Capitolo 36

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AVVERTENZE: questo capitolo non ha vero fine per la trana, é semplice roba "bella" perché, beh, credo che era quello che si stava aspettando fin dall'inizio, fin da ciò che ho scritto nella descrizione della storia, no? Perciò se non ve ne frega nulla evitate di leggere e basta.
A tutti voi che volete leggere, buona lettura.

Scattò una seconda scintilla, più dirompente della prima, appena Jonathan si fu levato la maglietta e si comprimette contro il fidanzato, baciandolo avidamente sulle labbra e iniziando a toccarlo per tutto il petto e il ventre.

Thomas si sentì infervorato dall'interno quando Jonathan afferrò una sua natica e la strinse per poi passare alla coda, che si mise a carezzare alla sua radice con velocità.
Si lasciò scappare dei gemiti neanche provato a trattenere mentre Jonathan, a parer suo, stava giocando sporco. Stuzzicarlo per una delle sue parti più sensibili senza che lui potesse provare a farlo di ripicca...

O almeno era quello che pensava una microscopica parte di sè, dato che la sua mente era abbastanza annebbiata e adorando quel contatto, volendo di più. E il calore che iniziò a provare al basso ventre non aiutava a provare anche solo lontanamente a prendere in mano le redini della situazione.

Provò a sfregarsi contro il cacciatore ma ciò che ottenne fu solo maggiore calore nelle sue parti basse. Doveva smettere se non voleva aggravare la sua situazione. Ma una piccola idea si fece strada nella sua mente quando avvertì il castano sospirare affannato contro il suo collo a quel contatto prolungato.

Con una audacia che non era sua, si aggrappò con le gambe ai fianchi del cacciatore e con le braccia al suo collo, mettendosi a sfregare i loro bacini, frizionando le loro intimità. Anche se Thomas stesso avvertì quel calore aumentare a dismisura, sentì anche il respiro di Jonathan affannarsi. Si stava vendicando con pan per focaccia.
<Giochi... sporco... eh?> bisbigliò fra i sospiri il cacciatore, riprendendo a morderlo sul collo con forza e veemenza, succhiando, e soffiando aria calda per il continuo frizionamento.

Thomas poté sentire il suo corpo là sotto tendersi, e quando sentì pure Jonathan in quello stato si sentì ancor più rosso e confuso.
Davvero aveva quel potere sul fidanzato?

Fece togliere il cacciatore dal suo collo e lo prese a baciare, continuando a sfregare le loro intimità e cercando di prendere il controllo della situazione tra le loro lingue.
Jonathan si sentiva impazzire, i pantaloni tiravano da morire e infatti se li tolse seduta stante, sfilandoli pure a Thomas che si era leggermente irrigidito al gesto.

Riprendendo la sua coda in mano, facendo con la mano lo stesso movimento che avrebbe fatto con un'altra parte del corpo. Thomas si sciolse come burro mentre emetteva un gemito leggermente più alto degli altri e Jonathan sentì il suo cazzo tendersi ancora di più. Non ne poteva più.

Si levò i boxer e si sentì libero mentre la sua erezione premeva contro quella ancora sottilmente coperta del fidanzato.
Thomas, abbassando un po' lo sguardo e vedendo l'erezione del fidanzato, si coprì gli occhi con le mani, imbarazzatissimo.
"Mio dio, ho paura per il mio povero fondoschiena..." pensò mentre il cacciatore gli prese le mani e, baciandogliele, le levò dal volto rosso e leggermente sudato del fidanzato. I loro occhi si incrociarono e Thomas poté sentire il cuore smettere di battere qualche secondo perché quell'atmosfera eccitante, voluta... giusta... lo stava stordendo e il corpo nudo del fidanzato sopra il suo non aiutava il suo fiato a stabilizzarsi o a calmarsi là sotto.
Non che lo volesse sul serio, ovviamente.

"Io voglio tutto questo." si disse Thomas mentre si levava i boxer, rimanendo nudo (ed eccitato) davanti al fidanzato che si leccò lascivo e sensuale le labbra a quella vista sua.
Lui era solo suo.

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