capitolo cinque
«mi stai invitando a convivere?»26 settembre.
mercoledì.« ...hoseok...? »
era stato solo un sussurro, quasi impercettibile per quanto basso, eppure la sua voce fu udita più che bene dal figlio della donna che l'aveva pronunciata. si bloccò a metà della propria azione, con le proprie scarpe ancora in mano, intento a metterle nel mobile vicino alla porta d'ingresso. dentro di sé una strana sensazione, lo stomaco sottosopra, come se ogni cosa fosse nel posto sbagliato. la parola di troppo, che stona, quella nota che rovina una bella canzone. alzò di poco lo sguardo, portandolo sul volto della madre, e provò con tutto sé stesso a leggere una risposta nell'espressione di lei. si tirò su con la schiena. « vi conoscete? » domandò, con tono di voce piatto.
la signora min, per quanto qualcosa trapelasse lo stesso, stava trattenendo in sé tutte le emozioni contrastanti che provava in sé. qualcosa in lei stava gridando, e lottava con tutte le sue forze per rimaner calma. non poteva fare passi falsi. alle spalle di yoongi, ancora più nervoso e sottopressione, era hoseok. meno bravo nel nasconderlo, era semplicemente contento di trovarsi dietro all'altro ragazzo e quindi fuori dal suo campo visivo. provò a portare la propria mano allo zaino, alla disperata ricerca del proprio quaderno nello zaino. doveva dare una spiegazione. la signora min lo batté sul tempo.
« ho incontrato la madre di hoseok, ed hoseok, ad una riunione qualche giorno prima della scuola. » rispose con tranquillità, come se la reazione di prima non fosse mai esistita « ho avuto modo di conoscere bene hoseok, per questo mi ricordo di lui. sua madre mi ha raccontato della sua... particolarità. » sorrise.
la storia sembrava avere perfettamente senso, eppure yoongi non riusciva a cogliere quella stessa tranquillità che la donna tentava di trasmettergli. non riusciva semplicemente a seguire un tale pensiero. era come se stesse tentando di unire due pezzi di due puzzle differenti. perché tutto quell'imbarazzo alla vista di hoseok? quel nervosismo? « è così? » domandò verso hoseok, e il ragazzo annuì. non riusciva comunque a crederci, ma pensò di nuovo a come si sentiva nei confronti di hoseok, quel sentimento che aveva nei suoi confronti, come se già lo conoscesse. se sua madre conosceva qualcosa, gli sarebbe tornata utile per scavare in profondità, nel suo passato, e darsi finalmente pace.
« suvvia, yoongi, in che altri modi potrei conoscerlo? » chiese con tono dolce, sorridendogli in modo accogliente. si avvicinò ai due ragazzi e prese le giacche di entrambi, dicendo che sarebbe andata a posarle lei. « ora però fai il padrone di casa per bene. mostra a hoseok dove può lasciare le sue scarpe e le altre sue cose. » disse, alzando una mano e spettinando i capelli del figlio.
yoongi roteò gli occhi, sospirando. « sì, sì, quello che ti pare. » farfugliò, mentre faceva come le diceva. sapeva quanto la donna ci tenesse a fare bella figura, aveva sempre insegnato al figlio che bisognava trattare il prossimo con gentilezza, in qualunque situazione. in più, era certo che la vista di un ospite a casa le facesse piacere, non ne veniva alcuno da un sacco di tempo. di rado le era capitato di conoscere qualcuno della vita del figlio. yoongi indicò ad hoseok il mobile dove posare le scarpe e poi lo portò fino alla propria camera, dove gli disse di lasciare dove più preferiva lo zaino.
è una bella camera
scrisse hoseok sul quaderno, dopo qualche minuto ad osservarla. si era avvicinato alla libreria, leggendo i titoli dei libri e fumetti che interessavano al ragazzo, e poi aveva anche guardato gli oggetti sulla sua scrivania e su qualche mensola. lasciava i suoi occhi vagare su tutti i piccoli oggetti lasciati in giro, tutti i particolari che riempivano quelle quattro mura. « è una camera come tutte le altre. » rispose yoongi, guardandosi attorno e cercando di capire cosa ci trovasse di così affascinante l'altro ragazzo.
non ci trovava niente di eccezionale. si era sempre limitato ad avere delle camere che semplicemente contenessero le sue cose. amava tenerla in ordine e mettere a posto le proprie cose, e siccome non erano chissà quante non era particolarmente impegnativo. anche i muri erano spogli e semplici, chiari, senza nulla di particolare. yoongi davvero non la trovava niente di che, non credeva fosse davvero così bella come gli occhi di hoseok sembravano dire.
invece è bella, sono un po' invidioso
scherzò il rosso, con un sorriso sul volto, anche se lo era per davvero. le sue guance si erano fatte lievemente rosse per l'imbarazzo. le sue guance si gonfiarono in quel sorriso e yoongi trovava sempre il suo viso dall'aspetto così morbido quando gli mostrava quell'espressione. « invidioso? » ripeté yoongi, imbarazzato tanto quanto hoseok. era sorpreso, non avrebbe mai immaginato che un giorno qualcuno sarebbe stato invidioso di lui. « davvero, è una stanza normalissima » disse, ridendo lievemente « se ti piace così tanto puoi venirci a vivere tu qui. » continuò, e questa volta a ridere fu hoseok. una risata silenziosa, che però fece sorridere il corvino.
hoseok riprese il proprio quaderno.
mi stai invitando a convivere?
scrisse, e le guance di yoongi si accesero di imbarazzo con la velocità con cui prende fuoco un fiammifero. le sue sopracciglia si alzarono e una breve risata - che fu contento che hoseok non poté sentire, o si sarebbe accorto di quanto era tesa e quasi nervosa - gli scappò dalle labbra. « bé, sono un ragazzo romantico, prima ti inviterei almeno ad un appuntamento » stette al gioco, sperando di poter vedere ancora quell'espressione divertita sul volto dell'amico.
ciò che era successo con sua madre, qualche minuto prima, sembrava esser già stato dimenticato. era lontano ormai, e ciò che era nella mente di yoongi in quel momento era solo continuare a parlare con hoseok. si misero seduti sul bordo del letto del maggiore, quest'ultimo trovava carino il modo in cui l'altro fosse così curioso su di lui e sulla sua casa. « non sono nato qui. prima abitavamo da un'altra parte. mi sono trasferito qui in sesta elementare. » raccontò yoongi, dopo un'altra domanda di hoseok. aveva provato qualche volta a ricordare la sua casa precedente, ma non ci era mai riuscito.
perché ti sei trasferito?
il ragazzo si strinse nelle spalle, non conoscendo quella risposta. qualche volta l'aveva pensata, eppure non era mai stato capace di darsi una motivazione. « non lo so, ero piccolo, i miei non me lo hanno mai spiegato. » disse soltanto, mentre la sua espressione si faceva più seria. « a esser sinceri, non ricordo proprio niente di prima di venire qui. né la mia vecchia città né di come fosse la mia vita lì. è come se non ne avessi più memoria, di quegli anni. »
hoseok arricciò le labbra. non poteva sentire il suo tono di voce cupo, eppure leggeva qualcosa nel suo sguardo che lo turbava.
la cosa ti rende triste?
« cosa? no » scosse la testa quasi subito, anche se poi arricciò le labbra, pensandoci sopra. non avrebbe saputo dire se fosse una vera e propria sensazione di tristezza, eppure non poteva di certo negare di sentirsi un po' strano a riguardo di quel vuoto. « forse non proprio triste... diciamo malinconico. devo aver sicuramente aver dimenticato un sacco di momenti speciali e divertenti. anche se forse è da pazzi essere malinconici per cose che neanche più ricordiamo. » rispose, passandosi una mano fra i capelli.
si sforzava ancora, qualche volta, a ricordare qualcosa di quegli anni. aveva cercato di immaginare la scuola che doveva aver frequentato, i volti che lo circondavano. compagni di classe, insegnante, o anche parenti della zona. era come se qualsiasi cosa fosse avvolta nel fumo, e per lui non fosse rimasto più niente a cui aggrapparsi. alzò lo sguardo verso hoseok, e si sforzò di sembrare felice ai suoi occhi. « ricordo che è stato difficile cambiare città, e ricominciare tutto da capo. anche tu ti sei trasferito, probabilmente mi capisci. »
hoseok annuì, scrivendo poco dopo che aveva cambiato casa solo da un paio di mesi, e che si era iscritto a scuola qualche giorno più tardi.
ma non è così difficile farmi degli amici,
per ora sono già contento con te come amico
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a voce bassa. ✓
Fanfictionyoonseok - pleasxntville | « si può sapere che cazzo ti ho fatto? » dove un ragazzo continua ad ignorare yoongi e a quest'ultimo la cosa non riesce ad andar giù. ☼| yoonseok, namjin, yoonkook,... ♡ | playlist - " a voce bassa " su spotify iniz...