12. Party scolastico

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SABATO 7 NOVEMBRE 2015

Posso vestirmi casual stasera o è una festa da vestito elegante?

Prima di premere invio rielaboro una decina di volte quello che ho digitato sul mio telefono, chiedendomi cosa penserà Margot quando lo leggerà, è tremendamente evidente che non sono mai stata ad una festa di scuola. Sabato è arrivato e stamattina mi sono svegliata con un mal di testa atroce, dopo aver passato la notte quasi insonne per la paura di addormentarmi e al risveglio scoprire che Damiano non mi aveva mai comprato due biglietti per la festa, non mi aveva mai fatto intuire che ci saremmo andati insieme, non mi aveva mai fatto l'occhiolino dopo avermi detto di vestirmi bene o al suo fianco avrei sfigurato; obiettivo difficile da perseguire dal momento che anche la più bella delle attrici hollywoodiane avrebbe sfigurato al suo fianco, anche con un Armani addosso. Per questo motivo alla fine ho deciso di non pensarci troppo, mi sarei sentita comunque trascurabile vicino a lui, e ho infilato dei jeans scuri, a vita bassa, non esattamente attillati come li portano di solito le ragazze a scuola, ma sono già molto lontani dalla tuta, dalla quale fatico a separarmi. Il capo un po' più particolare che dopo un po' di indecisione ho estratto dall'armadio è una canotta di velluto lilla, che scivola morbida sul mio busto stretto e sottile, lasciandosi percorrere da un andirivieni di onde lucenti, nel piegarsi in più punti. Mi ostino ad indossare anche una maglia a maniche lunghe in lanetta, più per pudore che per il freddo, nonostante la canottiera, che è più scollata delle mie solite magliette, non lo sia abbastanza da scoprire la pelle candida del mio petto e la sottile ma lunga scia di nei che ci cammina sopra, come la via lattea nel cielo d'agosto, solo a colori invertiti.

Margherita è rimasta piuttosto perplessa quando le ho detto che alla festa sarei venuta con Damiano.

"Quando mi ha chiesto le prevendite non pensavo fossero per andarci con te" mi ha confessato interdetta, ieri all'uscita da scuola. Come darle torto, anch'io non ci credevo minimamente, neanche quando ormai le sue intenzioni si erano fatte piuttosto chiare, e ancora adesso fatico a smettere di interrogarmi circa il motivo che l'ha spinto a fare tutto ciò. Eppure eccomi qui, con quasi un'ora di anticipo, un'eternità per i miei standard, a prepararmi per la mia prima vera volta ad una festa di scuola, con i capelli ancora umidi dalla doccia sparsi oltre le mie spalle, qualche ciocca nero corvino che raggiunge la curva del mio sedere dal momento che da bagnati sono anche più lunghi del solito. Per cercare di calmare un po' i miei nervi tesi ho deciso di accendere lo stereo, così sotto le voci degli One direction non riesco nemmeno a sentire mia madre che è entrata in camera per riprendere il discorso da dove l'aveva lasciato prima che io entrassi in doccia.

"Non ti viene a prendere in motorino, vero Yoanna?" mi domanda preoccupata quando abbasso il volume della musica, riducendolo ad un semplice sottofondo. Il terrore che ha per gli scooter è quasi paragonabile al mio, anche se si può dire che io, al contrario suo, lo stia lentamente superando.

"No, mamma, vado con Margot. Suo papà ha una grande punto, niente ciclomotori killer" rispondo paziente, vedendola farmi il verso quando percepisce la mia ironia. È contenta che io partecipi a questa festa, è solo troppo apprensiva, forse perché è la mia prima volta in una specie di discoteca, e ha insistito per ore per accompagnarmi lei stessa. Alla fine però ha dovuto cedere e ci siamo messe d'accordo sul fatto che se ci fosse stato bisogno per il ritorno avrei chiamato lei, per nessun motivo sarei dovuta salire sul motorino di Damiano, di cui purtroppo mia madre è a conoscenza avendolo sentito nominare dalla madre di lui. Se sapesse che ci sono già salita per ben due volte...

Quando un'oretta dopo finalmente il messaggio che mi avvisa dell'arrivo di Margot interrompe la mia agonia, mi precipito di sotto, dopo aver infilato un cappotto lungo di pelle nera ed essermi tolta con le dita il rossetto di mia madre, che avevo voluto provare di nascosto in bagno, constatando solo dopo che mi sentivo completamente fuori luogo con quel colore scuro sulle labbra, contrastante con l'incarnato chiaro del mio viso. Margot al mio contrario non si fa certi problemi: oltre al rossetto ha aggiunto anche la matita nera nella rima inferiore degli occhi, mentre io ho mantenuto fede al mio viso pulito senza ombra di trucco, se non i rimasugli del rossetto bordeaux di mia madre. In un tempo fin troppo breve, per il mio stato d'ansia mentale, siamo già arrivate davanti all'ingresso della discoteca e tutti quegli adolescenti ammucchiati lì davanti non fanno altro che farmi ribollire lo stomaco come una pentola di fagioli.

Damiano | Limerenza e DissimulazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora