sedici - inutili pezzi di scotch.

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capitolo sedici
« inutili pezzi di scotch. »

27 ottobre

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27 ottobre.
sabato.

la figura alta di namjoon attraversò a grandi passi la stanza dedicata al soggiorno. raggiunse il divano come se fosse stata la terra santa e lasciò che il suo corpo vi ci cadesse sopra, quasi avesse perso tutta la forza in corpo e quest'ultimo fosse stato abbandonato a sé stesso. forse era questo quello che più piaceva a yoongi del proprio amico: il fatto che con tranquillità fosse entrato in casa sua senza grandi discorsi e avesse dato la precedenza al divano piuttosto che alla formalità. lo faceva sorridere, lo sentiva come un fratello ormai.

il viso del minore sembrava stanco e avvolto da un'aria di confusione. i suoi occhi rendevano noto che vi fosse un dubbio che gli stava tormentando la mente da più di qualche ora. « non capisco. » disse, senza introdurre nessun altro discorso prima. i suoi occhi guardavano il soffitto, mentre il suo corpo era disteso sulla superficie morbida del divano. yoongi pensò che assomigliava a una seduta di psicoterapia, e aspettò pazientemente che il suo amico cominciasse il suo racconto.

« seokjin ha cominciato ad ignorarmi e non risponde nemmeno ai miei messaggi. » come si aspettava il maggiore, namjoon prese a raccontare ciò che lo stava tormentando da giorni. il suo telefono si era fatto così silenzioso e inutile da quando non vi erano più notifiche di seokjin. si sentiva... solo, e annoiato. non aveva mai fatto caso a quanto la figura di quel ragazzo riempisse così tante parti della sua vita.

yoongi sospirò, quasi aspettandosi una frase del genere. « e il motivo? » domandò.

namjoon si strinse nelle spalle. « non c'è! » esclamò, il suo tono di voce era di poco salito facendolo diventare leggermente stridulo. assomigliava ad una di quelle ragazze che si riuniscono tra loro per raccontare qualche pettegolezzo e appena sentono qualcosa che non piace cominciano a parlare velocemente e con la voce acuta.

il maggiore scosse in modo quasi impercettibile il capo, aspettandosi quella risposta ma non riuscendo a comprendere come namjoon, colui che si era sempre vantato della propria intelligenza e del proprio intelletto superiore, potesse diventare così goffo e cieco di fronte ad una situazione di tale semplicità.

si mise seduto ai piedi del divano dove si trovava namjoon, tenendo le gambe allargate e distese sul pavimento, e allungandosi per avvicinare a sé un vecchio scatolone che emanava l'odore di polvere e passato. era di un colore marrone ormai sbiadito, come un petalo appassito, e yoongi aveva aspettato per tre ore l'arrivo di namjoon per aprirlo insieme.

aveva passato il suo sabato mattina a cercare scatoloni del genere, qualcosa che potesse riportarlo a ricordare qualcosa della sua infanzia. desiderava in tutti i modi poter togliere quella immensa pietra che teneva sul petto, e liberarsi di qualsiasi dubbio.

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