Capitolo 21

2.8K 122 11
                                        

Era la sera della cena di gala e Jonathan era nella propria stanza con già addosso il vestito. Cassandra gli gironzolava attorno come una apetta, laboriosa ed attiva come una formichina; in cerca di parti da sistemare o microscopiche pieghe da lisciare. Il castano venne interrotto dai suoi pensieri vaganti dall'intrusione nel suo spazio visivo della cameriera che decretò, sicura: <Sembra sia tutto a posto.>

<Sembra o lo è?> arricciò il naso insolente il cacciatore, adorando stuzzicare le persone attorno a sè e osservando la reazione della cameriera.
Una cosa che aveva capito era che solo osservando come il corpo degli altri rispondeva a diverse azioni potevi davvero capire come stava l'altra e sfruttarlo a tuo vantaggio.

Vide le braccia della bionda rigide e degli spasmi nelle mani, che si chiudevano e aprivano a scatti, e la mascella era rigida. <È perfetta. Mi scuso per aver sbagliato parole...> fece Cassandra, con un inchino troppo rigido nelle braccia. Rabbia e frustrazione facevano trasparire quel gesto.

Per fortuna quel silenzio imbarazzante che si stava formando venne interrotto dall'aprirsi della porta, mostrando una Elizabeth a dir poco gioiosa e baldanzosa con quel sorriso enorme sul volto e una mano sul fianco.
<Come sta il kitten, signor Right?> chiese retorica la rossa, scostandosi e mostrando Thomas in tutta la sua bellezza con quel vestito.

Lo aveva già appurato l'altra volta e sarebbe rimasto altre mille volte a vedere come la camicia si appoggiava sul petto magro ma non scheletrico, come risaltava i fianchi che rispecchiavano i canoni femminili, e come i pantaloni risaltassero il culo sodo.
Il kitten era in mega imbarazzo e per ciò si stava accarezzando la coda, come il cacciatore gli aveva visto fare molte volte, forse fin troppe. L'unica cosa che parevano fuori posto erano i capelli, tutti sparati per aria come al loro solito.

<I capelli non sei riuscita a metterglieli a posto?> chiese Jonathan, mentre la rossa perdeva un pochino di quel suo splendore per dire: <No, ci ho provato in tutti i modi ma non ne vogliono sapere...>
"Non riuscirei ad immaginarmi un Thomas con i capelli tutti a posto, non è nel suo modo di essere. Già quei vestiti non sono nel suo modo di essere, anche se lo risaltano. È carino così com'è con quei capelli e da anche un'aria da “anche se i miei capelli sembrano esser passati in mezzo ad un uragano, mi rendono comunque bellissimo”." pensò il cacciatore, maledicendosi per essersi detto che il moro era carino.

Il castano scrollò le spalle, in segno di indifferenza e disse: <Per questa volta posso sorvolare su questo dettaglio, ma non vuol dire che lo farò sempre... La prossima volta dovrai provarci di più>
La rossa annuì, mentre Cassandra, non vista dal castano, esultava in muto; contenta che l'amica si fosse scampata una possibile strigliata.
Il moro sorrise a quella vista e si rilassò, lasciando la coda dalle mani e questa si mise ad ondeggiare contenta.

<Ragazze, per domani l'orario della colazione spostatela di un'ora in avanti; così come il vostro arrivo qui. Intesi?> ordinò il cacciatore mentre Cassandra, ricordandosene, porgeva ai due ragazzi i cappotti primaverili.
<Certamente signor Right. Buona sera e buon divertimento.> augurò Elizabeth, visibilmente al settimo cielo per quella notizia.

Le due cameriere, con il loro solito inchino, si congedarono ed uscirono dalla stanza. Appena furono a metà del corridoio il loro passo, da tranquillo e cancellato, divenne veloce e frenetico. Scesero i gradini della scala in fretta e furia, e la rossa quasi rischiò di inciampare e farsi male, a causa di un salto per fare insieme tre gradini.
Fiondate nello stanzino, iniziarono a togliersi i vestiti e a cambiarsi con più frenesia del normale, lasciandosi alla pazza gioia.

<Sì! Finalmente oggi possiamo provare ad andare in disco, grazie a Dio, e divertirci un pochino!> esultò la bionda rimettendosi gli shorts di jeans chiaro.
<Ehi! Anche a me piace la discoteca ma neppure disprezzo le serate passate a guardare “Friends", "New Girl" e quelle altre dementi serie TV.> quasi si imbronciò la rossa, mentre indossava una maglietta nera con su in bianco, in grande, una Iratze della saga di Shadowhunters.

Il mio piccolettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora