trentatré - sii gentile con te stesso [TW]

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capitolo trentatré
«sii gentile con te stesso»


TRIGGER WARNING - ho cercato di rendere questo capitolo il più delicato possibile, in modo da non disturbare in nessun modo, ma leggete solo se siete assolutamente sicuri di volerlo fare. come dice il titolo: siate gentili con voi stessi, non sforzatevi. sono trattati temi delicati.

 sono trattati temi delicati

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24 novembre.
sabato.

la voce gli mancò nel momento in cui arrivò a raccontare quel momento. l'aria abbandonò i suoi polmoni, lasciandolo schiacciato. riusciva quasi a sentire ancora quella labbra, quella sorpresa che aveva provato nel buio. si chiese come aveva fatto a non averlo mai notato, come non era mai riuscito a immaginarsi una simile situazione. era stato uno stupido.

taehyung tratteneva il respiro, le labbra arricciate. « ti ha baciato, non è vero? » disse, con la gola stretta. aveva paura di quello che sarebbe arrivato dopo. ogni parola raccontata da yoongi erano un passo più vicino a quel burrone di cui non si vedeva la fine. sapeva che si sarebbe schiantato al suolo a sentirlo parlare ancora. era come se jungkook stesse morendo un'altra volta.

yoongi annuì. « sì » disse, mentre le lacrime prendevano a scorrergli sulle guance. « ed io... mi sono allontanato, come un idiota. non sapevo come reagire. non avevo mai baciato nessuno, né avevo mai sentito qualcuno dirmi che gli piacevo. non avevo idea di cosa fosse l'amore. »

jungkook aveva letto quel panico negli occhi del maggiore e lo aveva tradotto nel modo più sbagliato: lo aveva respinto, se non addirittura schifato. si era sentito il mondo crollare addosso. yoongi si era bloccato a quel momento, non aveva idea di come funzionassero i sentimenti e le relazioni, non aveva idea di come si sarebbe dovuto muovere. a muoversi fu jungkook allora, mentre si alzava velocemente e si allontanava dal letto.

« gli chiesi cosa volesse fare e lui si sbrigò a spogliarsi e rimettersi i propri vestiti. lo vidi piangere, mentre lo faceva. mi disse che tornava a casa. » strinse i pugni « provai a fermarlo, lo bloccai, ma lui non voleva più saperne di me. mi disse così, e quando mi misi tra lui e la porta mi colpì con uno schiaffo. »

anche taehyung aveva cominciato a piangere, ma non era un pianto esplosivo come quello dell'altro. yoongi piangeva come se il mondo stesse per esplodere, taehyung era ormai ferito abbastanza, non aveva più nient'altro che lo facesse sentire peggio. era solo, solo anche nel suo dolore. un pianto silenzioso, che gli segnava il viso senza smuoverlo in altro modo. « e l'hai lasciato andare. »

« certo che no » rispose velocemente yoongi, « avrebbe potuto rompermi tutte le ossa ma non lo avrei lasciato andare. lo seguii giù per le scale, e poi per le strade. era tardi, non poteva rimanere da solo, non in quelle condizioni. e soprattutto, non potevo lasciarlo andare via dopo quello che avevo letto nei suoi occhi. tutta la sua tristezza, il suo dolore, era come se gli avessi fatto più male di tutti gli anni che aveva passato ad odiarsi. »

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