Capitolo 41

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EMMA

Erano due ore che fissavo il computer senza riuscire a scrivere una frase di senso compiuto. In realtà era tutta la settimana che facevo fatica a concentrarmi sul lavoro. Il mio cervello non faceva altro che propormi flashback dei momenti che avevo avuto con Nick.
Ian entrò in quell'istante. "Emma hai finito la relazione che ti avevo chiesto?"
"Non ancora Ian, ma per questa sera sarà nelle tue mani" balbettai nervosa.
"Sicura di stare bene Emma? È tutta la settimana che sei strana" commentò lui continuando a fissarmi.
"Certo Ian è tutto posto... scusami ancora per il ritardo"assicurai.
"Va bene, non ti preoccupare, solo che ne devo discutere questa sera con mio padre, e sai quanto sia pignolo sul lavoro"
Mi imposi di accantonare il pensiero di Nick in un piccolo angolo del mio cervello e mi concentrai sulla relazione che dovevo preparare per Ian.
La rilessi per l'ennesima volta e poi la mandai in stampa sperando di non aver dimenticato nulla.
Bussai alla porta dell'ufficio di Ian prima di entrare.
"Scusa Ian, ti ho portato la relazione che mi avevi chiesto" annunciai dirigendomi verso la sua scrivania. Lui distolse lo sguardo dal monitor.
"Grazie Emma, adesso vai casa e cerca di riposarti nel weekend. Ho avuto la sensazione che questa settimana non fossi molto in forma"
"Certo Ian" assicurai uscendo dal suo ufficio " Buon weekend anche a te"
Per fortuna non immaginava il motivo della mia pessima forma.

Una volta arrivata a casa mi rifugiai in camera. Telefonai alla pizzeria con consegna a domicilio per ordinare una pizza per cena. Mio padre aveva una cena di lavoro e l'ultima cosa che avevo voglia di fare era di mettermi ai fornelli.

Sentivo la necessità di mettere nero su bianco il caos dei miei pensieri.
Aprii il cassetto della scrivania e tirai fuori il quaderno dove scrivevo le lettere per mia madre. Da quando era tornata, non avevo più scritto nulla, ma adesso mi sembrava più semplice scriverle come avevo sempre fatto, piuttosto che confidarmi con lei e chiederle un consiglio. Ci eravamo avvicinate molto in quei mesi, ma parlare di Nick significava parlare di quello che era successo due anni fa, e al momento non mi sentivo ancora pronta per quello.

Cara mamma,

lo so che sei qui, vicino a me e potrei venire da te a chiederti un consiglio, ma è tutto così complicato.

Il problema è Nick... fin dall'inizio il mio problema è sempre stato Nick. Ma forse è meglio che ti racconti questa storia dall'inizio.
Quando mi sono scontrata con Nick il primo giorno di università ho subito pensato che fosse il solito ragazzo figo, pieno di sé, che passava da un letto all'altro senza problemi. Uno di quelli che di solito evito come la peste. Peccato che fosse il fratello maggiore di Liz, la prima amica che mi sono fatta arrivata qui.

Quando però ho iniziato a passare più tempo insieme a lui, mi sono resa conto che quella era solo una maschera per proteggersi e ho iniziato a legarmi sempre più a lui.

Se dovessi dirti qual è stato il momento in cui qualcosa è cambiato, mi viene in mente la gita in montagna. Quella notte vicino a lui, ha cambiato tutto... Subito dopo però, lui si è allontanato e nella mia vita è arrivato Alex, a ricordarmi tutto quello che volevo dimenticare.

Inaspettatamente però, Nick era lì, nel momento più brutto mi è stato vicino, senza chiedere e senza giudicare. Da quel momento in avanti, ci siamo avvicinati tanto. E' diventato il mio migliore amico, e probabilmente anche qualcosa di più, anche se lo avrei mai ammesso.

Chiusi gli occhi ricordando la sera del mio compleanno quando avevamo ballato insieme, i pomeriggi a provare Orgoglio e Pregiudizio, la volta che mi aveva abbracciato guardando i fuochi d'artificio. Sentii le lacrime spuntare e lo stomaco stringersi ancora di più, e continuai a scrivere.

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora