trentadue, parte II - dormi?

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capitolo trentadue - parte due di due.
«dormi?»

un giorno

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un giorno.

« credo di dover andare, fra poco sarà troppo buio e i miei non vogliono che io stia in giro fino a quest'ora. » disse jungkook, alzandosi dalla propria sedia. essa strusciò sul pavimento, in seguito al suo movimento, e la donna di fronte a lui mise sul volto un'espressione dispiaciuta. jungkook non sembrava chissà quanto più felice. seppur teneva sul volto un cordiale sorriso di ringraziamento, per tutta l'ospitalità, dentro di sé provava sempre una tristezza senza fine all'idea di dover salutare yoongi.

« di già? » domandò dispiaciuta la signora min. la donna si era fermata a chiacchierare con i due ragazzi da ormai quasi un'ora. aveva cucinato dei biscotti, e li aveva sistemati al centro del tavolo. lei e il figlio sedevano a due sedie da una parte, mentre jungkook era di fronte a loro. la stanza era poco illuminata, come yoongi si preoccupava di rendere ogni volta che c'era l'amico. ma anche con la poca luce i due ragazzi potevano notare il dispiacere della donna sul suo volto. non aveva conosciuto molti amici del figlio, solo un certo seokjin, mentre un altro di nome namjoon lo aveva sentito solo nominare qualche volta. era una gioia immensa poter finalmente sentire un altro ragazzo.

jungkook lo trovava così dolce e gentile. nonostante yoongi fosse già il figlio perfetto per lei, e lo amava con tutto il cuore, non le dispiaceva per niente il carattere del minore. si era affezionata in così poco tempo, e aveva ascoltato con attenzione qualsiasi parola e racconto le avesse rivolto.

« mamma, così lo fai sentire in colpa » la riprese il figlio, sapendo quando jungkook fosse sensibile. sarebbe stato in grado di dire addio alla sua famiglia e rimanere ancora lì, per tutto il tempo che la donna avrebbe voluto. a casa non aveva tutta quella possibilità di parlare, si sentiva capito. yoongi si alzò, avvicinandosi a jungkook e posandogli una mano sulla spalla. « non ti preoccupare per lei, è solo che si affeziona in fretta. »

la donna gonfiò di poco le guance, non le piaceva quando il figlio la stuzzicava in quel modo. « perché non rimani a dormire qui, jungkook? » propose, voltandosi a guardare verso al finestra « hai detto che i tuoi non vogliono che tu vada in giro a quest'ora, e qui abbiamo un letto in più che possiamo sistemare in poco tempo per te. » continuò, con un largo sorriso.

jungkook era incerto, avrebbe davvero voluto rimanere ancora di più ma non si era mai ritrovato in una situazione simile. non sapeva nemmeno come avrebbe dovuto comportarsi.

« non credo sia il caso, mamma » cerco di dire yoongi, credendo che l'incertezza dell'amico fosse dovuta al suo non saper dire di no ad una richiesta di una persona più grande. « non sappiamo nemmeno se i suoi sarebbero a favore o no. »

la signora min agitò in aria una mano « ci penso io a sentire tua madre, ti va? » disse, offrendosi senza pensarci due volte « dammi soltanto il numero e la chiamo, così magari ti tolgo anche l'imbarazzo di dirglielo. in caso risponda di no, allora ti accompagniamo noi a casa con la macchina. »

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