Passò qualche giorno in una grande tranquillità, nei quali Thomas fece interagire il più possibile il fidanzato con le ragazze perché ci teneva che fossero comunque tutti amici e non fosse solo un'apparenza creata per l'affetto che provavano per lui. Furono cinque giorni estenuanti per il moro, il quale tentava ogni tre per due di farli stare tutti assieme e parlare.
Grazie al cielo Cassandra era sempre pronta a parlare, Elizabeth sempre pronta a ribatterle contro e Jonathan sempre pronto a scherzare con il suo modo di fare tagliente, che non voleva davvero insultare.Al sesto giorno, finalmente, Thomas poté notare che i rapporti tra i tre si erano notevolmente stemperati e che non c'era solo la conoscenza "Datore di lavoro-dipendente" ma si stava iniziando ad instaurare un rapporto di sincera benevolenza.
Tutti e tre glielo avevano giurato e, capito che erano seri, li aveva assaltati con degli abbracci, stritolando per quanto poteva con la sua figura minuta.Oramai Thomas poteva girovagare per la casa anche con le cameriere lì a lavorare, preferendo appostarsi in soggiorno e lì disegnare mappe stellari o continuare i suoi appunti. Nel salone il Sole arrivava direttamente e si beava dei raggi caldi, mentre un angolo della sua mente gli rimarcava che comunque non poteva uscire. Ma con Jonathan stava bene e avrebbe sopportato una vita intera senza poter stare direttamente fuori per più di mezza giornata.
Quando Jonathan rientrò dal lavoro quel sabato, il sesto giorno da quando Thomas aveva cercato di far legare il tre, si diresse velocemente in camera, mentre Thomas rimaneva lì per mangiare accoccolati sul divano.
Ritornato con un vestiario casalingo, aspettò per parlare quando arrivarono le cameriere. <Ti andrebbe di andare in discoteca questa sera, Tommy?> chiese il castano, usando quel soprannome perché al semplice udire il diminutivo "Tom" gli aveva soffiato in volto un no, dicendo frettolosamente dopo che gli ricordava una persona spregevole; ma senza approfondire.<Discoteca?> domandò senza capire il moro. Del mondo umano sapeva le cose basilari, le cose che a lui sarebbero servite. Ricordava a malapena di aver sentito quella parola da qualche giovane umano che usciva la sera col disappunto dei suoi genitori in una delle ronde informative per apprendere di più sugli umani e comportarsi come loro.
<Non sai cos'è una discoteca?> chiese stupida Cassandra. Thomas la guardò mezza di sbieco, a dire "Fatti due domande e datti due risposte." La bionda collegò i neuroni e abbassò lo sguardo, con un sorriso imbarazzato.
La rossa spiegò gentilmente: <È un locale che apre verso sera e chiude alle prime luci dell'alba. C'é una parte bar con tavolini, bancone e barman che ti danno praticamente quasi qualsiasi alcolico tu chieda e una parte in cui c'è una pista da ballo e un dj o una persona specializzata ad una console che mette su la musica. Ovviamente la musica è altissima, la senti per tutto il locale, solitamente è un ambiente unico con tavolini attorno alla pista e il bancone da un lato e devi essere minimo maggiorenne per entrare e avere 21 anni per bere gli alcolici.>
<Quindi tu una goccia di alcol non la puoi neanche sfiorare, a meno che Jonathan non ti conceda di bere dal suo drink di nascosto...> ridacchiò la riccia, facendo esasperare l'amica al suo fianco.
<Servirà pure un documento perché, in teoria, di prassi dovrebbero chiedertelo e di sicuro a te chiederanno la patente o la carta di identità o la tessera medica perché hai un faccino troppo da bambino.> notò Elizabeth.<Questo lo so benissimo anch'io...> precisò il castano, mangiando un boccone dal proprio piatto ancora poggiato sul tavolino da caffè lì in salotto.
<E allora come pensi di fare per i documenti? E per il fatto che io sono un kitten e categoricamente non posso essere visto in giro? E perché vorresti andare in discoteca con me?> chiese il moro, non capendo granché delle modalità in cui tutto quello sarebbe avvenuto.
<Frena frena frena, piccoletto...> lo richiamò scherzoso il cacciatore, mettendogli una mano tra i capelli e sfregando il palmo contro la sua testa in modo affettuoso.
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Il mio piccoletto
Teen Fiction~Un mondo diverso, dove esistono kittens, esseri metà umani e metà gatti; i quali sono cacciati e, da schiavi, devono soddisfare i desideri del loro padrone, spesso e volentieri... sessuali.~ Thomas è un kitten che vive basandosi sul non farsi cattu...