Capitolo 50

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EMMA

Deglutii faticosamente, feci un grande respiro per incamerare ossigeno cercando di regolarizzare i battiti cuore.

"Ehi, che succede? C'è qualcosa che non va?" arrivò calda e rassicurante la voce di Nick che riuscì subito a calmarmi, mitigando gli effetti dovuti all'attacco di panico.

Quando iniziò ad accarezzarmi i capelli come se fossi una bambina indifesa, le lacrime uscirono da sole. Avevo sperato di essere riuscita finalmente a superare  quell'incubo, di esserne finalmente fuori, invece ero di nuovo al punto di partenza. Anzi era anche peggio, perché ora avrei potuto perdere anche Nick per sempre. " È successo di nuovo" riuscii a dire con un filo di voce.

"Ti va di parlarne?" chiese continuando ad accarezzarmi.

"Non volevo parlarne stasera" mormorai "Non volevo rovinare questa serata speciale"

"Emma, non hai rovinato nulla. Questa resterà  per sempre una serata speciale" le sue parole ebbero nuovamente l'effetto di rassicurarmi e farmi stare meglio. Mi asciugai le lacrime e decisi che gli avrei raccontato tutto. Anche se dovevo mettere in conto la possibilità di perderlo. Se fossimo rimasti amici, forse avrei potuto superarla.

"Ok, forse la cosa migliore è raccontarti tutto. Se dopo non volessi più stare con me lo capirei Nick, davvero.  Spero solo di poter continuare ad essere tua amica" dissi sperando di trovare la forza di superare anche quel momento.

Lui mi lanciò uno strano sguardo, poi mi prese il viso tra le dita. "Emma, io ti amo e non è una cosa che dico con facilità, anzi, e non ci penso proprio a lasciarti, qualunque  cosa mi racconterai questa sera". Rimasi sbalordita dalle sue parole. Aveva già detto di essere innamorato di me. Ma adesso era diverso. L'intensità del suo sguardo mi diceva che le sue parole erano sincere.

Chiusi gli occhi e presi un altro bel respiro, cercando il coraggio di ritornare con la mente alla primavera di due anni fa.

"Quando frequentavo il liceo ero una ragazzina un po' timida e non molto appariscente" iniziai "Avevo poche amicizie e sapevo di non essere molto carina. Una sera ero andata ad una festa insieme alla mia migliore amica di allora, e quando Matt,  il capitano della squadra di football mi notò, facendomi un complimento ne rimasi molto stupita e mi innamorai di lui all'istante. Uscimmo insieme per qualche mese. Ero così felice. Ai miei occhi Matt era il ragazzo perfetto, pensavo fosse il vero amore. Mi invitò al ballo dell'ultimo anno e io ero così emozionata" la mia voce tremò al ricordo di quella sera "Volevo essere bellissima per lui. Misi un vestitino carinissimo, senza maniche e molto corto. All'inizio la serata sembrava divertente, lui scherzò con i suoi amici e ballammo per un po'. Lui aveva bevuto un paio di bicchieri di quell'orribile punch che di solito c'è alle feste scolastiche. Nonostante fossimo ancora nel pieno della festa, mi chiese di andare via, perché si era stufato. Uscimmo insieme, prese la sua macchina. Pensavo mi riportasse a casa, invece si diresse verso la periferia, lungo un bosco che costeggiava la parte nord della città. Quando si fermò, mi resi conto che era posto piuttosto isolato, ma lì per lì pensai che volesse solo stare un po' solo con me. Dio, quanto ero stupida. I suoi baci però, furono fin da subito famelici e le sue mani andarono diritte verso i miei slip" deglutii cercando di trovare la voce per continuare "Ero vergine e non volevo che la mia prima volta che fosse così. Gli dissi di fermarsi, che non volevo, ma lui non lo fece. Mi sollevò il vestito e strappò le mutandine. Io... io cercai di divincolarmi, ma lui mi teneva ferma con il suo peso. Mi diede uno schiaffo dandomi della puttana e poi ricordo solo più un dolore lancinante, e il sangue che mi colava sulle gambe" le ultime parole mi uscirono faticosamente e non ebbi il guardare Nick negli occhi "Non ho mai detto a nessuno quello che è successo quella notte. Mi vergognavo troppo. Avevo la sensazione che fosse colpa mia, magari se mi fossi comportata in modo diverso, o magari mi ero messa quel vestito che era troppo provocante, e gli aveva fatto pensare che fossi disponibile. La scuola era praticamente terminata, lui è partito per il college e non l'ho mai più visto, ma da allora soffro di attacchi di panico. Soprattutto quando un ragazzo, si avvicina di più, mi tocca o cerca di baciarmi" terminai.

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