venticinque - ricordi di sabbia.

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capitolo venticinque.
«ricordi di sabbia»

«ricordi di sabbia»

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6 novembre.
martedì.

taehyung impiegò circa tre minuti ad indossare il capo che stava provando, ma per yoongi sembrarono tre autunni, si appoggiò al muro alle sue spalle e chiuse gli occhi. si sentivà il naso pizzicare mentre faceva respiri lunghi e pesanti. il petto faceva male, sul punto di esplodere. tutto ciò che pensava era per trovare un modo di andarsene, al più presto. avrebbe potuto correre, in quel momento, fuggire via il più lontano possibile e non incontrare mai più kim taehyung.

ma sapeva che quello era tutto un test. il castano lo aveva lasciato solo, libero di scegliere la propria strada, e non era possibile che ci mettesse tanto tempo per infilare una maglietta. gli stava concedendo la possibilità di scegliere: correre via o affrontare la realtà? la tenda scivolò velocemente per aprirsi, mostrando il ragazzo con addosso una maglia a righe sottili.

yoongi restò a guardo per qualche istante di troppo. la vita stretta, le maniche lunghe che coprivano più del giusto i polsi. « bé? » lo spronò a parlare taehyung, poggiandosi delicatamente una mano sul fianco. il corvino sbatté un paio di volte le palpebre, riprendendosi dai suoi pensieri interni e guardando confuso il ragazzo. « come sto? »

non si aspettava di dover davvero commentare gli abiti che provava. « ti sta bene » rispose a disagio, arricciando le labbra e continuando ad osservarlo. « la taglia è giusta, forse dovresti solo... » si avvicinò di poco, sfidando sé stesso, e prendendo il braccio del ragazzo « ecco, arrotolare un po' le maniche, troppo lunghe non sono un granché -»

la mano del castano si mosse velocemente a fermare quella di yoongi, bloccandola con una forza non immaginabile da un corpo tanto minuto. gli occhi di taehyung dal ghiaccio diventarono fatti di fuoco, mentre sembrava sul punto di poter davvero incendiare yoongi. ma quest'ultimo non era stato fermato in tempo per non vedere ciò che l'altro tentava di nascondergli. la sua debolezza, fatta a cicatrice. « taehyung... hai provato ad ucciderti? »

***

gli occhi di taehyung un istante dopo furono svuotati di tutta la forza che mostravano prima. si riempirono di lacrime che, contro la sua più assoluta volonta, gli rigarono velocemente il volto. arricciò le labbra, cercando di trattenersi, ma era troppo tardi. era stato scoperto. si sentiva come spoglio sotto lo sguardo di yoongi, vulnerabile e ferito. riportò il proprio braccio lungo il fianco. « esci. » gli disse con i denti stretti. yoongi aprì bocca per dire qualcos'altro, ancora sconvolto per la scoperta, ma taehyung alzò un braccio per indicargli di uscire dal camerino. « esci immediatamente yoongi. ti prego. » sussurrò l'ultima frase, con la voce che tremava.

il corvino indietreggiò, tornando contro il muro, e qualche secondo dopo aver richiuso la tenda taehyung si era già rivestito ed era di nuovo fuori. abbandonò tutti i capi che aveva precedentemente scelto nel camerino e senza guardare nemmeno yoongi uscì a gran passì da quel posto.

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