Capitolo 54

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Nella settimana che seguì a quel riconciliamento, riuscirono a riacquisire in pieno il loro equilibro.

Intanto Thomas, deciso, voleva sporgere denuncia sul fatto che fosse stato rapito o che, almeno, fosse fatta giustizia per la ferita che Cassandra si era preso per salvarlo.
Gli altri tre gli ricordavano che fosse inutile: nonostante la gente sensibilizzata ai kittens fosse molta di più rispetto che a solo l'inizio dell'anno, erano ancora una "feccia" agli occhi della legge: sporgere denuncia sarebbe stato infattibile, anche se gli avessero fatro un interrogatorio attaccato alla macchina della verità.

Però, per quella volta, la Dea Bendata sorrise al moro, volendolo per una volta aiutare dopo le pene a cui lo aveva precluso non beandolo della sua benidizione. Infatti, poco meno di una settimana dopo furono emanati leggi a protezione dei kittens, tra le quali il divieto di cacciarli (a meno che non avessero commesso reati gravi, secondo i criteri delle leggi per gli umani), l'essere loro riconosciuti parità (con diritti e doveri allegati) e il poter denunciare per certi trattamenti subiti se supportati da prove reali.

E quella fu l'occasione di Thomas di avere giustizia (almeno una volta nella sua vita).
Andati alla centrale, esposero la loro denuncia e, come supporto, il kitten recitò con voce sicura (quasi spavalda) un preciso indirizzo: era l'indirizzo del capannone dove era stato trattenuto da Regulus Lee.

Era certo che fosse molto importante perché il mafioso se ne era vantato con spavalderia, come se ne potesse essere davvero fieri, e sapeva l'indirizzo perché il Regulus, così borioso, non aveva fatto troppo il discreto e Thomas aveva letto il numero civico e la via senza troppi problemi.

«Adagiarsi sugli allori porta sempre ad un calcio sui denti e all'essere rimpiazzati.» aveva commentato Cassandra, apprese quelle conoscenze da Thomas insieme all'amica e a Jonathan.

E fu così che con un blitz nello stesso pomeriggio della denuncia, per la gravità della situazione, una squadra di polizia fece irruzione nell'abitazione, cogliendo con le mani nel sacco moti membri dell'organizzazione.
Tutti i presenti furono arrestati senza processo (almeno così si erano risparmiati tanti giorni della giuria riunita in modo futile e discorsi difese molto deboli).

Subito ispezionarono tutta l'abitazione e andarono in brodo di giuggiole giunti negli archivi dell'organizzazione, dove avevano quelli di tutti gli alleati e i nemici giurati.

E lì la fortuna li accompagnò perché Right era direttamente segnato nei nemici senza dicitura: non c'era il minimo accenno alla sua implicazione di anni prima con la mafia (cosa che loro quattro continuarono ad omettere), mentre invece il fascicolo relativo ad Ylenia Baudelaire fu trovato senza problemi.

Era finita agli arresti domiciliari nell'attesa del processo, su cui già correva voce che sarebbe stato molto breve: Ylenia si era rifiutata di avere un avvocato, dicendo direttamente alla stampa: «Non combatto battaglie perse» per poi venire confinata al luogo della sua lussuosa casa, che rischiava di lì a poco di perdere.
Ma la spietata e sociopatica modella non diede di matto, non si mise a sfasciare mobili e neppure urlò, come invece si era ritrovata a fare quando Right aveva spifferato il suo passato per ripicca.

No, no aveva fatto proprio nulla.
Era forte, mica una mammoletta.
Sapeva bene quella sera, "conosciuto" Lee, a cosa andava incontro e aveva accettato, prendendo con tranquillità i rischi, nella boria di essere invincibile.
Ma la fortuna girava, lei era un essere umano con qualche problema psicologico e comportamentale di socialità e si era ritrovata a vedersi soffiata la vittoria ad un passo dal ghermirla.

Già quando aveva sentito i notiziari riguardanti un'auto sbandata e caduta in un canale, dove aveva preso fuoco e, da quello che si era capito, era il cadavere di un kitten.
Già lì si era fatta due più due, certificato dalla chiamata da mumero sconosciuto che le aveva detto "Il capo é morto" prima di buttare giù.

Il mio piccolettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora