Aspettare il pullman di sabato è un po' come sperare che scenda la neve nel bel mezzo di luglio, così quando rientro in casa dopo scuola è già passata un'eternità dal suono della campanella che segnava la fine delle lezioni, mentre probabilmente Damiano con il suo motorino è già a casa da un pezzo. Con tutto questo tempo a disposizione però ho avuto modo di mettere da parte per un po' le figure da ebete che mi sono fatta oggi, per soffermarmi soltanto sul ricordo traslucido di Damiano che mi fissa con quei suoi occhi castani, la mascella che si contraeva a ritmo costante nel ruminare avidamente; non aveva distolto lo sguardo dal mio viso neanche per un attimo quando ci siamo trovati soli nello stanzino, e dopo anni che, per paura di essere scoperta, fuggo dal suo sguardo, quella dei suoi occhi su di me è una sensazione davvero indescrivibile. Per questo motivo, da quando è suonata la campanella della fine delle lezioni, non ho ancora smesso di sorridere, i lati della mia bocca sembrano essere soggetti ad una gravità al contrario, cosa che non sfugge neanche per sbaglio a mia madre, non appena metto piede in casa.
"Il motivo di tutta questa felicità?" la sento domandare sotto lo scorrere dell'acqua nel lavandino.
Sapevo perfettamente che mia madre non sarebbe mai potuta rimanere indifferente al mio cambiamento d'umore, e considerato che sa della mia cotta per Damiano, non ho dubbi sul fatto che abbia anche già immaginato la risposta alla domanda che mi ha posto. Per questo motivo non mi perdo in giri inutili e arrivo dritta al punto.
Una volta riposto l'ultimo piatto nella lavastoviglie, mentre sta chiudendo il contenitore dove va messa la pastiglia, si blocca, cambiando improvvisamente argomento.
"La mamma mi ha detto che si fa gli spinelli"
Afferma, sicura che avrei subito intuito il soggetto della frase.
Sì, mia madre conosce la madre di Damiano; non hanno qualche rapporto particolare, da organizzare cene insieme a Natale e Pasqua, sono veramente solo conoscenti, nel senso che fanno entrambe la spesa allo stesso banco del mercato, il sabato mattina. Io e Damiano non abitiamo neanche vicini – penso – è mia madre che va a fare la spesa in un mercato abbastanza fuori zona, più che altro perché, conoscendo da un po' i gestori del banco in questione, questi ci fanno lo sconto tutti i sabati.
"È un po' preoccupata... a quest'età è normale entrare in contatto con questo tipo di cose ma in casa sta poco e ogni volta che torna sta peggio della volta prima, dice lei" Riprende mia mamma vedendomi un po' perplessa dopo le sue parole. Non è frequente che si facciano questo tipo di confessioni, anzi credo proprio che sia la prima volta che vanno così nel particolare.
"Lo so..." Rispondo vagamente, interrompendo il suo racconto, ancora insicura se sia stata la risposta migliore. È ovvio che sapessi già di questa cosa, in una scuola è facile venire a sapere certe cose e in ogni caso, vista la quantità immonda di sigarette che fuma, mi sarei stupita se si fosse sempre e solo limitato al tabacco.
"Lei vorrebbe vederlo studiare un po' di più, rischia la bocciatura"
Continua ancora mia mamma, ricevendo solo un debole segno di assenso da parte mia; rischiare la bocciatura ad inizio anno mi sembra un po' improbabile, direi più che altro che il passaggio dalla seconda alla terza per lui è stato una specie di miracolo.
"Che fuma droga non me l'hai mai detto" afferma leggermente stizzita dopo qualche attimo di silenzio, durante i quali probabilmente si aspettava una mia qualche reazione.
"Non è mai capitato l'argomento" ribatto io restando sempre sul vago, mentre cerco di non ridere del modo in cui ha detto "droga"; in fondo è la verità, non mi sarebbe mai venuto in mente di dire una cosa del genere nel bel mezzo delle nostre chiacchierate... semplicemente non si era mai presentata l'occasione.
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Damiano | Limerenza e Dissimulazione
FanfictionÈ come se con quello sguardo riuscisse a dirmi che ha notato i miei capelli sciolti e il trucco sul mio viso, e nel silenzio del suo osservare si stesse complimentando. Come era già successo altre volte con lui, il tempo si espande, dandomi motivo d...