cinquantadue - ci penserò.

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capitolo cinquantadue
« ci penserò »

23 febbraio.
sabato

salutarono namjoon e seokjin, che dandogli le spalle si dirigevano a casa insieme. le giornate sembravano aver cominciato a farsi più lunghe, avviandosi in una lenta marcia verso la primavera, ma il cielo si stava già scurendo sopra le loro teste. la notte stringeva in un abbraccio la città dall'alto, ma nonostante questo i due ragazzi non avevano ancora voglia di tornare a casa.

camminavano l'uno di fianco all'altro. hoseok aveva ancora le guance rosse per lo sforzo del pomeriggio. aveva fatto sessioni ben più impegnative, ma mai aveva messo tanta passione prima come aveva fatto quel giorno. si voltò nella direzione di yoongi, sorridendogli, sperando di essergli piaciuto.

non c'era davvero bisogno di specificarlo a parole, yoongi era come incantato da quslsiasi cosa riguardasse hoseok. « che ne pensi di andare a prendere un gelato? » chiese yoongi, dopo aver visto che ore fossero e pensato che non era ancora troppo tardi. avrebbe voluto fermarsi da hoseok ma sapeva che quel fine settimana la sua famiglia riempiva le stanze della sua abitazione. ripensò alla discussione con namjoon, sentendo un peso improvviso sullo stomaco, e cercò di distrarsi pensando a qualcos'altro.

hoseok accettò volentieri, sentendo un gran bisogno di dolci dopo tutta quella fatica di quel pomeriggio. in più, non prendeva un gelato da mesi, dalla sua prima uscita con yoongi. non che non gli piacesse o altro, ma per qualche ragione non gli era mai passato per la festa di mangiare quel dolce in compagnia di qualcun altro. voleva solo andare con yoongi.

raggiunsero la gelateria nel parco, dove yoongi sapeva che hoseok aveva un debole per certi gusti che producevano lì. il rosso entrò per primo, con gli occhi brillanti, e quando yoongi lo raggiunse con calma il minore prese a premere il dito sul vetro per indicargli quali gusti avrebbe preso, come se fosse stato un bambino. "perché non li ordini tu?" domandò yoongi, con un angolo delle labbra alzato.

le guance di hoseok si fecero rosse, non più per la stanchezza ma di imbarazzo. non gli piaceva ordinare per sé quando erano fuori, sperava sempre che gli altri lo aiutassero. se doveva fare da solo temeva di non esser mai capito.

yoongi lo spronò, dicendogli che il signore che si occupava della gelateria non era né un mostro né una persona cattiva che l'avrebbe fatto star male. hoseok annuì, ancora poco fiducioso, ma si avvicinò comunque al bancone per ordinare.

« cosa posso portarti? » domandò con educazione il signore che gestiva le ordinazioni. aveva ascoltato, senza volerlo, i due ragazzi. anche lui era stato catturato dalla dolcezza dei modi del rosso e dalla sua timidezza.

il ragazzo sussultò per qualche istante, arricciando le labbra e andando in agitazione, ma poi cercò di riprendersi. indicò la coppetta e fece un gesto con le dita per dire che ne desiderava una piccola. « coppetta piccola? » ripeté l'uomo e hoseok annuì. fece lo stesso coi gusti, indicandoli dal vetro.

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