NICK
All'ingresso del locale c'era una fiumana di gente in coda per entrare.
Mi fermai ad ammirare Emma. Era veramente bellissima quella sera. Da quando era entrata in auto non ero più riuscito a toglierle gli occhi di dosso.
Il vestito che le aveva dato Liz sembrava apposta per lei, le fasciava il corpo valorizzandolo senza essere volgare, mentre il bianco metteva in risalto la sua pelle abbronzata.
Ero talmente perso a guardarla che salutai a malapena Tracy.
Risi alla battuta di Aiden per quanto riguardava il matrimonio e quando mi voltai mi resi conto che Liz e Emma si erano allontanate verso l'open bar. D'istinto la seguii.
Le arrivai da dietro e vedendo che aveva in mano un Angelo Blu, non resistetti a prenderla in giro.
"Ehi, che fai, ti vuoi ubriacare?"
Ne approfittai per metterle una mano intorno al fianco, mentre con l'altra mi presi un bicchiere di mojito."Non mi ubriaco solo con questo" ribatté lei con un sorriso di sfida, bevendone un sorso abbondante. Se avesse continuato di questo passo si sarebbe ubriacata nel giro di pochissimo.
Ricordando una delle prime sere che era uscita con noi e si era ubriacata con un Sex on the beach, non potei fare a meno di continuare a sfotterla.Continuammo a camminare, aveva bevuto un bel po', e non capivo se ondeggiasse per la poca stabilità che aveva sui tacchi o se fosse già ubriaca. Rideva per ogni sciocchezza e il suo viso si illuminava quando sorrideva. Adoravo vederla così spensierata.
"Ti va se ci sediamo qui?" mi propose ad un tratto, indicando un lettino a bordo piscina miracolosamente vuoto.
Annuii, e appena lei si sedette accanto a me, mi resi conto dell'enorme cazzata che avevo fatto.
Per poter stare entrambi Emma mi era praticamente addosso. Non contenta aveva anche appoggiato la testa sulla mia spalla.Spostai una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso e lei sgranò gli occhi come se l'avessi svegliata.
Cercai di dominare il desiderio di baciarla, facendo l'ennesima battuta.
"Lo vedi che sei ubriaca?" la presi in giro.
Sul suo viso si formò un broncio adorabile, anche se ammise "Non sono ubriaca, mi gira solo un pochino la testa".
Risi e senza pensarci le diedi un piccolo morso sul naso. Mi resi conto solo dopo di quanto fosse pericoloso avvicinarsi così a lei, assaggiare la sua pelle.
Ebbi a malapena il tempo di realizzare quello che avevo fatto che lei mi morsicò la guancia.
"Ahia, mi hai fatto male" mi lamentai più per prendere le distanze che per altro.
Il bacio leggero che lei mi posò sulla guancia arrivò senza preavviso lasciandomi letteralmente senza fiato.
"Ti fa ancora male?" mi sussurrò mandando in tilt i pochi neuroni ancora funzionanti nel mio cervello.
Gli posai un bacio dove prima l'avevo morsicata. "Così siamo pari" mi ritrovai a sussurrarle a mia volta.Un istante più tardi le sue labbra sfiorarono l'angolo della mia bocca e io non capii più nulla. Senza più pensare, mi impossessai delle sue labbra, assaggiai il sapore della sua bocca.
Avevo sognato quel bacio praticamente ogni notte negli ultimi mesi eppure la realtà superava di gran lunga qualsiasi fantasia.Assaporai ogni centimetro delle sue labbra, della sua bocca che sapeva di cocco. La strinsi a me, accarezzandole la schiena, con la paura che potesse svanire da un momento all'altro, come nei sogni che in quei mesi avevo fatto su di lei.
Quando ci staccammo rimasi inebetito a guardarla, incatenato ai suoi occhi verdi, quasi mi aspettassi che fosse svanita nel nulla.
"Non mi sono sognata tutto, vero?" chiese facendomi riemergere dal mio stato di trance e dando voce ai miei pensieri.
"No, direi che è successo davvero... E non hai idea di quanto l'abbia desiderato" mi ritrovai ad ammettere.
"Anch'io sono mesi che non penso ad altro... Ma avevo paura, ho ancora un po' di paura a dire il vero" confessò guardando un punto indefinito dello sdraio.
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UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019
RomanceIscritta al primo anno di università a Yale, Emma si trasferisce a Boston insieme a suo padre. Un evento traumatico e un carattere riservato e romantico, l'hanno portata ad essere una ragazza solitaria e convinta a non volersi innamorare. A Yale in...