[N/A: Oh.mio.dio! Ho notato che abbiamo raggiunto e superato le 1K visualizzazioni sul "Prologo [P.1]" della storia.
Cioè. Wow. (⊙_☉)
Siamo ad oltre 17K visualizzazioni totali e ora un singolo capitolo ne ha più di mille?! Non mi sembra vero, questa storia mi sta dando indietro più di quanto avessi mai sperato (ed è solo grazie a voi lettori, grazie dal cuore)E... Io credo che fra un po' il mio cervello imploderà dallo stupore.]
Jonathan non perse tempo e, una volta uscito dall'editoria, si fiondò in auto e guidò fino a dove sapeva che abitasse Ylenia Baudelaire.
Conosceva la locazione di casa sua e di altre persone, più o meno, perché queste erano così stupide da dire tranquillamente dove abitassero. E lui si salvava nella memoria l'indirizzo: mica si lasciava sfuggire le occasioni di approfittare dagli sbagli altrui.
In dieci minuti in cui superò nettamente i limiti della velocità, arrivò a casa di Ylenia.Era semplicemente semplicemente furioso.
Quella stronza si era permessa di diffondere certe informazioni! Che avesse capito che il kitten visto alla cena di gala e il ragazzo alla discoteca fossero la stessa persona? Se lei o qualcun altro lo avesse intuito... sarebbe stato un casino.
Ma DOVEVA sapere se quella lì fosse presente quella stessa sera o se fosse riuscita a reperire in qualche modo delle immagini, perché lo seguiva. Non si sarebbe stupito fin troppo se quella puttana, che cercava di tirarselo vicino di nuovo dopo ciò accaduto anni prima, avesse fatto in modo che fosse stalkerato.Scese e si diresse con passo pesante fino ai cancelli, dove suonò il citofono. <Casa Baudelaire, chi è?>
<Sono Jonathan Right e desidero parlare con la signorina Ylenia.> e più che una richiesta pareva una minaccia bella e buona. La donna dall'altro capo del citofono mormorò un: <Aspetti un attimo.> e chiuse la "chiamata".Jonathan iniziò a picchiare la punta del piede contro il terreno dal nervosismo, ma dovette aspettare poco perché la voce della donna di prima risuonò attraverso il citofono, dicendo: <Entri pure>. e un rumorino simile ad un "cling" segnalò l'apertura del cancelletto più piccolo di ingresso (anche perché aprire via telecomando quello grande sarebbe stato strano).
Jonathan si ritrovò a percorrere una cinquantina di metri in un giardino impeccabile all'inglese, a parte qualche macchia di colore, stile macchia di leopardo, qua e là composta da aiuole di fiori lillà, viola e rosa di diverse tonalità e da diverse siepi tenute potate a punta, come tanto cipressi in miniatura. Quelle siepi costeggiavano la stradina lastricata di grigio chiaro che il cacciatore percorse con passi lunghi e veloci, impaziente di ritrovarsi davanti il viso della Baudelaire (che gli aveva rovinato la vita anni prima e che stava tentando di fare di nuovo) e ricevere spiegazioni.
Arrivato alla porta di ingresso della sfarzosa villa (e ciò era dire poco) una donna, suppose quella che gli aveva risposto al citofono, lo accolse a porta aperta e fece: <La signorina Baudelaire la aspetta nel soggiorno, la prego di seguirmi.> e la donna entrò dentro casa, seguita dal cacciatore che si chiuse la porta dietro di sè.
Percorsero un breve ingresso con imitazioni di quadri famosi donna Botticelli, Michelangelo o Giotto per arrivare in una sala con, sul lato sinistro, tre porte finestre che filtravano tutta la luce che c'era in quella stanza. Vicino alle porte finestre c'era una ribaltina adornata di una lampada decorata con dei mosaici di materiali appositi per la parte di copertura della lampadina e una statuina di legno, di cultura ed arte thailandese o comunque di quella zona dell'Asia.
A circa 70 centimetri dalle finestre stava un divano a due tre posti con chaselong color panna, come le due poltrone messe ai lati del divano, rivolte verso un enorme schermo piatto al plasma da almeno 60 pollici.
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Il mio piccoletto
Teen Fiction~Un mondo diverso, dove esistono kittens, esseri metà umani e metà gatti; i quali sono cacciati e, da schiavi, devono soddisfare i desideri del loro padrone, spesso e volentieri... sessuali.~ Thomas è un kitten che vive basandosi sul non farsi cattu...