Capitolo 34

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EMMA

Avevo gli occhi fissi sulla parete del soffitto della mia camera, e nonostante fosse fermo mi sembrava girasse intorno a me. Chiusi gli occhi ma la sensazione di essere su una giostra in movimento non cambiò. Avevo esagerato con il vino, decisamente. Nonostante ciò ero quasi certa che, i brividi e il senso di vertigine che provavo ripensando al momento in cui mi ero trovata tra le braccia di Nick, non fossero dovuti al vino.

In macchina, poi, quando avevo sentito le sue dita accarezzarmi i capelli e il collo mi era mancato letteralmente il fiato. Avevo finto di dormire per evitare che si accorgesse dell'effetto che mi faceva.
Continuavo a ripetermi che eravamo amici, ma quelle sensazioni così travolgenti, non le avrei dovute provare solo per un amico. Dovevo assolutamente riuscire a capire cosa provavo per lui e cercare di limitare i danni, perché se c'erano una cosa di cui ero sicura, era che non volevo perderlo. In poco tempo era diventato una persona troppo importante per me.
Alla fine il sonno arrivò profondo e molto agitato.
Mi svegliai inquieta e con mal di testa lancinante. Scesi in cucina a fare colazione. Mi preparai un caffè doppio e mangiai una fetta di crostata che avevo preparato il giorno prima. Dopo presi due compresse per il mal di testa. Avrei avuto la lezione di teatro e dovevo assolutamente riprendermi. Sperai che la presenza di Nick non mi mandasse in tilt.

L'aula era già gremita di studenti quando entrai. In fondo all'aula c'era persino Alex che non si era più fatto vedere nelle ultime lezione. Mi salutò e mi fece un cenno per indicarmi che il posto vicino al suo era libero. Lo salutai con un sorriso e ignorai il suo invito ad andarmi a sedere vicino a lui.

Nick, stranamente in orario, mi aspettava al solito posto dove ci mettevamo per la lezione. Mi sedetti accanto a lui e il professore entrò.

"Buongiorno ragazzi! Come vi avevo annunciato oggi farò le audizioni per le varie parti" annunciò distribuendo il testo che avremmo dovuto recitare.

Dopo averci diviso in coppie, il professore iniziò a sentire le audizioni. La sua espressione era impassibile e risultava difficile capire se fosse andata bene oppure no.

Arrivato il mio turno, dopo un primo momento di incertezza, grazie a Nick riuscii a immedesimarmi nel personaggio di Elisabeth. Sicuramente c'erano anche altre ragazze molto brave, ma forse qualche speranza ce l'avevo.

La lezione era volata, e prima di uscire il professore scrisse i nomi di chi avrebbe interpretato i personaggi principali. "Bene ragazzi questi sono i nomi di chi avrà una parte nella commedia" spiegò "La prossima volta consegnerò le parti da studiare e definirò le altre mansioni"

Il professore uscì dall'aula e io rimasi lì fissa a guardare il mio nome accostato a quello di Elisabeth Bennet e quello di Nick a quello di Mr. Darcy. Perché se avevo osato sperare di poter interpretare Elisabeth, non avevo messo in conto che il professore avrebbe messo Nick nel ruolo di Darcy.

NICK
Salii sulla mia auto per tornarmene finalmente a casa. Era stata una settimana piuttosto stancante. Avevamo cominciato le prove della commedia e in più stavo organizzando tutto per il mio stage in Florida.

Rientrato a casa, fortunatamente non trovai nessuno. Controllai il telefono per vedere se Emma mi aveva scritto qualcosa, ma non c'era nulla. Quel pomeriggio aveva la prova alla casa editrice e mi aveva promesso che mi avrebbe fatto sapere come era andata. Sicuramente mio padre la stava mettendo sotto torchio, non la invidiavo affatto. In ogni caso, il fatto che non l'aveva ancora sbattuta fuori era un ottimo segno. Era capitato diverse volte che mio padre mandasse via dei ragazzi appena assunti per degli errori insignificanti. Sul lavoro era intransigente, e anche con la sua famiglia purtroppo. Essere stato scelto per la parte di Darcy però l'aveva stupito e forse grazie alla parte sarei riuscito ad avere anche un buon voto in letteratura. Mi sarebbe piaciuto vedere mio padre fiero di me, almeno per una volta.

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