{ sεcοnδα sτοrια }
Cuore di pietra.
Volontà di ferro.
Lei é l'ultima Falconiera .
La piccola e giovane Clarissa ha vissuto di tutto. Ha visto cose orribili in ogni angolo. Cose che nessun essere umano dovrebbe vedere. É sopravvissuta ad ogni sera...
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Il resto del tempo che abbiamo passato in mensa era composto solo da sussurri carichi di disapprovazione nei confronti della direttrice. Ho continuato a fissare, in modo apatico, la mia tazza di cereali lasciata a metà mentre continuavo a strofinare con le unghie la parte che mi prudeva. La testa pieni di pensieri e domande.
Non ho più prestato attenzione alla conversazione di Meghan ed Ethan. La mia unica interazione era il movimento della testa mentre annuivo quando captavo il mio nome. Continuavo a spostare lo sguardo sulla sedia che di solito occupa Alec. Non finivo di chiedermi se sono stata troppo dura con lui. Ma, nonostante tutto non posso far a meno di pensare alle parole di Yvonne. Non mi sono mai fidata di nessuno, ma sapere che forse Alec può colpirmi alle spalle mi fa gelare il sangue nelle vene.
Ho distolto lo sguardo dal suo posto solo quando mi sono sentita osservata. Mi sono guardata intorno diverse volte, per capire chi mi osservasse, fino a quando ho incontrato gli occhi scuri di Arabella all'altro capo della stanza. Ho incrociato le braccia al petto e mi sono chiesta se adesso lei stesse facendo dei collegamenti stupidi tra me e l'omicidio della ragazza. Forse sono davvero una stupida ragazzina. Le ho dato un pessimo esempio di bugia e adesso lei non si fida. Non che prima si fidasse, sia chiaro.
E adesso, alle otto e un quarto, mi ritrovo ad attraversare la soglia della mensa per dirigermi alla stretta e polverosa rampa di scale che porta nel piano delle aule. Peccato che non ho nemmeno il tempo di avvistare le scale che, una voce rauca chiama il mio nome. Per la precisione, il diminutivo del mio cognome. Mi volto e incrocio lo sguardo stanco di Alec. Meghan e Ethan si fermano al mio fianco spostando lo sguardo da lui a me. << Will? >>, la voce di Meghan intona una domanda, mentre, la pelle della sua fronte si increspa nello spazio tra le sopracciglia. Ethan ha la sua stessa espressione perplessa. Alec porta, solo per un secondo, lo sguardo su loro due. << Ciao Meg. Ethan. >>, li saluta per poi schiarirsi la voce e riportare lo sguardo su di me. Infila le mani nelle tasche dei jeans verde scuro. Il pixie seduto sulla mia spalla inizia a tempestarlo di insulti che non mi prendo la briga di ripetere. Alcuni perché sono in gaellico e altri perché davvero non possono ripetersi. Alec non lo degna nemmeno di un'occhiata. << Allora, Will, possiamo parlare in privato? >>, mi chiede con voce stanca. Le occhiaie scure sotto agli occhi, oltre a mettere in risalto il verde smeraldo delle sue iridi, mi danno la conferma che non abbia dormito molto. Forse le mie di occhiaie danno lo stesso effetto. Il che è vero, tra gli incontri serali con Alec e gli incubi, non ho chiuso occhi nell'ultimo periodo. Mi meraviglio che non abbia ancora visto nessun elefante rosa che voli. Mi prendo ancora qualche minuto per osservare il suo viso. Scruto ogni centimetro del suo viso in cerca di lividi o tagli, ma niente. Sembra quasi che questa mattina sia trascorsa come al solito. Sembra, che non abbiamo avuto nessuno genere di incontro con Kieran. Sembra che io non abbia scoperto un lato oscuro del suo passato.