Capitolo 29

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Se vi va provate a leggerlo con questa canzone in sottofondo. Io l'ho trovata bellissima. E' Only you di Ric Hassani.


EMMA

Una nuvola di vapore mi avvolse quando entrai nella doccia. Lasciai che il getto di acqua calda distendesse i miei nervi tesi. Ero decisamente nervosa per la serata e le parole di Nick mi avevano scombussolato più del dovuto.

Non riuscivo a togliermi di dosso la sensazione di aver fatto un errore ad aver accettato di uscire con Alex. In più,nonostante fossimo solo amici, mi sembrava di aver tradito Nick in qualche modo.

Presi una dose generosa di shampoo al miele e iniziai a frizionare vigorosamente i capelli, cercando di allontanare tutti pensieri. Quando uscii, mi avvolsi in un telo di morbida spugna, e cercai di asciugarmi velocemente. Tamponai i capelli con un altro asciugamano e tentai di guardare il mio viso nello specchio tutto appannato dal vapore. La mia immagine allo specchio rimandava un viso stanco, solcato da profonde occhiaie dovute alle notti precedenti che avevo passato insonni a causa degli incubi che si erano ripresentati dopo mesi.

Asciugai velocemente i capelli e mi infilai un vestito di maglina nero, dalle maniche lunghe leggermente svasate, il corpetto aderente e la gonna che arrivava al ginocchio. E' troppo scollato... Forse dovrei mettermi qualcos' altro mi specchiai un'altra volta Sono stufa di essere perseguitata dal mio passato, questo vestito mi sta bene e uscirò così mi dissi cercando di sentirmi più sicura di quanto in realtà non mi sentissi. Con il correttore e il fondotinta cercai di nascondere le occhiaie, misi un velo di blush per rendere il viso meno pallido, un filo di eye-liner e di rossetto ed ero praticamente pronta.

Terminai di sistemarmi i capelli in un morbido chignon quando il suono del telefono mi avvisò che Alex era arrivato. Feci un sorriso nervoso allo specchio e scesi al piano di sotto. Mi infilai il piumino e guardai se mio padre mi avesse scritto un messaggio. Era dovuto partire per viaggio di lavoro in Canada, ma sarebbe dovuto rientrare quella sera. Proprio in quel momento il telefono suonò.

"Ciao papà, tutto bene?" chiesi preoccupata.

"Si, non ti preoccupare tesoro. Volevo solo avvisarti che rientrerò domani perché hanno cancellato il mio volo a causa di perturbazione. Mi raccomando chiudi bene la porta e inserisci l'antifurto, ok?"

"Certo, papà, stai tranquillo, ci vediamo domani" sospirai chiudendo la chiamata. Odiavo rimanere da sola di notte, era uno dei motivi per cui avevo dormito male le notti precedenti.

Quando mi ritrovai davanti alla macchina di Alex, un SUV nero di grosso cilindrata, feci un respiro profondo e un sorriso forzato, aprii la portiera continuando a ripetermi che sarebbe andato tutto bene.

"Ciao, scusa il ritardo, ma ho ricevuto una chiamata mentre stavo uscendo" mi giustificai entrando in macchina.

"Non ti preoccupare, la festa vera inizia dopo la mezzanotte" disse facendomi l'occhiolino e ingranando la marcia. Partì a gran velocità.

Arrivati al campus, mi condusse alla sede della confraternita da dove proveniva musica ad alto volume e si vedevano ragazzi che andavano e venivano. Mi circondò i fianchi con un braccio tenendomi stretta a lui. Mi irrigidii subito al contatto, ma c'era parecchia gente e non riuscii a divincolarmi dalla sua presa.

La sala si era trasformata in una pista dove ragazzi mezzi ubriachi si dimenavano accalcati l'uno all'altro, sulla destra c'era un open bar che forniva birra a volontà e cocktail colorati. Mi guardai intorno alla ricerca di Liz, Aiden e Karen.

Alex mi trascinò in uno dei divanetti che erano posti ai lati della sala. Mi tolsi la giacca e appoggiai la mia borsa. In lontananza vidi Liz arrivare con Aiden, mi salutò e mi fece l'occhiolino vedendo Alex vicino a me.

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora