Capitolo 18

2.7K 116 84
                                    

[N/A: leggete poi la nota finale, please. Grazie dell'ascolto e buona lettura!]

Jonathan entrò e si ritrovò bloccato subito dalla cima di una massa bionda. Abbassò lo sguardo e si ritrovò gli occhi azzurri di Cassandra fissarlo sorpresa.

<Buona sera signor Right. Ce ne stavamo per andare. Non abbiamo preparato nulla per Lei pensando che avesse cenato fuori.> salutò la rossa da dietro l'amica; salvandola visto che aveva perso l'uso della parola dalla paura.

Il castano era quasi preoccupante. Aveva una faccia stanca, riconducibile al fatto che fosse stanco dopo quel giorno di caccia. Infatti Jonathan tutta la mattina, fino stranamente le 14:00, fu costretto a girare o per auto o a piedi diversi quartieri della città, chiedendo anche a negozianti di diversi kittens. Poi, dal pomeriggio (dopo pranzo) fino a poco tempo prima, era stato davanti un computer a segnare i propri dati raccolti e controllare quelli precedenti.

Ovviamente non stava facendo tutto quello da solo, ma insieme ad altri cacciatori della regione/quell'area di regione e alcuni membri dei "Cat's Layer".
Non poteva farlo da solo ed era un accordo stipulato già da un po'. Si era riusciti a rintracciare un grande gruppo di kittens di tutte le età (adulti, ragazzi e pure bambini) nella città, che avrebbe fruttato un mucchio di soldi. Purtroppo nessuno che aveva "l'area di caccia" sulla città era abbastanza grande ed organizzato per poter riuscire a condurre un rintraccio del loro rifugio e una cattura di quel genere di portata. Solo i Cat's Layer avrebbero avuto una chance, ma quello non era propriamente il loro territorio.

Quindi quelli della città su erano accordati coi Cat's Layer per rintracciarli e catturarli, per poi dividersi equamente il ricavato.
Per ora, erano ancora in alto mare. Quei kittens non erano incauti come previsto. Erano super attenti, e sembravano aver aumentato la loro discrezione nel girare per la città e sfuggire a tutti. E questo lo faceva innervosire.

Jonathan scosse la testa stanco, come a ritornare coi piedi per terra, e commentò: <Avete intuito bene. Il kitten ha dato rogne?>
<Di nessun tipo, signor Right. Tranquillo come al solito...> spiegò Elizabeth, mentre Cassandra riusciva a riprendersi.
<Come già detto, buona sera signor Right.> riuscì a dire la bionda, scartando di lato il castano e uscendo più in fretta che poteva, cercando però di non dare l'impressione di essere di corsa.
<Buona sera pure a voi due.> augurò Jonathan, mentre sentiva la chiusura della porta di casa scattare dall'esterno.

Un sorriso appena accennato, sempre sotto forma di ghigno, gli comparve sulle labbra mentre saliva le scale e si apprestava ad entrare in camera propria, pensando di trovare il kitten coricato, o seduto, tranquillamente sul letto mentre guardava la TV e qualche serie TV stile Stranger Things, Black Mirror, Orange is the New Black o cose del genere.
Quando aprì la porta, però, lo spettacolo che si ritrovò davanti era totalmente diverso da quello che aveva in mente, lasciandolo in un primo momento stupito.

Il moro, in piedi sul letto totalmente sfatto, reggeva il telecomando come la spada che impugnava il ragazzo (vestito con una tuta scura e uno strano pezzo di tessuto azzurrino attorno al collo) con i capelli corvini tendenti al blu e gli occhi di un azzurro elettrico riprodotto sullo schermo, mentre sferrava un colpo ad un mostro.

<Vai così Yato! Tu e Yukine siete i migliori!> esultò il ragazzo, mentre faceva un salto contento sul letto, la coda ondeggiante mandava lo stesso segnale di gioia.
Jonathan si segnò mentalmente che quel ragazzo disegnato doveva chiamarsi "Yato" se non aveva capito male, ma rimaneva il dubbio di chi fosse quel Yukine citato dal moro. Poi vide che la spada si trasformò in un ragazzo dai capelli biondo acceso con gli occhi arancioni e vestito per climi più pesanti, con un giubbotto di quelli invernali.

Il mio piccolettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora