trentaquattro - non voglio lasciarti andare.

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capitolo trentaquattro
« non voglio lasciarti andare »

capitolo trentaquattro« non voglio lasciarti andare »

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30 novembre.
venerdì.

seokjin, sentito il campanello, mise da parte il libro che stava leggendo e si alzò dal divano in fretta. odiava quando la gente ci metteva molto ad aprire la porta e non voleva fare lo stesso con gli altri. raggiunse la porta d'ingresso e, dopo aver girato la chiave per aprire, abbassò la maniglia. « cavolo, non scherzavi quando dicevi che eri uno straccio. » disse il maggiore, osservando con un sopracciglio alzato la figura di yoongi.

« questo è perché non mi hai visto per tutti questi giorni » rispose il corvino, entrando in casa. superò la figura alta di seokjin e si tolse le scarpe all'ingresso, lasciandole prima del gradino che si trovava di fronte alla porta. seokjin era stato male per alcuni giorni e non era potuto venire a scuola, e di conseguenza aveva potuto sapere solo una parte di quello che stava succedendo, tramite i messaggi che si scambiava con l'amico.

fece un sospiro, richiudendo la porta, e invitando l'amico ad accomodarsi dove voleva. yoongi preferì rimanergli vicino, e così seokjin si propose di preparargli qualcosa di caldo da bere. « non ce n'è bisogno. » provò a dire yoongi, ma il maggiore gli rifilò un'occhiataccia che sembrava dire: non era una richiesta. il ragazzo si ammutolì e annuì, seguendolo in cucina. « grazie, hyung » rispose soltanto.

« mh, meglio » lo riprese seokjin, accennando un sorrisetto orgoglioso. tirò fuori una tazza e cominciò a preparare del thé per entrambi. la pelle del maggiore si era fatta più pallida, le labbra erano meno rosee, le guance più magre. yoongi si chiese se stesse mangiando come doveva. già era dimagrito in seguito alla separazione con namjoon, non voleva pensare che stesse peggiorando anche per via di questa influenza. « allora, come stai? » domandò, passandogli la tazza con il thé.

yoongi si strinse nelle spalle. si era chiesto quella stessa domanda a sé stesso più volte. non credeva ci fossero parole per descrivere il suo modo di sentirsi. « mi sento come se non avessi la voce » rispose, guardando un punto nel vuoto. prese un sorso dalla bevanda, scottandosi le labbra e tirandole via di riflesso « hoseok non mi parla più dall'inizio della settimana, non posso credere che dia retta a jimin. non ha provato nemmeno a chiedere mie spiegazioni. »

seokjin sospirò, portando via lo sguardo e guardando fuori dalla finestra. il cielo era pulito, nonostante il brutto tempo avesse cominciato già a riempire quei giorni. sembrava aver dato tregua, per quel pomeriggio. yoongi era uscito di scuola in fretta, come gli capitava da inizio settimana. non c'era motivo di aspettare, dopotutto, gli era bastato fare quello sbaglio il primo giorno.

non aveva visto hoseok per tutta la giornata, e attendendolo all'uscita lo aveva notato insieme a jimin. quest'ultimo gli passava un braccio intorno alle spalle, e quando vide yoongi avvicinarsi notò sul volto del rosso un'espressione ferita. si era spaventato all'istante, non capendo cosa fosse successo. l'ultima volta che lo aveva visto era così allegro, come se gli bastasse yoongi per essere felice. ora invece, la vista di yoongi lo faceva contorcere dal dolore. « va via, yoongi » lo aveva ripreso jimin, con fastidio « hai fatto abbastanza. »

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