NICK
"Te ne vuoi già andare?" mi soffiò nell'orecchio Camille, facendo aderire il seno contro il mio torace.
Mi allontanai. "È tardi e oggi è stata una giornata lunga e intensa... ho bisogno di dormire qualche ora" mentii rivestendomi.
"D'accordo, però domani andiamo in quel centro benessere di cui ti avevo parlato" propose con una certa insistenza.
"Domani ho promesso a mia sorella e a Emma di portarle a vedere Miami. Ci vediamo lunedì in ufficio" tagliai corto.
Camille incassò il rifiuto con un mezzo sorriso. "Allora lunedì dovrai fare gli straordinari per recuperare" sussurrò schioccandomi un bacio.
Annuii e uscii velocemente da casa sua.Uscendo un'ondata di aria fresca mi investì il viso. Incamerai una boccata d'ossigeno e mi incamminai verso casa. Camille abitava a qualche isolato di distanza, ci volevano almeno quindici minuti a piedi, ma quella sera sentivo la necessità di fare due passi a piedi e schiarirmi le idee e cercare di ritornare in me.
Avevo raggiunto Camille sicuro che la serata con lei avrebbe ristabilito la giusta distanza, allontanato i pensieri malsani su Emma.
Invece per aver un dannato orgasmo hai dovuto pensare lei! mi ricordò la mia coscienza, facendo presente quanto ero caduto in basso.
Entrai in casa facendo piano per evitare di svegliare le ragazze, ma mi ritrovai davanti a qualcosa di decisamente inaspettato.
La visione di Emma che si stava muovendo a tempo di musica, con i fianchi che ondeggiavano sinuosamente, mentre intenta a cucinare qualcosa mi lasciò senza parole. Il suo corpo era coperto unicamente da un pigiama striminzito, costituito da una canotta e un paio di shorts, e mi stava eccitando di più della mise sexy di Camille.
"Oddio Nick!" saltò su lei quando mi vide "Mi hai fatto prendere un colpo!" balbettò.
EMMA
Nick se ne era andato ormai da una decina di minuti, mi alzai e cercai qualcosa da fare per tenermi impegnata. Prima però decisi di curiosare nei mobili della cucina alla ricerca di qualcosa di dolce e possibilmente pieno di cioccolato. Era la mia sola e unica possibilità di sopravvivere nei prossimi due giorni senza cadere nella depressione più assoluta.
Mezz'ora più tardi, dopo aver scandagliato ogni mobile della cucina che era inesorabilmente vuoto, ero scesa alla ricerca di un market che fosse aperto 24 ore. Avevo deciso acquistare gli ingredienti per fare una torta al cioccolato. Cucinare era una delle cose che mi rilassavano di più. Per fortuna ricordavo di aver visto un piccolo negozio giusto all'angolo della strada, altrimenti mi sarei sicuramente persa.Quando rientrai Liz si era addormentata, mi misi il mio pigiama e recuperai il mio ipod in camera. Infilai gli auricolari e feci partire una playlist di musica dance. L'ultima cosa di cui avevo bisogno erano le solite canzoni d'amore che ascoltavo sempre, avrei finito per piangere dopo pochi minuti.
Lasciandomi trasportare dalla musica iniziai a ballare mentre mescolavo gli ingredienti della torta.
Un secondo dopo mi voltai e mi ritrovai davanti Nick. Sobbalzai e arrossii violentemente.
"Oddio Nick!" furono le uniche parole che riuscii a balbettare.
"Tutto bene Emma? Che stai combinando?" domandò lui chiudendo la porta d'ingresso che era rimasta aperta.
"Tutto bene... Io... ecco ho pensato di cucinare una torta al cioccolato, visto che in casa non c'era nulla... Spero non sia un problema.." dissi tenendo fissi gli occhi sull'impasto della torta che stavo mescolando.
"No, certo che non è un problema. Se vuoi ti posso aiutare.." propose lui.
"Ok, ma ormai ho quasi finito." accettai nonostante tutto " Accendi il forno a 180°"
STAI LEGGENDO
UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019
RomansaIscritta al primo anno di università a Yale, Emma si trasferisce a Boston insieme a suo padre. Un evento traumatico e un carattere riservato e romantico, l'hanno portata ad essere una ragazza solitaria e convinta a non volersi innamorare. A Yale in...