EMMA
A volte sembra che il tempo non passi mai. A volte sembra che passi in un secondo.
Era già l'inizio di dicembre. Un vento gelido e nuvole grigie sembravano annunciare l'arrivo dell'inverno e della neve. Mi strinsi il piumino e cercai di scaldarmi le mani congelate. L'autobus era in ritardo di qualche minuto, e speravo non tardasse ancora di molto. Quando arrivò feci un sospiro di sollievo. Salii e andai a sedermi nel primo posto libero che trovai.
Mentre osservavo la città dal finestrino, ripensai al mese appena passato.
Dopo quella sera passata a casa di Liz e Nick, la mattina successiva avevo avuto un'accesa discussione con mio padre. Tornata a casa, avevo notato gli occhi stanchi, circondati da profonde occhiaie, e molto preoccupati. Mi abbracciò e mi strinse a sé, tanto che per un attimo mi dimenticai di essere arrabbiata con lui. Poi però il ricordo di quanto era accaduto il pomeriggio precedente fece riaffiorare la rabbia e l'indignazione. Mi staccai da lui e chiesi guardandolo negli occhi "Come hai potuto mentirmi in quel modo? Come hai potuto tenermi lontano da lei sapendo quanto mi faceva soffrire?" trattenni a stento le lacrime.
Lui aveva abbassato lo sguardo, quasi imbarazzato, portando la mano dietro la testa, come se cercasse le parole giuste per spiegarmi. "Emma, so che se molto arrabbiata, lo capisco, ma vorrei spiegarti tutto dall'inizio" iniziò lui. Io annuii appena con la testa e lasciai che continuasse il suo discorso. "Vedi io e tua madre ci amavamo tantissimo. Quando nascesti tu, la vita mi sembrò perfetta. Insieme decidemmo che lei sarebbe stata a casa per accudirti e seguirti nella tua crescita, mentre io avrei portato avanti la nostra azienda, la Miller & Cooper, che avevano creato subito dopo esserci sposati. Per i primi anni le cose andarono per il verso giusto, ma poi il lavoro iniziò ad aumentare, e questo significava arrivare tardi alla sera, lavorare spesso nei week end. Tua madre iniziò a sentirsi trascurata, in più tu avevi iniziato l'asilo e lei si ritrovava spesso a casa sola. Litigavamo spesso, ma pensavo che fosse una cosa passeggera invece, la sera che se ne andò di casa, mi disse che aveva incontrato un vecchio amico dei tempi dell'università, e che nell'ultimo periodo si era resa conto di provare per lui qualcosa di più che una semplice amicizia. L'avevo persa" Due grosse lacrime scendevano dal viso di mio padre. Non l'avevo mai visto così sconvolto, davanti a me si era sempre mostrato forte e risoluto. Fece un grosso respiro, per poi continuare "Ovviamente, in quel momento fui accettato dalla rabbia e dalla gelosia, così gli dissi che, se avesse deciso di andarsene con quel tipo, non gli avrei permesso più di vederti. Lei si infuriò, disse che non avevo alcun diritto di farle questo, che avrebbe fatto causa tramite avvocato. Non sto a raccontarti inutili e dolorosi dettagli di quella serata, ma dopo che tua madre se ne andò, mi barricai nel mio dolore e nel risentimento nei suoi confronti. Quando la rabbia si affievolì, rimase solo il dolore. Mi resi conto del dolore che tutta quella storia ti aveva causato, ma mi dissi che avresti sofferto di più ad essere sballottata da una parte all'altra del paese, senza un vero punto di riferimento, con due genitori che non perdevano l'occasione di litigare. Così tutte le volte che tua madre tentava di contattarti telefonicamente le dicevo che non eri in casa, le lettere che ti mandava le rispedivo al mittente. Ogni volta mi giustificavo con me stesso dicendo che lo facevo per il tuo bene..." rimase per un attimo in silenzio "Ora, dopo questa notte, credo che tua madre avesse ragione, sono un grandissimo egoista, l'ho fatto perché avevo paura di perdere anche te"
Non era stato facile assimilare le parole. Faceva male, molto male. Mi aveva permesso però di mettermi in contatto con mia madre e di sentire anche la sua versione. Da allora andavo spesso da lei il pomeriggio quando era a casa. Con mio padre, nonostante non fossi più arrabbiata con lui, il rapporto non era semplice. Avrei voluto davvero perdonarlo, ma era difficile dimenticare quanto avevo sofferto per quella situazione.
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UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019
RomanceIscritta al primo anno di università a Yale, Emma si trasferisce a Boston insieme a suo padre. Un evento traumatico e un carattere riservato e romantico, l'hanno portata ad essere una ragazza solitaria e convinta a non volersi innamorare. A Yale in...