quarantasei - g . r . a . z . i . e

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capitolo quarantasei
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4 febbraiolunedì

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4 febbraio
lunedì

seokjin chiuse gli occhi, abbassando lo sguardo e piegando il collo. fece un sospiro profondo, il più grande che avesse mai fatto, e poi alzò a mezz'aria il proprio pugno chiuso, facendo scontrare con una forza ridicola contro il petto di namjoon. cominciò a colpirlo in quel modo, anche se di potenza ce n'era ben poca. « dovevi dirmelo » prese a dire, a ripetizione « razza di idiota dovevi dirmelo subito. hai idea di quanto tempo io abbia passato a chiedermi cosa fosse successo a taehyung? »

namjoon fece un sospiro, prendendo i polsi di seokjin e bloccandoli. « non sapevo minimamente cosa fare, ho solo pensato che era una cosa tra te e lui, e che io non dovevo mettermi in mezzo a nessun casino. » disse, facendo calmare il proprio ragazzo. lo fece avvicinare a lui, spostando i capelli dalla sua fronte e lasciando un bacio dolce sulla sua pelle, facendolo rilassare sotto al suo tocco. 

seokjin si strinse a lui, posando la testa questa volta sul suo petto e accocolandosi a lui come se fosse stato un micio. si mordicchiava le labbra, ancora riflettendo su tutte quelle nuove informazioni che venivano a galla dopo tutto quel tempo a farsi solo domande senza risposta. « è colpa mia » disse infine, portandosi le mani di fronte al volto per coprire la sua debolezza. gli ci era voluta una forza immane per dire quelle parole, non riusciva davvero a pensare che la causa scatenante di tutto fosse stata lui. « non ho mai voluto che taehyung se ne andasse ma è solo colpa mia se lo ha fatto. »

« ehi » lo richiamò subito namjoon, non permettendo che facesse discorsi simili. lo costrinse ad alzare il volto e glielo prese tra le mani, passando i pollici sulle piccole lacrime che gli erano scese lungo le guance. scosse piano la testa e avvicinò le proprie labbra a quelle del maggiore. « se taehyung non può essere felice del fatto che ora stai finalmente bene allora non puoi darti alcuna colpa. ha i suoi pensieri nel proprio cuore, non puoi costringerlo a pensarla come te sempre, e soprattutto non puoi odiarti per non essere riuscito a farlo. smettila di farti stare male seokjin. » gli disse, baciandolo di nuovo.

(...)

hoseok lasciò cadere lo zaino a terra e si fece scivolare via la giacca dalle spalle, per poi sdraiarsi con tranquillità e naturalezza sopra il letto di yoongi. quest'ultimo osservò la scena, con un sorriso divertito e un sopracciglio alzato. « è così? » lo riprese, dispiaciuto che hoseok non potesse sentire quanto il suo tono fosse allegro e felice di stare insieme a lui « ti comporti come se questa fosse anche casa tua ormai. »

hoseok si rialzò dal letto, mettendosi in ginocchio sopra al materasso e raggiunse di nuovo il maggiore. "sei stato tu, mesi fa, a invitarmi a convivere" gli rispose, stuzzicandolo e accompagnando le proprie mani con un ghigno divertito. yoongi arrossì, segno che si ricordava bene ciò che hoseok aveva citato e sorpreso che non fosse l'unico ad averlo ancora impresso nella propria mente. il rosso gli fece cenno di avvicinarsi di più e yoongi si abbassò fino ad arrivare a prendere il volto del ragazzo tra le mani, posando un dolce bacio sulle sue labbra. 

si sdraiarono insieme sulla superficie morbida del letto, entrambi distesi sul fianco per potersi guardare in viso. "dovremmo studiare" disse yoongi, dopo qualche lungo minuto passato ad osservare i loro rispettivi particolari. gli occhi di hoseok emanavano una luce senza fine, un tramonto dai mille colori e sfumature. 

hoseok, di risposta, scosse vivacemente la testa e si avvicinò a lui, stringendosi contro il suo petto. yoongi chiuse gli occhi, facendosi cullare dal dolce profumo dell'altro, e gli lasciò poi un bacio tra i capelli rossi. passarono lunghi istanti in quel modo, come se il mondo potesse finire da un momento all'altro ma loro sarebbero potuti senza problemi rimanere stretti contro l'unica cosa a cui tenevano. hoseok si sentiva tornato a casa, alla pace, tra le braccia di yoongi. trovava la sicurezza in quella corporatura minuta e in quella pelle pallida, nei suoi occhi scuri e nelle sue espressioni serie che però si mutavano sempre in dolcezza quando si guardavano.

allungò una mano, fino a prendere quella del ragazzo, facendo intrecciare le loro dita, e poi se la portò vicino al viso, lasciando un bacio sul palmo. era consapevole di non essere abbastanza per yoongi, di avere molti più di qualche semplice difetto e che c'erano altre persone che sicuramente meritavano le attenzioni del maggiore molto più di lui. ma era profondamente egoista, non avrebbe diviso il suo ragazzo con nessun altro. era disposto a lottare e giocarsi tutto pur di tenerselo. anche a costo di portarsi nel cuore ricordi terribili e sensi di colpa. 

passò mezz'ora e poi si alzarono dal letto. yoongi si avvicinò alla libreria, dove ormai il libro di jungkook era sistemato in ordine alfabetico tra gli altri volumi, e tirò fuori il necessario per lo studio. "seokjin è venuto a parlarli a mensa, prima" disse hoseok, dopo aver catturato l'attenzione del corvino. aveva stretto le labbra in segno di agitazione, e yoongi piegò la testa di lato volendo capire da dove provenisse tale sentimento. 

« intendi prima che arrivassi io? » chiese yoongi, e hoseok annuì. per un attimo il maggiore provò la paura di esser stato scoperto. temeva che seokjin fosse appena impazzito e avesse detto a hoseok tutta la sorpresa che da mesi ormai preparavano. 

"mi ha detto che a fine marzo ci sarà un festival scolastico" cominciò a spiegare, scacciando via le preoccupazioni del corvino ma non le proprie, che rimanevano nel suo sguardo e lo mettevano a disagio. "e mi ha chiesto di partecipare. pensava di fare una sezione dedicata ai talenti, come il ballo e il canto, e ha insistito affinché ne facessi parte"

yoongi sollevò le sopracciglia, completamente sorpreso. aveva completamente dimenticato del festival che si teneva nella loro scuola ogni anno, tanto preso dal resto delle cose che facevano parte della sua vita ora. soprattutto, non si aspettava che seokjin coinvolgesse hoseok in quel modo, alcune volte tendeva a dimenticare di come i suoi amici si conoscessero tutti e che hoseok facesse parte del loro gruppo. si perdeva a immaginare loro due soli nel mondo, e dimenticava tutto il resto fino a scordarsi anche le cose più ovvie. « e cosa hai risposto? » domandò curioso yoongi, mettendosi a sedere sul bordo del letto.

hoseok abbassò lo sguardo, un po' incerto, e poi lo rialzò ancora per rivedere gli occhi di yoongi. "che ci avrei pensato" disse, con un timido sorriso.

yoongi annuì, lo capiva. sapeva che sarebbe stato ottimo per quel festival, ma gli serviva solo una spinta. « ho capito » rispose lui, con un altro sorriso. « sei libero di decidere quello che vuoi hobi, ricordati solo che sei davvero bravissimo, e non devi preoccuparti di non essere all'altezza. e poi, lo sai, sei anche entrato in quella scuola bellissima! come potresti non essere in grado di fare un'esibizione per un festival? » alzò un angolo delle labbra, portando il volto dell'altro vicino a lui e lasciandogli un bacio sulla fronte « devi avere sicurezza in te stesso, sei bravissimo e lo sai. »

hoseok annuì e si spinse in avanti, fino a stringere il corpo dell'altro ragazzo in abbraccio. poggiò la guancia sulla spalla di yoongi, chiudendo gli occhi e facendo scivolare via il disagio dalla sua pelle come acqua sotto alla doccia. alzò una mano, fino a posare un dito sulla spalla di yoongi, e cominciò a tracciare sulla sua pelle le linee che servivano per formare le lettere, dividendole da un tocco semplice per far capire l'inizio di una lettere e la fine della stessa. 

 G . R . A . Z . I . E 

scrisse, facendo sorridere anche yoongi. 

T . I . A . M . O 

ricambiò il maggiore. 

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