capitolo quattordici
« non ricordi? »-
tanti auguri al mio bimbo preferito ♡ sob lo adoro così tanto grazie di tutti i sorrisi che mi fai fare jsjwjee
scusate odio scrivere queste cose in pubblico?? ma non potevo evitare di scrivere qualcosa per il compleanno di questo fiorellino-
23 ottobre.
martedì.si passò una mano fra i capelli, facendo una smorfia di fastidio, e poi sospirò. « comincio ad essere stanco di questo colore » si lamentò seokjin, ripetendo il gesto della propria mano sul proprio capo, facendo intrecciare le proprie falangette con le corte ciocche chiare « non ricordo nemmeno da quanto lo ho, ormai mi sono troppo abituato. » continuò, buttando fuori sempre più sentenze, in attesa che namjoon si voltasse nella sua direzione.
sbuffò, posando la guancia contro la propria mano, mentre teneva il gomito sulla superficie del tavolo della mensa. ti fai troppe aspettative, non vive mica per sentirti parlare. porta via lo sguardo, annoiato e deluso, anche se tenta di nasconderlo. le parole di yoongi ancora un po' galleggiano nella sua testa, ma come poteva davvero credere che namjoon ricambiasse i suoi sentimenti quando, in momenti come quello dove erano soli, non spicciava una parola e non sembrava nemmeno ascoltarlo?
rimaneva fedele a sé stesso, e a quello che considerava un talento del "saper riconoscere" le persone. namjoon era facile da capire: se non gli piaceva - sotto un aspetto romantico -, lo dimostrava, e così era.
si voltò per guardare di nuovo il ragazzo. aveva tinto il giorno prima i capelli di un viola non troppo acceso. gli donavano molto. si chiese se fosse stato qualcuno a consigliargli quel colore, e colto dalla curiosità decise che glielo avrebbe chiesto. agitò una mano di fronte al suo viso. « namjoon, mi stai ascoltando? » domandò piano.
il minore si girò verso seokjin. « sì » rispose semplicemente, e il biondo sembrò quasi seccato credendo che avesse risposto tanto per fargli piacere « ero rimasto in silenzio perché pensavo a qualche colore poterti consigliare. » aggiunse poco dopo, e seokjin fu sicuro di aver sentito il proprio cuore venire riscaldato come dentro un microonde e poi sciolto completamente.
odiava che l'altro avesse così controllo, non gli piaceva essere sottomesso alle proprie emozioni e ai propri sentimenti, ma ammetteva che l'idea che namjoon fosse in grado di calmarlo e farlo emozionare con poco aveva il suo fascino. « oh » rispose soltanto, così colto dalla sorpresa che non sapeva come reagire. era sicuro che le sue guance fossero diventate rosse, e così abbassò lo sguardo. « e i tuoi capelli? come mai questo cambio? »
namjoon piegò la testa di lato « non ricordi? » chiese, con tono sorpreso. i suoi occhi sembravano davvero dire che gli sembrava così strano che seokjin non si ricordasse di quella cosa, e quest'ultimo non sapeva come reagire. cosa? quale cosa? cosa dovrei ricordarmi? il maggiore corrugò la fronte, mostrando la propria confusione. « sei stato tu a dirmi che il viola mi donava, a casa di taehyung. »
ancora una volta, le labbra di seokjin formarono una "o" di sorpresa. era vero, ricordava bene di averlo detto, ma non credeva che anche namjoon lo ricordasse. prima di poter aggiungere altro, yoongi apparve all'improvviso, posando il proprio vassoio del pranzo sulla superficie del tavolo della mensa ove vi erano seduti gli altri due suoi amici. namjoon e seokjin misero immediatamente via il discorso che stavano facendo, ma anche yoongi che era appena arrivato poteva notare l'imbarazzo che ancora circondava i due. « di che parlavate? » domandò curioso, anche se il tono era spento e piatto. era ancora irritato per park jimin.
« niente » uscì allo stesso tempo dalle labbra di namjoon e seokjin, cosa che aggiunse ancora più imbarazzo a quello già presente. yoongi annuì, comprendendo la situazione, e decise di rimanere in disparte alla questione. in ogni caso, in qualche modo, uno dei due gli avrebbe parlato più tardi, e sarebbe comunque venuto a sapere della cosa.
si mise seduto sulla sedie di fronte ai due, e cominciò a mangiare il proprio sandwich. seokjin si guardò attorno. « hoseok? » domandò curioso, alla ricerca della figura dai capelli rossi « visto che eri così entusiasta di vederlo mi aspettavo che pranzasse con noi. »
yoongi non si scompose nemmeno, e mentre ancora finiva di masticare indicò con il pollice un punto alle sue spalle. non gli serviva guardare di nuovo per sapere che era lì hoseok, e seguendo la linea che partiva dal suo dito si giungeva ad un tavolo vicino ad una delle vetrate dove vi erano accomodati jung hoseok e park jimin, mentre ridevano a crepapelle e si scambiavano chissà quali divertenti parole in quel linguaggio fatto di movimenti di mani.
« oh, capisco. » rispose seokjin, trattenendo una risata. trovava così spiritoso vedere l'espressione gelosa di yoongi, ed era sicuro che se glielo avesse fatto notare l'altro avrebbe negato senz'altro di esserlo. ma si leggeva nei suoi occhi, quella fiamma spenta per la delusione. probabilmente era il primo ad aspettarsi che hoseok si sedesse con lui a pranzo. lo capiva, anche lui avrebbe reagito così vedendo namjoon ad un altro tavolo. quasi di riflesso, si voltò verso quest'ultimo, e si perse un po' ad osservare i suoi tratti.
« ah, comunque, congratulazioni. » borbottò con la bocca piena di cibo yoongi, verso entrambi i ragazzi « sembra che il vostro gruppo sia il più votato per le elezioni dei rappresentanti. capi-scuola, eh? non è stressante? »
namjoon si sentì un peso sulle spalle, quasi si trovasse fino a qualche istante prima nello spazio ed ora fosse di nuovo sulla terra, con il peso della gravità su di lui. « oh, già » rispose, ancora un po' alienato « spero che vada tutto bene, non sono molto sicuro di me stesso. »
seokjin allungò una mano per toccargli la spalla, e gliela accarezzò con dolcezza, come farebbe una madre per rassicurare il proprio bambino. « andiamo, sai benissimo di essere un genio. sarai un ottimo leader. » disse con sicurezza, e namjoon sorrise « vediamo come vanno queste elezioni. sono davvero elettrizzato all'idea di diventare rappresentante! »
il maggiore fece un piccolo sorriso. abbassò lo sguardo. voleva chiedere a namjoon se invece adesso era lui quello che si ricordava. anni prima, durante le medie, un giorno di marzo si erano fatti una promessa. era una promessa strana, ma forse era per questo che a seokjin piaceva. erano tutti bravi i migliori amici a promettersi di fare un viaggio insieme o di fare un tatuaggio di coppia. la loro era un po' diversa: " diventiamo rappresentanti di istituto. dimostriamo che come sappiamo organizzare noi le cose è la miglior maniera ". non sapeva bene perché, ma quelle parole di quel giovane namjoon lo colpirono nel petto. era così particolare come promessa che seokjin se la legò al cuore, nascondendola per anni lì.
era forse quella parte di lui, quella un po' fuori dal comune e particolare, quello che lo differenziava dai sogni di tutti i classici ragazzini di tredici anni che lo faceva sentire come se avesse trovato una gemma preziosa tra i sassi. e voleva stringerla tra le dita e proteggerla, nasconderla al resto del mondo. voleva che namjoon rimanesse così, il suo piccolo tesoro segreto. ma sapeva che era impossibile. perché ogni volta che si voltava verso di lui la vedeva, la sua luce, tutto lo splendore che da solo emanava.
era impossibile non vedere quanto brillasse, ed era da egoisti nascondere quella meraviglia al mondo. ma lo desiderava, egoisticamente, dentro di sé. ti prego, namjoon, brilla solo per me.
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a voce bassa. ✓
Fanfictionyoonseok - pleasxntville | « si può sapere che cazzo ti ho fatto? » dove un ragazzo continua ad ignorare yoongi e a quest'ultimo la cosa non riesce ad andar giù. ☼| yoonseok, namjin, yoonkook,... ♡ | playlist - " a voce bassa " su spotify iniz...