DOVE C'È FUMO
Prima di aprire gli occhi arriccio il naso e un lieve odore di fumo s'insinua nelle narici. Apro gli occhi e mi ritrovo a guardare un cielo grigio perla attraversato da alcune nuvole temporalesche. A quanto pare sarà un'altra giornata di pioggia. Giro la testa verso sinistra e noto che, nel palmo della mano stringo un pezzo di cardo mezzo insanguinato. Corrugo la fronte e, con una piccola smorfia di dolore, mi metto a sedere e guardo i filamenti azzurro-verdi del cardo macchiati di una sostanza rossa. Con difficoltà, mi rimetto in piedi e la puzza di fumo aumenta. Non riesco a reprimere una smorfia di disgusto. Non capisco da dove possa venire quell'odore acre. Mi volto verso destra dove, poco più in là, doveva esserci il cadavere di una fata, invece non c'è nulla. Una parte di me inizia a credere che mia sia immaginata tutto, ogni singola cosa. Ma poi, quando mi avvicino noto una grossa macchia grigia sul terreno e delle volute di fumo che salgono.
Una volta Derrick mi aveva detto che gli sluagh erano le uniche fate che esplodevano se uno dei loro punti vitali veniva colpito. Non restava niente di loro; solo del denso fumo nero che saliva a spirale verso il cielo.
E ora capisco che non sono del tutto pazza. Calpesto l'erba bruciata e una fitta mi attraversa entrambe le caviglie. Mi abbasso e noto la pelle arrossata e bruciata a causa della fiammata di uno degli sluagh. L'unica nota positiva é che, almeno, é già in via di guarigione. Non avevo mai fatto caso a come guarisco in fretta finché Alec, quando eravamo nella sua stanza, non lo ha sottolineato. A quanto pare é uno dei privilegi dell'essere una Falconiera. Non capisco ancora come mai rimangono ancora delle cicatrici sulla mia pelle. Sarà un altro interrogativo che aggiungerò alla lista a quanto pare. Mi rialzo e ignoro il dolore e il pizzichio della pelle.
Se non sbaglio ho altre fate da affrontare.Avanzo verso il cimitero mentre rifaccio la coda ai capelli, mentre compio questo movimento sfioro la ferita alla testa che mi sono procurata quando sono " atterrata". Sussulto per il dolore e asciugo un po' di sangue che colato dalla ferita. Stringo il braccialetto nel pugno della mano sinistra, mentre con la destra estraggo il pugnale dalla fodera. Man mano che mi avvicino al cimitero dei versi striduli mi fanno rimpiangere di essermi svegliata. Cerco di ignorarli, di estraniarmi dal mondo, ma quei suoni sono davvero insistenti ed acuti. Sto seriamente riconsiderando il trillo del fischietto della professoressa di ginnastica. Ormai, quel lontano fastidio é diventato un balsamo per le orecchie.
Appena raggiungo il vecchio capanno in legno vedo Meghan che, con il rastrello in mano, cerca di mettere più distanza tra lei e una fata. Sussurra qualcosa, ma non capisco cosa stia dicendo per via delle lacrime e della voce che le trema. É sconvolta, lo so bene, ci sono passata anch'io e so cosa significa vedere cose che non dovresti vedere e non capirne il perché. Tutto questo é successo per colpa mia. Lei ha visto tutto questo solo per una mia distrazione. Il minimo che posso fare é rimediare a tutto ciò.Faccio un passo avanti e punto lo sguardo sulla fata. É ora di farle tutte fuori.
<< Ehi! >>, urlo all'essere che continua ad avanzare verso la ragazza. Entrambi si girano verso di me. Una con un sospiro, mentre l'altro con delle volute di fumo bianco e che gli escono dalle narici.
Ne ho già uccisa una, posso ucciderne anche un'altra . O, altre tre.
<< Che cosa vuoi brutta copia di uno pterodattilo?! >>, urlo avanzando verso di loro. Rigiro il pugnale nel palmo della mano, aspettando il momento esatto per colpirlo. Meghan lancia uno sguardo a me e poi alla fata. Ha gli occhi lucidi e la punta del naso arrossato. Deve aver passato gli ultimi cinque minuti peggiori della sua vita.
<< Sei venuto in cerca di energia umana, vero? Beh, credo proprio che tu abbia sbagliato posto >>, sussurro frapponendomi fra la ragazza e la creatura spettrale. Abbasso il rastrello di Meghan e faccio in modo che, gli occhi rossi della creatura si spostino solo su di me e non sulla ragazza alle mie spalle. Tutto questo non è così facile come pensavo. Meghan è un tantino più alta di me e credo che il mio potere non copra per niente il potere della sua energia. Gli occhi della creatura restano fissi su lei. Lo sluagh avanza verso di noi, ma mi ignora totalmente. Ad un tratto mi ritrovo schiacciata tra Meghan e quell'orrenda fata. Sento che l'annusa, come un cane, ma poi i suoi occhi ricadono di nuovo su di me.
Sorrido e stringo l'impugnatura del pugnale nel palmo.
É questa l'attenzione che desidero.
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THE FALCONER 2
Fantasy{ sεcοnδα sτοrια } Cuore di pietra. Volontà di ferro. Lei é l'ultima Falconiera . La piccola e giovane Clarissa ha vissuto di tutto. Ha visto cose orribili in ogni angolo. Cose che nessun essere umano dovrebbe vedere. É sopravvissuta ad ogni sera...