Capitolo 26

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EMMA

L'aula di letteratura era ormai strapiena di studenti, il professor Baker era appena entrato chiudendo dietro di sé la porta. La fissai  nella speranza di vedere Nick entrare, ma la porta rimase chiusa e la lezione cominciò.

Era già la seconda lezione di letteratura che Nick saltava da quando eravamo rientrati dalle vacanze di Natale. In realtà da quando eravamo rientrati Nick era sempre un po' sfuggente, raramente pranzava con noi, e anche quando uscivamo spesso lui non c'era.

"Signorina Miller" la voce del professor Baker mi riportò alla realtà "Legga  il pezzo di Cime Tempestose di cui stavamo parlando"

Per attimo andai in panico, poi il ragazzo biondino seduto accanto a me, mi indicò la pagina a cui si riferiva il professore, salvandomi da una pessima figura.

La mia voce risuonò nell'aula, che tutto ad un tratto si era fatta silenziosa.

Adesso mi dimostri come sei stata crudele, crudele e falsa. Perché mi hai disprezzato? Perché hai tradito il tuo stesso cuore, Catherine? Io non ho una parola di conforto per te: tu hai quello che ti meriti. Ti sei uccisa da te stessa. Sì, tu puoi baciarmi, e piangere, puoi strapparmi lacrime e baci: essi ti arderanno, ti danneranno.Tu mi amavi: che diritto avevi, allora, di lasciarmi? Che diritto, rispondimi, di sacrificarmi al tuo miserabile capriccio per Linton? Mentre né la miseria, né la degradazione, né la morte, nulla di tutto quel che Dio e Satana potevano infliggerci, ci avrebbe separato, tu, di tua piena volontà hai fatto ciò. Non io ti ho spezzato il cuore, ma tu stessa: e il mio col tuo. Tanto peggio per me se sono forte. Ho forse bisogno di vivere? Che razza di vita sarà la mia quando tu... oh,Dio! Vorresti tu forse vivere con l'anima tua nella tomba?

Terminai di leggere l'ultima frase, poi il professore iniziò a spiegare, mentre io rimasi lì a fissare inebetita le parole che avevo appena letto.

La lezione andò avanti, ma io sentii a malapena il professore che spiegava, persa com'ero nei miei pensieri. 

"Bene ragazzi, per la prossima settimana voglio che mi portiate il lavoro che vi ho spiegato, lo farete in coppia, con un vostro compagno a scelta"

Sbattei le palpebre più volte, come se mi fossi risvegliata da un lungo sonno. Non avevo sentito una sola parola del professore, non avevo idea del lavoro che avremmo dovuto presentare per la prossima settimana, né tanto meno con chi farlo.

"Ti va se lo facciamo insieme, il lavoro per il professor Baker?" la voce del ragazzo vicino a me mi ridestò da miei pensieri.

"Come scusa?"

"Il lavoro per la prossima settimana... Se ti va possiamo farlo insieme... A proposito io sono Alex" si presentò con un sorriso leggermente imbarazzato.

"Io sono Emma" dissi, cercando di decidermi se accettare la sua proposta oppure no. Di solito le relazioni e i lavori per letteratura li facevo con Nick, anche per evitare che lui prendesse un votaccio, ma Nick non c'era, e io a differenza delle altre volte non ero assolutamente preparata. "Certo, mi farebbe molto piacere" mi ritrovai a rispondere mentre uscivamo dall'aula ormai deserta.

NICK

Quel mattino, avevo fatto una sessione di allenamenti extra per scaricare un nervosismo che sembrava non volesse andarsene e adesso ero in ritardo per la lezione di informatica. Oggi il professore avrebbe dato una lezione su un nuovo software da applicativo con l'intervento straordinario della ditta che lo stava progettando. Tra gli studenti migliori del corso ne avrebbero scelti due per uno stage presso la loro società. Era una grandissima opportunità, speravo solo di non iniziare con il piede sbagliato arrivando in ritardo.

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora