Capitolo 44

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NICK
Il suono del telefono che annunciava l'arrivo di un messaggio ruppe quello che sembrava un incantesimo e mi riportò alla realtà. Le parole rispecchiavano così tanto quello che provavo che non mi ero reso conto di quanto mi ero calato nella parte.
Vidi che il messaggio era di Camille. Avrei voluto poterlo ignorare, ma poteva anche trattarsi di lavoro, per cui decisi di leggerlo e risponderle subito.
"Scusa Emma, rispondo solo a Camille e continuiamo con le prove"
Lei annuì senza guardarmi in faccia.
Quando riprendemmo il tono di Emma durante la recitazione era perennemente tra l'infastidito e l'acido, troppo anche per Elisabeth Bennet.
Non è che è gelosa? Pensai per un attimo, confuso.

"Che ne dici se facciamo una pausa? Sono due ore che continuiamo a provare e comincio ad essere stanco" proposi nella speranza di farla rilassare un po'.

"È un'ottima idea!" Approvò lei "Non ce la facevo quasi più" lasciandosi cadere all'indietro sul mio letto.
La maglietta che indossava salì lasciando scoperta una striscia di pelle sulla pancia.
Il desiderio di toccarla fu così intenso che istintivamente le sfiorai i fianchi per fargli il solletico. Subito iniziò a ridere e a contorcersi.

EMMA

Il contatto delle sue dita sulla mia pelle ebbe l'effetto di una scossa elettrica. Iniziai a contorcermi per il solletico e per non pensare a quanto mi piaceva la sensazione delle sue mani sul mio corpo, non pensare che quello che stava facendo potesse essere qualcosa di diverso di un semplice gioco tra amici.

Ad un tratto mi ritrovai in debito di ossigeno, con lui sopra di me e la maglia che si era ulteriormente alzata facendo intravedere il reggiseno.

"Basta ti prego" sussurrai, anche se mi riferivo al suo comportamento ambiguo che non mi permetteva di dimenticarlo, più che al solletico. Avevo il fiato corto, il respiro spezzato e il cuore che correva ad una velocità pazzesca.

"Cosa state combinando voi due?" la voce di Liz che si era materializzata davanti a noi fece trasalire Nick, che si sollevò scusandosi.

"Nulla, solo un piccolo momento di pausa" replicò a Liz " Tra poco dobbiamo ricominciare a provare"

Lei mi mimò un"Poi mi racconti tutto". Nick nel frattempo si era allontanato riprendendo il mano il copione.

"Certo, non volevo disturbare le vostre prove" replicò con tono malizioso di chi non aveva creduto a una sola parola."Volevo solo chiedervi se questo sabato venite alla festa che dà Tracy, così prenota il locale"

"Io ci sono sicuramente" risposi cercando gli occhi di Nick per capire cosa gli passasse per la testa.

"Dille pure che ci dovrei essere anche io" disse senza far trasparire nessuna emozione. Poi si rivolse a me "Proviamo ancora una volta, poi basta. Devo finire alcuni lavori ed è già tardi"

Era di nuovo distante  mille miglia da me. "Ok, tanto devo essere a casa entro un'ora" risposi cercando di non far trasparire la delusione nella mia voce.

Quella sera dopo cena rimasi al telefono un'ora con Liz, che ovviamente mi aveva chiamato per sapere cos'era successo quel pomeriggio. Le avevo raccontato tutto. Lei mi aveva consigliato di non abbattermi, perché il comportamento di suo fratello era troppo strano e sicuramente significava qualcosa.

Rimasi a guardare il soffitto diverse ore prima di riuscire a prendere sonno, pensando a Nick, chiedendomi se sarei riuscita a dimenticarlo e a tornare amici come prima o se avessi ancora realmente una chance.

NICK

Era mezzanotte passata, mi stropicciai gli occhi e salvai l'ultimo file. Andai nelle mail e inviai tutto a Camille.

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora