Capitolo 28

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EMMA

Presi la pila di buste che avevo preparato e uscii per spedirle. Avevo stampato una serie di curriculum da inviare ad alcune testate giornalistiche e case editrici della città nella speranza di riuscire ad essere presa come stagista.

Girovagai tra le strade semi deserte, sbirciando le vetrine e assaporando l'aria mattutina, leggera e frizzante.

Dopo averle imbucate, continuai a passeggiare senza una meta precisa, immersa in mille pensieri. Alex che era entrato nella mia vita e sembrava essere interessato a me, forse anche troppo, Nick con i suoi continui sbalzi d'umore che non riuscivo più a comprendere. Senza contare il fatto che avrei voluto avere un rapporto più forte con mia madre, e invece la sentivo distante e lontana dalla mia vita.

Un profumo di caffè e dolci appena sfornati mi distolse dai miei pensieri, e il mio stomaco iniziò a borbottare. Avevo fatto una colazione veloce quel mattino, e adesso avevo fame. Vidi la caffetteria all'angolo e decisi di concedermi una piccola pausa.

Un piacevole tepore e l'aroma di caffè e dolci mi avvolse non appena entrai. Ordinai un cappuccino alla vaniglia e una brioche con crema pasticcera e mele, poi andai a sedermi in un tavolino libero. Tirai fuori il telefono per vedere se erano arrivati messaggi e trovai una chiamata persa di mia madre. La richiamai subito.

"Ciao mamma, ho visto che mi hai chiamato... prima ero in giro e non ho sentito il telefono"

"Oh ciao cara" salutò con voce squillante "Volevo chiederti se sei libera la prossima domenica perché pensavamo di fare una gita tutti insieme, e sarei felice se venissi anche tu!"

Rimasi un attimo senza sapere cosa rispondere. Avrei voluto passare del tempo solo io e lei, per poterci conoscere meglio, e non una giornata con la sua famigliola perfetta. "Non ne sono sicura, te lo posso confermare tra qualche giorno?" chiesi alla fine ritrovando la voce.

"Certo, stai tranquilla, ma cerca di esserci perché ci tengo davvero molto"

Per un attimo mi sentii un po' in colpa a non condividere il suo entusiasmo. "Naturalmente mamma, domani ti chiamo e ti confermo se riesco ad esserci. Ciao mamma"

"Ciao tesoro e passa una buona giornata" mi disse con dolcezza. Chiusi la chiamata sospirando. Era come se mia madre volesse farmi integrare nella sua famiglia felice e non capiva che io una famiglia ce l'avevo già, ed era mio padre. Io volevo solo che lei potesse far parte della mia vita, poterla conoscere.

Il display del telefono si illuminò nuovamente e vidi il messaggio di Nick.

"Oggi pomeriggio arriverò mezz'ora dopo, prima non ce la faccio... A più tardi"
Mi ritrovai a sorridere come un'ebete leggendo il messaggio. Ero felice di vedere Nick quel pomeriggio, mi erano mancate davvero molto le ore passate insieme. Diedi un ultimo morso alla brioche stando attenta a non sporcarmi e finii di bere il cappuccino. Uscii dalla caffetteria e mi incamminai verso casa.

NICK

Arrivai con il fiatone davanti casa di Emma e suonai il campanello. Ero rimasto senza macchina perché Liz l'aveva presa senza dirmi nulla, così per arrivare in tempo avevo dovuto fare tutta la strada di  corsa.

La porta si aprì e me la trovai davanti in una delle sue solite mise da casa, una vecchia maglia blu che le stava leggermente stretta con la scritta Love proprio sul seno e un paio di leggings che mettevano in risalto le sue forme, i capelli tirati su in uno chignon disordinato e le guance leggermente arrossate. Smettila di fissarla mi imposi.

"Vieni, entra.. cosa stai aspettando?" mi invitò.

Entrai, cercando di far vagare lo sguardo da qualsiasi altra parte che non fosse il suo corpo.

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora