capitolo quarantotto
« la strada »17 febbraio.
incrociò i piedi, osservandoli con sguardo passivo. la sua mano si alzò lentamente, fino a raggiungere la bocca per far aderire il filtro della sigaretta con le labbra carnose del ragazzo. tremeva leggermente per il freddo, ma non sembrava farci il minimo caso. la sua mente era assente, lontana, come se non appartenesse più a quella realtà. aspirò con forza, chiudendo gli occhi per poi trattenere il fumo per qualche secondo, prima di rigettarlo fuori.
« ho ricevuto il tuo messaggio » disse la figura appena arrivata, giungendo di fronte al corpo seduto di jimin. quest'ultimo non alzò lo sguardo, rimase ancora lunghi istanti a fumare in silenzio, facendo credere che le parole dell'altro ragazzo non gli fossero arrivate. « cosa è successo? » chiese ancora, cercando di catturare l'attenzione del ragazzo dai capelli rosa.
jimin alzò infine lo sguardo, fece un piccolo sorriso e scosse piano la testa. fece cadere a terra il mozzicone di sigaretta e lo schiacciò con la scarpa. « non succede niente » rispose con tranquillità, mentre taehyung si sentì come ferito da una puntina dal fastidio. ricambiò la sua risposta con un'occhiataccia, quella di chi è stato fatto spostare per il nulla. « mi sentivo solo. e ormai non c'è più nessuno qui per me. » disse, senza il sorriso, questa volta un po' più cupo.
taehyung cercò di trattenere il fastidio che provava e fece un profondo sospiro, mettendosi a sedere sul muretto di fianco al corpo di jimin. « ne hai un'altra? » chiese, riferendosi alla sigaretta che jimin aveva appena gettato, e quest'ultimo annuì, tirando fuori dalla tasca della giacca un pacchetto. taehyung se ne sistemò una tra labbra e se l'accese. « perché non mi racconti cosa è successo? cosa ti ha fatto sentire così? »
jimin guardava davanti a sé, evitava completamente lo sguardo del castano di fianco a lui. « puro egoismo » rispose, con tono piatto « ho visto hoseok e yoongi che ballavano felici, nel centro della festa, e ho pensato a quanto sono belli insieme. » scosse piano la testa « e mi sono sentito triste. »
taehyung continuava a guardare l'altro ragazzo. rimase in silenzio per un minuto o due, non capendo cosa il rosa stesse cercando da lui. se lo avesse chiamato per un motivo specifico o solo perché voleva ammazzare il tempo in qualche modo. erano già state delle settimane pessime, gli mancava solo che gli altri cominciassero ad approfittarsi della sua disponibilità. « tutto qua? » rispose, facendo voltare di scatto jimin.
« tutto qua? » ripeté il maggiore.
« cristo jimin, hai visto il ragazzo che ti piace felice? e amen » sbottò taehyung, con fastidio. notando l'espressione colpita dell'altro si sbrigò a riprendere sé stesso e ad avere un tono più cordiale « quello che voglio dirti è che non c'è niente, in quello che hai visto, che ti vieta di essere felice. ora pensi che hoseok sia l'unica persona per te, ma non è così. sei tu che ti imponi che sia così, e non ti guardi attorno. è pieno di persone pronte per te. »
jimin rimase in silenzio a guardarlo. avrebbe voluto chiedergli da che pulpito stesse dicendo tutto quello, ma da una parte lo capiva. anche lui era il solito a dare consigli ed essere il primo a non seguirli. annuì piano. « grazie tae » disse piano, però con convinzione. si sentiva in colpa per averlo fatto venire fino a lui solo per i suoi capricci, ed era davvero grato che stesse provando con serietà a risollevargli l'umore.
taehyung finì di fumare la sigaretta, e l'ultimo tiro lo cedette all'altro. si alzò in piedi e fece un gesto col capo a jimin. « dai, andiamo » gli disse, cogliendolo di sorpresa « non ha senso rimanere a questa festa se ci renderà solo tristi. in pratica è come se stessimo dicendo a noi stessi di esserlo. » continuò. poco distanti da loro, vicino all'ingresso della festa, seokjin stretto sotto il braccio di namjoon, i loro sorrisi che splendevano quanto la luna nel cielo.
« cosa? » domandò jimin, sorpreso da quella proposta così tanto da dubitare sulla risposta giusta da dover dare. guardò incerto il castano in piedi di fronte a lui, e taehyung ripeté di voler andare via.
« ma sì, andiamo » continuò a dire, cercando di mettere un po' di allegria nella sua voce ma la cosa non gli riuscì per niente, assomigliando più ad un ragazzo che cerca di scendere a patti con il fratello minore pur di non finire nei guai. era come se stesse provando a convincere prima di tutti sé stesso. « usciamo, andiamo via, e dimentichiamoci di tutto. »
nello sguardo di jimin non c'era traccia di emozione, euforia, felicità. anzi, sembrò neanche del tutto convinto quando annuì e si alzò anche lui, cominciando a camminare di fianco all'altro ragazzo. pensava che, andandosene da quella festa, non avrebbe cambiato niente. nessuno si sarebbe accorto che non era più lì. taehyung propose di mangiare qualcosa e jimin annuì passivamente, non avendo particolarmente fame ma volendo comunque rimanere insieme al minore.
il castano fece strada. « madame, il migliore ristorante della città » disse, sperando di far sorridere l'altro ragazzo, mentre insieme entravano a braccetto dentro un mc donald's. jimin si fece scappare una risata, stringendo il braccio di taehyung, e si avviò alle casse. si sedettero insieme ad un tavolo, con un vassoio che comprendeva almeno dieci porzioni di patatine e cinque di nuggets. taehyung sgranò gli occhi divertito. « penso che ci ricovereranno. » commentò, facendo ridere di nuovo jimin.
se il maggiore non ci aveva creduto all'inizio, adesso si rendeva conto che davvero allontanandosi dalla festa stava cominciando a sentirsi meglio e a dimenticare tutti. non c'era più la tristezza, la solitudine. probabilmente solo una imminente visita al pronto soccorso per soffocamento. « ma perché ne abbiamo ordinati così tanti? »
« perché no? »
« hai ragione » rispose jimin, aprendo una vaschetta di salsa e cominciando a tuffarci dentro una manciata di patatine tutte insieme, portandosele poi alle labbra. « allora direi che, a termine di questa serata, possiamo stare certi di aver riempito tutti i vuoti che ci restano con il grasso » disse, con la bocca piena di cibo.taehyung alzò un nuggets, aspettando che jimin anche ne prendesse uno e li fece scontrare, come a fare un brindisi. « alla pancia piena! » esclamò, facendo voltare diverse persone a cena in quel locale e facendo sprofondare nella vergogna il maggiore, che lo colpi sulla testa e gli sorrise. « è sempre una buona alternativa » continuò, con un timido sorriso.
jimin sospirò, riprendendo a mangiare. « non che ce ne siano altre » rispose « di alternative intendo »
taehyung alzò lo sguardo, osservando jimin che mangiava. si strinse nelle spalle, non proprio d'accordo con lui. « di alternative il mondo è pieno. ci sono sempre, quelle » disse, intingendo il cibo nella salsa « ma siamo noi quelli troppo ciechi per capirle. è a questo che servono gli amici, a illuminare la strada. »
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a voce bassa. ✓
Fanfictionyoonseok - pleasxntville | « si può sapere che cazzo ti ho fatto? » dove un ragazzo continua ad ignorare yoongi e a quest'ultimo la cosa non riesce ad andar giù. ☼| yoonseok, namjin, yoonkook,... ♡ | playlist - " a voce bassa " su spotify iniz...