Capitolo 45

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Con la forza nelle braccia, tirò su in un istante il compare, lasciandogli la mano. Ariana lo spinse dietro di sé, più verso il dentro, frapponendosi fra lui e il bordo del tetto del casolare, che altro non era se non un complesso di appartamenti con l'ultimo piano che era quel pavimento di cemento, con ancorate diverse parabole e parti finali di condotti di aerazione.

Thomas cadde a terra, succube delle azioni veloci ed impreviste dell'amica. Con il culo a terra e i gomiti appoggiati sul pavimento, alzò gli occhi confuso. Quella confusione nel suo sguardo sparì poco dopo, sostituita dal terrore.

Ariana sapeva per certo che non avrebbe potuto schivare il colpo pure lei se avesse salvato Thomas perciò... prese lei stessa la pallottola al posto del compare. Il proiettile di piombo le lacerò le carni della schiena, mancò di poco la colonna vertebrale e il sistema nervoso centrale contenuto dentro, per conficcarsi a lato del rene, perforando una parte dell'intestino tenue e una parte di quello crasso. La pallottola si conficcò dentro il corpo della ragazza, poco distante dal fuoriuscire dal lato opposto dal quale era entrato.

<A-A-A-...> balbettò Thomas, incapace di parlare.
Cosa era appena successo? COSA ERA APPENA SUCCESSO AD ARIANA?!
La compare, con la vista leggermente sfuocata, cadde in avanti, una smorfia di dolore a sfigurarle il volto. Ma le andava bene così. Anche se doveva dire al compare di scappare, altrimenti tutto quello sarebbe risultato vano.

<CHI CAZZO AVEVA I PROIETTILI DI PIOMBO E CHE HA BECCATO IN PIENO PETTO LA KITTEN?> intanto urlava il capo dei Cats' Layer, mentre i cacciatori osservavano ancora sulle moto, quasi fermi sotto l'edificio, la situazione che avevano creato.
Flint si morse le labbra e stette muto, anche se poteva avvertire uno sguardo di fuoco e ghiaccio allo stesso tempo dietro di sè perforargli la nuca.
Si guardò indietro e vide gli occhi neri di Right avvisarlo, stile: «Lo faccio io al posto tuo, se proprio ci tieni» e allora l'uomo fu costretto a dire: <Io, capo.>
Lo sguardo furioso del capo dei Cats' Layer si fissò in quello un minimo timoroso di Flint, che cercava di rimanere perfettamente calmo.
<Ho sbagliato a prendere proiettili e... me ne sono accorto troppo tardi.> spiegò Flint, pregando che non morisse per mano del capo proprio in quel momento.

<Consiglio di rimandare a dopo le sfuriate. Cerchiamo di prendere il kitten ancora vivo e vegeto e cercare di estrapolare più informazioni possibile sia a lui sia alla mezza morta, per sapere dove sono andati tutti gli altri kittens che in teoria erano in quella casa.> propose una donna, una cacciatrice in singolo, che aveva una propria attività come Right.
Il capo dei Cats' Layer  si ritrovò a dover racimolare la poca pazienza rimastagli per dire con calma: <Ha ragione Jaqueline, meglio rimandare a dopo ciò. Muoviamoci, prima che l'ibrido ancora buono scappi.> e scese dalla moto, abbassando il cavalletto, ed appoggiandola vicino al muro del condominio, entrando nel casolare senza problemi dato che i condomini, capendo la situazione, avevano aperto la porta d'ingresso.

Intanto, sul tetto, Thomas si era messo in ginocchio, scattando in avanti, ed afferrando la compare prima che cadesse con la testa a terra. La appoggiò con la schiena contro quel piccolo muretto sul bordo del tetto, mentre sentiva la disperazione coglierlo.

Ariana stava morendo e lui non aveva fatto nulla per impedirlo,
Ariana stava morendo e lui non aveva fatto nulla per impedirlo,
Ariana stava morendo e lui non aveva fatto nulla per impedirlo,
Ariana stava morendo e lui non aveva fatto nulla per impedirlo,
Ariana stava morendo e lui non aveva fatto nulla per impedirlo...

Quella colpa gli girava per la testa frenetica, con le lacrime che stavano iniziando a premere per uscire da lui, mentre il sangue della compare usciva come un piccolo fiume a regime fisso dalla ferita profonda sulla schiena. Thomas sfruttò il fatto che gli artigli di lei fossero ancora fuori per strapparsi dalla maglietta un po di stoffa e legarla intorno al ventre di lei, a formare un minimo di fascia; nella vana speranza che aiutasse anche solo un poco.

Il mio piccolettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora