Dopo quel bacio, non fu immediato il loro provarci l'un con l'altro. Anzi, prima che facessero un passo avanti passò un bel po' di tempo, all'incirca una settimana e mezza; o quanto meno il tempo che bastava a far arrivare maggio con il suo calore piacevole e le giornate che si allungavano a vista d'occhio.
Thomas in quei giorni era sempre malinconico; né le serie TV, né l'astronomia e i suoi appunti, né le due cameriere aiutavano più di tanto. Il moro era triste per diversi motivi, primo tra tutti stava soffrendo pene d'amore per Right. Era ovvio che non ricambiasse e poi... erano l'altro un umano cacciatore e lui stesso il suo kitten "schiavo"!
Era impossibile che qualcosa potesse sbocciare!"È invece è accaduto..." e il ragazzo sospirò, mentre osservava dalla finestra chiusa ermetica il paesaggio fuori.
Le spighe di grano belle gialle gli ricordavano i mesi primaverili ed estivi passati in campagna con Ariana a 10 anni, spesso quando vedeva fuori glielo ricordava; ma con le spighe pari a manufatti d'oro il ricordo si faceva vivido. E il suo lato felino non aiutava: aveva voglia di uscire, di stare nelle ore più calde ancora non eccessive sotto i raggi solari a godersi placidamente il loro calore. Aveva voglia di correre in quei campi e sentire i singoli pezzi di grano che gli solleticavano le gambe e le braccia.
Sospirò una seconda volta, e ancor più pesantemente.
Quell'isolamento lo uccideva.Non voleva neanche più davvero come prima ritornare dagli altri: certo, gli mancava un sacco la sua famiglia nuova ed allargata, ma si sentiva ormai parte di quello luogo e... attaccato a Jonathan. E ciò lo faceva ammattire, perché gli pareva impossibile chi scegliere con chi stare, in quel periodo.
Poi, a pensarci, come poteva anche solo sperare di provarci? E come? E quando? Si mise le mani tra i capelli e sfiorò la base delle orecchie, come a provare a rilassarsi. Nulla di nulla.
"Ah, che nervi!" si disse, scocciato il moro, battendo la mano contro il muro senza reale forza. Era esasperato e ciò influiva perfino sulle sue forze, sulla sua produttività e sulla sua solarità.Jonathan ovviamente se ne accorse e si mise a tirare le somme, intuendo abbastanza in fretta che il moretto era desolato dal non poter uscire fuori. In quella settimana e mezzo il pomeriggio, oltre ad andare a farsi una camminata, stava "trafficando" per riuscire in un suo intento e, finalmente, quel pomeriggio avrebbe potuto mettere a punto il suo piano.
Dopo essere uscito da lavoro passò al negozio a cui, con una piccola aggiunta, aveva fatto promettere di tenere acqua in bocca, data la richiesta strana e che avrebbe suscitato lo sospetto di chiunque fosse in cerca di sue notizie, alias i giornalisti.
Quanto li odiava, quelli.
Si riscosse dal pensiero quando rimise in moto l'auto, con la busta accanto a sè sul sedile del passeggero.Arrivato a casa, prese la busta e la buttò in soggiorno, sul divano. Disse chiaramente a Cassandra, lì presente a spolverare un ripiano, di non toccare quella busta di plastica e il suo contenuto. La bionda annuì all'istante, facendosi nel mentre mille e mille domande e congetture, sospirando si disse che solo il tempo le avrebbe dato delle risposte e si precipitò subito dopo in cucina per far sapere pure del divieto alla rossa.
Intanto, in camera, Jonathan si stava cambiando e sentiva la confusione nella sua testa e nel suo petto prepotenti. Era frustrante amare qualcuno di cui era illogico che ti innamorassi e che, con ogni probabilità, non ti amava. Anzi, aveva il puro terrore di te e ti odiava.
Però... una piccola parte di sè gli diceva il contrario, facendogli apparire davanti alla mente tutte le prove sul fatto che Thomas provasse lo stesso per lui. Tanto piccola qual era quella parte, veniva spesso soffocata dal pessimismo e realismo del cacciatore, oltre che dalla parte di sè che lo caratterizzava ormai da qualche anno.
Però, come si dice, la speranza è l'ultima a morire e, perciò, quella piccola speranza che bruciava dentro di lui gli diceva costantemente di non arrendersi e che, quel pomeriggio, avrebbe capito meglio i sentimenti che il kitten provava nei suoi confronti.
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Il mio piccoletto
Teen Fiction~Un mondo diverso, dove esistono kittens, esseri metà umani e metà gatti; i quali sono cacciati e, da schiavi, devono soddisfare i desideri del loro padrone, spesso e volentieri... sessuali.~ Thomas è un kitten che vive basandosi sul non farsi cattu...