trentotto - la mia persona preferita.

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capitolo trentotto
« la mia persona preferita »

capitolo trentotto« la mia persona preferita »

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2 dicembre.
domenica.

i suoi occhi si bloccarono a leggere quel messaggio, più e più volte. se non fosse stata per la neve, e per la paura che namjoon fosse sotto di essa senza nessun riparo, probabilmente non si sarebbe mosso per altri lunghi minuti. si passò una mano fra i capelli, non sapendo minimamente come reagire. non riusciva nemmeno a credere ad una situazione del genere, era una cosa che accadeva solo nei film.

eppure namjoon era lì, era sotto casa sua, e aspettava solo che lui gli aprisse la porta per vederlo. aveva detto che era l'unica persona che voleva vedere e lui ci stava credendo, dio come ci stava credendo. le sue labbra erano senza fiato per quanto il suo cuore aveva preso a battergli forte nel petto. non riusciva a credere che namjoon fosse riuscito a dire quelle cose, e allo stesso tempo, non comprendeva quale fosse il significato dietro di esse.

si alzò con velocità, raggiungendo il citofono vicino alla porta del suo appartamento e vide la figura di namjoon attraverso la telecamera. pensò di strozzarsi, davanti a quella vista. da quanto tempo non lo vedeva? da quanto tempo non vedeva il suo namjoon? non era più il ragazzo con la quale era arrabbiato, quello che evitava se vedeva nei corridoi, quello a cui preferiva sedere lontano. era il namjoon che conosceva, il ragazzino che lo aveva salvato sulla neve e che aveva trovato bellissimo quel pomeriggio d'inverno.

sentiva i suoi passi echeggiare su per le scale, ed ogni suono corrispondeva ad un battito del cuore di seokjin sempre più insistente. lo sentiva fin dentro le orecchie, col volto rosso di mille emozioni e le labbra secche. cosa gli avrebbe detto? come lo avrebbe accolto? la sua mente era così affollata di domande. voleva sapere come ci fosse finito namjoon lì, come si fosse ricordato di lui, a cosa avesse pensato per tutto quel tempo, se aveva mai trovato una loro foto nel telefono mentre scorreva senza alcun motivo e se si era sentito triste e solo a guardarla?

la sua corazza di orgoglio era a terra, distrutta. lo attendeva sulla porta, il suo cuore spalancato. « seokjin » fu la prima cosa che gli disse, quando fu salito sull'ultimo gradino, arrivando alla stessa altezza del proprio hyung. i capelli erano bagnati, tirati indietro e premuti sotto il cappuccio della felpa. le labbra secche per averci passato più e più volte la lingua sopra, spaccate in più punti per il freddo. tremava. « vederti è la cosa che mi rende più felice » ammise, e il maggiore ci mise qualche istante a capire che lo aveva detto per davvero, e che non era stata la sua lunga immaginazione a farglielo credere. seokijn aprì bocca per rispondere, ma namjoon fu più veloce ad alzare la propria mano, facendogli segno di non farlo. « fammi prima dire tutto, per favore. »

seokjin arricciò le labbra, colto alla sprovvista da quella richiesta così forte. anche la voce di namjoon si era fatta più insistente, severa, seria. appariva quasi un rimprovero. il maggiove riusciva a vedere quanto fosse in tensione, e si sorprese nel notarlo. non lo aveva mai visto così agitato, nemmeno quando doveva parlare con un gran numero di ragazzi a scuola per il gruppo di rappresentanza. eppure ora era nervoso, si tormentava le mani mentre cercava di trovare le parole giuste. aveva preparato un discorso, più di uno in realtà, ma ora che si trovava di fronte a seokjin aveva capito che era tutto da buttare. che non c'era da prepararsi nulla, e che doveva parlargli così come gli aveva sempre parlato in tutta la sua vita.

« mi assumo la responsabilità di tutto, di tutti gli errori che ho fatto. mi rendo conto di non meritarti seokjin, sei una persona troppo buona e speciale per un ingrato come me, ma non posso continuare a vivere sospeso così. » buttò fuori, con tutta la trasparenza che lo componeva. voleva parlare chiaro con il maggiore, sperare che accogliesse le sue parole con cura e premura. « mi dispiace per averti fatto star male, per non essermi preso cura di te, per non averti dato le attenzioni giuste. per averti lasciato solo per tutto questo tempo. »

« namjoon... »

« e mi dispiace non aver trovato un modo per farmi perdonare. ci sono stati così tanti giorni che ho passato senza te al mio fianco e mi dispiace non essere stato neanche in grado di trovare qualcosa abbastanza grande e speciale per farmi perdonare. » la sua voce aveva cominciato a tremare, ma non si vergognava della sua fragilità. lui era questo, aveva smesso di fingere di essere qualcun altro con seokjin molto tempo prima. era il suo posto sicuro « non ho potuto fermarmi. mi sono mosso ancor prima di pensarci davvero, e sono arrivato qui. volevo solo vederti. avevo bisogno di vederti. non posso sopportare un solo secondo in più senza di te. » abbassò lo sguardo, arricciando le labbra e poi facendo un piccolo sorriso malinconico. tornò a guardare seokjin, notando quanto gli sembrasse cambiato. eppure era sempre lui, allo stesso tempo, era il seokjin che più lo calmava e lo faceva stare bene. « oggi mi hanno comunicato che la casa produttrice a cui avevo inviato la mia demo ha intenzione di pubblicarmi. non l'ho ancora detto a nessuno perché l'unica persona a cui volevo davvero dirlo eri tu. e tu eri lontano da me. »

seokjin si spinse in avanti, alzando le proprie braccia e circondando le spalle di namjoon. aderì il proprio corpo con quello del minore, stringendolo in un abbraccio. « è una notizia fantastica, namjoon » gli sussurrò, con orgoglio. in quel modo poteva nascondere all'altro le lacrime che si erano formate agli angoli dei suoi occhi, mentre nascondeva il volto nella sua spalla. i suoi abiti erano freddi e umidi, ma non si voleva comunque allontanare. non aveva sentito il suo profumo per settimane, era felice. « smettila di scusarti, ti prego. »

in quel momento gli tornò in mente quel pranzo che aveva avuto con yoongi, in cui quest'ultimo gli aveva proposto un accordo. aveva finto di mostrarsi scocciato all'idea di perdonare namjoon, e gli venne da ridere a ripensarlo. come se avesse avuto bisogno di un accordo per riprendersi quel ragazzo. sapeva che sarebbe crollato nell'istante in cui avrebbe incontrato i suoi occhi, gli unici capaci di scavarlo fino alle ossa.

forse non gli importava più di non essere ricambiato. preferiva soffrire in silenzio piuttosto che rimanere lontano da namjoon. preferiva sentirsi solo una scelta lontana, o forse neanche considerata, piuttosto che essere fuori dalla sua vita. « non voglio più lasciarti andare seokjin » gli disse namjoon, accarezzandogli i capelli « sei troppo importante per me. per favore, abbi pazienza, ma lasciami restare al tuo fianco. »

seokjin annuì, mantenendo il volto nascosto nella sua spalla. namjoon sorrise, felice. « farò del mio meglio per essere alla tua altezza. sei la mia persona preferita seokjin » gli disse, stringendolo più forte, volendo recuperare tutto il tempo in cui non aveva potuto farlo « sei il mio migliore amico. »


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no davvero che adoro scrivere questi capitolo, so che jinjin sta tipo morendo dentro ma sto ridendo troppo per come li ho fatti finire

dico solo che nella bozza originale (cioè, ogni capitolo ci scrivo le varie cose che dovranno accadere, così da avere già la trama pronta capitolo per capitolo) questo doveva finire con praticamente loro due che vanno a letto insieme, però no cioè dai già sono riuscita a far mettere insieme hoseok e yoongi mo non è che posso far arrivare tutto subito, deve essere una lenta agonia altrimenti che divertimento c'è per me?
ma poi cos'è, la serata dell'ammmore?
tutti stasera??????









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