capitolo quarantuno
« bomba »5 dicembre.
primi minuti di un mercoledìl'orologio da muro segnava la mezzanotte passata da qualche minuto. per comodità, seokjin aveva già chiesto in precedenza se i suoi amici volessero rimanere a dormire da lui, avendo abbastanza spazio per tutti, e con grande sorpresa tutti avevano accettato. aveva subito specificato che non avrebbero fatto un pigiama party, tenendoci al suo sonno di bellezza.
aveva aperto il divano letto subito dopo la cena, lasciandolo a disposizione di yoongi e hoseok. quest'ultimo aveva gli occhi già chiusi da più di quaranta minuti. il ragazzo, seduto sopra al materasso affianco della sua testa, teneva la mano sulla sua guancia, accarezzandola lentamente. il respiro di hoseok era lento, completamente avvolto nel sonno. « si addormenta con la velocità di un bambino » disse taehyung, che si era seduto sulla poltrona di fianco al divano. si era già cambiato gli abiti, indossando i pantaloni di una tuta e una felpa di almeno una taglia più grande a quella corretta per le sue misure. i suoi occhi erano posati sul volto di hoseok, catturato ormai dall'abbraccio di morfeo.
yoongi sorrise, annuendo. « già » rispose divertito.
era la prima volta che taehyung incontrava hoseok. a primo impatto era rimasto sorpreso nel vedere il suo modo di muovere le mani, giungendo in pochissimo tempo alla conclusione che fosse sordo. taehyung avrebbe voluto far notare a yoongi quella particolarità, che finiva sempre per attirare ragazzi fuori dal comune. per educazione preferì rimanere in silenzio. « come vi siete conosciuti? » optò.
yoongi spostò gli occhi dalla figura di hoseok, incontrando il volto di taehyung. gli sembrava incredibile vederlo di nuovo di fronte a sé, in quella situazione che somigliava in modo così ravvicinato ad un momento della sua vita completamente diverso. « a scuola » rispose yoongi « continuava ad ignorarmi ogni volta che parlavo e mi incazzai con lui, scoprendo solo dopo che era sordo. ha cominciato a piacermi mentre facevamo amicizia. un giorno, durante un'uscita, ci baciammo. ma è stato tempo fa, e non ne abbiamo più parlato dopo. »
« siete una bella coppia » disse taehyung, abbassando lo sguardo su hoseok. era così rilassato mentre dormiva, e si chiedeva se anche i sogni di hoseok fossero sordi.
« taehyung » lo chiamò yoongi, con tono di voce serio. si era voltato nella sua direzione, come a mettere hoseok da parte. « posso farti una domanda? » il castano annuì, dicendogli che poteva « ti è mai piaciuto jungkook? » domandò con sincerità. per tempo era stato incerto della cosa, aveva forse temuto che fosse così. da una parte, se si era comportato in un determinato modo era anche per la paura di far allontanare jungkook e taehyung. aveva paura che, se si fosse aperto davvero con l'altro, taehyung sarebbe esploso di gelosia e avrebbe preferito lasciarlo da solo. aveva avuto troppa paura, sempre, e se ne pentiva ancora.
taehyung fece un amaro sorriso, ma poi scosse la testa. « immaginavo lo pensassi » disse, forse da una parte divertito ma yoongi non avrebbe saputo dirlo con chiarezza « ma no, non è così. jungkook è stato il mio migliore amico per moltissimo tempo, e non l'ho mai visto in un modo differente da un fratello per me. »
yoongi era sul punto di domandargli se gli piacesse qualcun altro, allora, ma senza volerlo taehyung interruppe quella sua intenzione con un largo sbadiglio. ma anche se gli avesse rivolto quella domanda, non avrebbe risposto. « credo sia ora di andare a dormire. » disse, con gli occhi che si facevano più piccoli e appesantiti dal sonno. yoongi annuì, pensando che si era fatto tardi, e taehyung si guardò attorno. « hai visto namjoon? » chiese « seokjin ha detto che avremmo dovuto dormire insieme nella camera degli ospiti ma non lo vedo in giro. la casa è avvolta nel silenzio e seokjin è già nella sua stanza. »
yoongi si strinse nelle spalle. « non l'ho visto. forse ha deciso di non rimanere a dormire. » ipotizzò, non avendo fatto troppo caso al proprio amico.
si diedero poi la buonanotte, e una volta che taehyung fu via dal salone, e rientrato nella camera, il corvino si distese di fianco al proprio ragazzo, avvolgendolo in un abbraccio e stringendosi a lui.
la maniglia si abbassò piano, senza fare rumore, ma seokjin si accorse immediatamente della porta della sua stanza che veniva aperta. ormai non si sorprendeva più alla vista di namjoon, era come abituato a vederlo spuntare di continuo. ancora più scontato se lo faceva in situazioni davvero pessime, quando il loro rapporto sembrava una bomba pronta a scoppiare da un momento all'altro.
abbassò subito gli occhi sul proprio libro, come già annoiato dalla vista dell'altro. « ultimamenti non sembri lasciare un attimo di pace » fargugliò, mentre voltava pagina con più forza del necessario, rendendo il gesto quasi violento.
namjoon fece un sospiro pesante, riempiendosi e poi svuotandosi i polmoni. si sentiva ancora il volto in fiamme per l'ultima discussione che avevano avuto, nonostante fosse passata più di un'ora. « non puoi fare cosi, seokjin » gli disse con serietà « non puoi dire quelle cose e poi andartene, fare finta di niente, tirare il sasso e nascondere la mano. »
seokjin non alzò ancora lo sguardo, continuando a scorrere sulle righe del libro, anche se non stava realmente seguendo. « perdonami, devo mandarti un'autorizzazione per fare come mi pare la prossima volta? » rispose ironico, il tono così piatto da renderlo fastidioso alle orecchie di namjoon.
quest'ultimo si fece ancora più nervoso « smettila di giocare, seokjin » sbottò.
seokjin alzò un angolo delle labbra, divertito da quella reazione. non aveva mai visto namjoon così serio ad essere onesti. « non ho affatto voglia di giocare » rispose con lo stesso tono che aveva usato prima « ma se tu ne hai voglia nella camera degli ospiti c'è collegata la nintendo switch, sentiti libero di usarla. »
« seokjin. » il nome gli era uscito gelido, rigido, e il diretto interessato sbuffò, sfilandosi gli occhiali da vista da sopra il naso.
le orecchie gli si erano fatte rosse e il petto più pesante. guardò dritto in faccia namjoon, cercando di decifrare le mille cose che gli passavano nella testa. « ho solo detto chiaro e tondo quello che penso » la sua lingua era tagliente come carta. o ci arrivi o non aspetterò che tu lo faccia. « mi sento scoppiare e credo di star per impazzire per rimanerti appresso a tutti i costi. ti ha sconcertato quello che ho detto? ti ha sconcertato il fatto che ho detto che mi fai credere di essere speciale e finisci sempre per buttarmi a terra, più in basso di prima? è così che mi sento namjoon. puoi credere quanto vuoi che io stia bene ma fa male, continuamente. »
il minore rimase in silenzio, di nuovo disarmato di fronte a quella brutale onestà. camminò fino al bordo del letto, sedendosi sul materasso. riportò lo sguardo su seokjin, « è vero, tu sei importante, seokjin » disse, con il suo cuore aperto.
seokjin si fece sfuggire un malinconico sorriso. stonava coi sentimenti che provava dentro di sé, ma gli salì al viso in modo naturale. « non è la stessa cosa » rispose con tenerezza seokjin, come parlerebbe un genitore per consolare un figlio « non pensiamo la stessa cosa, io e te, perché se la pensassimo mi avresti parlato di quello che è successo all'ultima festa di taehyung » continuò, sentendo la tensione delle proprie parole « ma ormai sono passati più di due mesi e sembra che a cosa non abbia più importanza, così come non ne ha mai avuta. »
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a voce bassa. ✓
Fanficyoonseok - pleasxntville | « si può sapere che cazzo ti ho fatto? » dove un ragazzo continua ad ignorare yoongi e a quest'ultimo la cosa non riesce ad andar giù. ☼| yoonseok, namjin, yoonkook,... ♡ | playlist - " a voce bassa " su spotify iniz...