Capitolo 41

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Tra tutte quelle vicende, maggio aveva lasciato il posto a giugno, oramai inoltrato. Erano passati pochi giorni dalla pubblicazione che Right stesso aveva fatto riguardo Ylenia Baudelaire e si era sentito gongolante nel vedere la notizia sulla rivista. E non si era sentito neanche un poco dispiaciuto quando scoprì, poco dopo, che il direttore della redazione della rivista (il signor Watson) era morto in circostante misteriose.

Ma quello che stava ghermendo Jonathan dalle viscere, nel momento di cui sto narrando adesso, era l'ansia più pura.
Perché? 
Beh, perché stava infrangendo la promessa fatta a Thomas. La promessa di smettere di cacciare kittens, che lui aveva infranto appena fatta; dato che aveva deciso di continuare a collaborare con altri cacciatori. E la paura che potessero essere gli amici di Thomas lo pervadeva, dando voce ad altre paranoie. Thomas aveva notato il suo stress, come le cameriere d'altro canto, e aveva chiesto più volte cosa stesse accadendo, ma ricevette risposte evasive del tipo: "Sta arrivando l'estate e all'inizio il caldo afoso mi da alla testa", "Non preoccuparti, passerà tutto." e "Ma saranno solo tue fantasie: io sto bene."

Ed un pomeriggio, a casa, poco più in là del 10 giugno, arrivò la chiamata fatale, che aveva compresso il petto di Jonathan appena visto il nome. Rispose alla chiamata in camera, sicuro di essere ignorato, dato che il fidanzato era di giù con le cameriere, chiacchierando con loro mentre queste pulivano il soggiorno. 
<Pronto.> rispose atonale il cacciatore. Il collaboratore, in quel caso uno dei "Cats' Layer", gli disse: <Abbiamo trovato la locazione specifica della loro tana.>
<Come avete fatto a trovarli? Non erano quasi inafferrabili quegli insulsi ibridi?> chiese sprezzante il cacciatore, sentendo una leggera morsa al petto mentre diceva "insulsi ibridi", dato che il fidanzato era come loro e che non lo pensava più sul serio.
<Sì, ma non abbastanza per noi: siamo ben superiori a quegli esseri. Abbiamo perfino fatto una stima di quanti kitten ci passano essere.> aggiunse l'altro.
<Quanti? Una ventina?> chiese Jonathan, sentendo il petto battere forte, troppo forte. Se fosse stato così... c'erano alte probabilità che fossero gli amici di Thomas. E si sentì male di catturare e vendere ad insaputa di Thomas, infrangendo la loro promessa, i suoi amici; gran parte dei suoi ricordi belli del passato.

<Oh, sì. Più o meno! E secondo noi molti sono solo cuccioli!>
<Vuoi dire tipo bambini sui 10 anni o anche meno?> domandò Jonathan. Quella domanda avrebbe risposto a tutti i suoi quesiti. E purtroppo per lui la risposta fu affermativa ed entusiasta. <Varranno molti soldi tutti quei bambini! Anche se, di sicuro, pure i più grandi non devono essere male; dato ciò che abbiamo potuto vedere di loro. Anche se ritengo improbabile che tutti quelli siano loro figli.> fece il collaboratore, salvato nella rubrica di Jonathan come "Anderson". <Quello è irrilevante. L'importante è la quantità e la qualità.> ribatté il castano, tagliando corto. Sentiva dello schifo risalirgli per la gola; dato il ribrezzo che si stava facendo da solo.

<Ah, quello poco ma sicuro!> esclamò Anderson, per poi aggiungere: <Comunque ti ho chiamato perché pensavo che una e-mail o un SMS lo avresti ignorato per sbaglio o volutamente, pensando fosse pubblicità molesta. Il grande giorno è domani!> <Domani?> si strozzò Jonathan con la saliva, cercando di non far trasparire troppo né quella gaffe, né la sorpresa. Chissà come ci riuscì, mentre però teneva sbarrati gli occhi.

<Sì, domani. Lo so, bisogna prepararsi tanto con così poco preavviso. Ma, ehi, chi sta dirigendo tutta questa enorme caccia ha detto che bisogna agire approfittando dell'effetto sorpresa, prima che i kittens capiscano che stia succedendo. Saranno pure inferiori a noi, ma di essere seguiti o comunque di essere tenuti sott'occhio se ne sono resi conto e non ci metteranno troppo a capire che il non essere più occhieggiati equivale che le informazioni sono state ottenute e che di lì a poco si sarebbe passati  all'azione.> spiegò Anderson, come prendendo le difese dei capi.
<Ok, capito. Ma quale sarebbe il punto di ritrovo e il quando preciso? Di sicuro non voglio mandare a monte tutta questa caccia perché non ho tutte le informazioni precise> chiese Jonathan.
<Ah, per quello no problem! Se vuoi ti mando anche fra qualche minuto, appena ritorno nel mio ufficio, una e-mail con tutte le informazioni!>
<Sarebbe meglio un SMS: faccio molto prima a reperirlo sempre e comunque.> propose freddo, velando un filo di cortesia, il castano. 

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