Capitolo 21

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EMMA
Fu uno strano rumore a svegliarmi il giorno successivo. Mi stropicciai gli occhi cercando di tenerli aperti nonostante la luce del giorno, che filtrava dalle tende della finestra, mi desse fastidio. Liz dormiva ancora beatamente, per cui mi alzai cercando di non svegliarla.

Mi avvicinai alla finestra per guardare il panorama. Ieri al buio non mi ero resa conto di quanto fosse incantevole.
Dall'altro lato della strada c'erano abeti secolari innevati e all'orizzonte si intravedevano le vette anch'esse innevate. Mi sporsi un po' per vedere meglio e notai l'inizio di un laghetto non molto lontano da lì.
Piccoli fiocchi di neve scendevano lentamente, il cielo grigio e pumbleo faceva presagire che avrebbe continuato a nevicare ancora per un bel po'.

Un altro strano rumore proveniente dal piano di sotto mi fece sobbalzare. Incuriosita mi infilai un paio di jeans e un maglione spesso e andai giù per vedere cosa stesse succedendo.
Trovai Nick che stava mettendo dei pezzi di legno per accendere il camino.
"Hai bisogno di una mano?" gli chiesi.

Lui sobbalzò e un pezzo di legna gli finì sul piede "Ma porca ..."imprecò "Emma, che diavolo ci fai già in piedi?" disse poi sedendosi e controllando il piede infortunato.

"Buongiorno anche a te. Ho sentito dei rumori, così sono scesa. Scusa non volevo spaventarti"

"La prossima volta cerca di non farmi venire un colpo" borbottò lui "Stavo accendendo il camino perché oggi fa particolarmente freddo"

"Già, si è anche messo a nevicare" confermai "Hai bisogno di una mano?"

"No, grazie ma se ti va potresti andare a prendere qualcosa per colazione. In casa c'è nulla, a parte delle bustine di tè che saranno lì da almeno tre anni e dello zucchero" mi rispose continuando a mettere i pezzi di legna nel caminetto.

"Forse allora sarebbe meglio fare la spesa" suggerii, pregando tra me e me di non dover uscire con quel freddo.

"Si, certo dopo aver fatto colazione, andremo a fare rifornimento nel supermarket che c'è in paese, ma è lontano e bisogna prendere l'auto. Per la colazione, puoi andare al bar che c'è in fondo a questa strada, hanno dei dolci deliziosi"

"Va bene, allora vado a prendere la colazione" acconsentii alla fine. Non ne avevo molta voglia, soprattutto per il freddo, ma ero l'unica ad essere in piedi oltre a Nick che già doveva accendere il camino e poi l'idea dei dolci appena sfornati mi aveva invogliato parecchio. Adoravo i dolci, erano il mio punto debole.

Così mi infilai il piumino, la sciarpa, i guanti e il berretto di lana. Sono così imbacuccata che sembro Babbo Natale.

Mentre percorrevo la strada a piedi, l'aria gelida mi sferzava il viso, facendomi colare il naso e lacrimare gli occhi. 

Quando entrai nel bar venni investita dal profumo di brioches appena sfornate. Non seppi resistere e ne presi due per tipo anche se così mi ritrovai con sacchetto enorme. Forse ho esagerato... 

Quando rientrai in casa si erano alzati tutti.

"Emma" mi venne incontro Nick scrutandomi da capo a piedi "Cosa ti è successo?" sembrava quasi preoccupato.

"Nulla perché?" risposi appoggiando il sacchetto su un mobiletto lì accanto per potermi togliere la giacca.

"E' solo che la tua faccia è un po' ... sconvolta" disse guardandomi in modo strano. Mi voltai e anche gli altri mi guardavano cercando di capire se fosse tutto a posto. A quel punto mi guardai in piccolo specchio adiacente all'attacapanni. Avevo il naso rosso e gli occhi lucidi come se avessi pianto disperata per un'ora. Per forza pensano che sia successo qualcosa... hai la faccia di una disperata!

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora