7- Preferisco te

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Pov's Anna
Gilbert mi ha appena confessato i suoi sentimenti e sono molto felice. Gli sorrido e lui fa lo stesso. I nostri visi sono molto vicini. Sento il suo respiro. Piano mi si avvicina e mi bacia. Non è un bacio come quello con Cole. Il bacio di Cole è stato infantile, un gioco. Quello di Gilbert è il mio primo vero bacio: dolce e romantico. Per respirare dischiudo le labbra e lui ne approfitta per approfondire il bacio. Non mi sono mai sentita così. Lui ha esperienza sicuramente per aver comunque baciato altre ragazze prima di me. Io non ho mai provato niente del genere ma gusto il momento e ricambio il bacio lasciandomi trasportare.

Cado sul divano e lui mi si mette sopra continuando a baciarmi per poi scendere al collo. Mi sento strana, quasi desiderassi di più, ma so che non devo. Mi ha appena confessato ciò che prova. Sento delle scariche attraversarmi ma poi si ferma e si alza piano.

"Dove vai?" Gli chiedo ancora stordita del bacio.

Lui mi sorride e mi prende in braccio portandomi sopra nella sua stanza.

"Non ti preoccupare Anna. Ti ho portata solo per dormire. Non voglio farti niente. Non mi permetterei mai"

Queste parole mi colpiscono molto e sorrido. Mi poggia sul letto e prende dal guardaroba degli abiti.

"Ecco. Sono dei miei vestiti. Puoi indossarli per la notte. Io nel frattempo vado fuori a cambiarmi"

Annuisco e lo ringrazio. Indosso le sue robe e noto che mi vanno più larghe di due taglie. La maglia mi va a vestito fin quasi al ginocchio e invece del pantalone indosso pantaloncini che arrivano a metà coscia. Mi guardo allo specchio e rido per le dimensioni rispetto al mio corpo. Lui rientra con un pigiama e appena mi vede ride. Io rido ma mi metto nel letto.

"Non ti imbarazzare. Sei carina e lo saresti anche con una coperta o con qualsiasi cosa indossassi"

Io mi giro dal suo lato, vedo che si è messo anche lui sotto le coperte. Arrossisco e mi mordo il labbro inferiore.

"È che mi sento un po' a disagio... non ho mai dormito con un maschio che non sia mio fratello" confesso imbarazzata.

"Non devi preoccuparti. Non ti faccio niente" mi rassicura.

"Penso di essere stata un po' egoista però nei suoi confronti. Io ora sono felice qui con te mentre lui è solo a casa a piangere..."

Gilbert mi prende una mano accarezzandomela.

"Solo perché è triste lui non lo devi essere per forza anche tu. Devi essere forte e trasmettergli questa tua forza"

Le parole di Gilbert mi affascinano. Pensare che d'ora in avanti sarò la sua ragazza mi rende felice. Lo voglio conoscere ancora meglio. Conoscere tutti i suoi lati.
Mi abbraccia e baciandoci un'ultima volta ci addormentiamo.

La mattina vengo svegliata dalla suoneria del cellulare di Gilbert.

"Anna dobbiamo andare a scuola. Vestiti così ti accompagno a casa" mi dice Gilbert.

Io apro gli occhi e mi alzo piano dal letto.

"Volevo dormire un po' di più. Devo affrontare un'altra giornata..." mi lamento.

"Beh, vedila in un altro modo. Potremmo passarla insieme anche a scuola, di nascosto" mi dice.

Io arrossisco e lo faccio uscire fuori per poi cambiarmi. Non posso ancora credere che sono fidanzata da ieri sera. È una cosa un po' strana. Non pensavo facesse questo effetto. Non sono mai stata con un ragazzo e non ho la più pallida idea di come comportarmi. È anche per questo che ho chiesto a Gilbert di non annunciare la nostra relazione, almeno all'inizio, e tenerla nascosta.

Mi accompagna a casa mia, corro a prendere lo zaino e quando scendo vedo Jerry con gli occhi rossi per il pianto. Poverino. Io invece ieri sono stata bene. Gilbert mi ha detto di non incolparmi ma a vederlo così ci sto male...

"Jerry"

Lui si gira e mi sorride un po'.

"Mi volevo scusare per non essere stata con te ieri sera"

"Non preoccuparti Anna"

Io lo abbraccio e lui mi chiede "allora... con Gilbert?"

Io arrossisco e gli riferisco la notizia.

"Però non essere geloso eh. Per il momento nessuno lo deve sapere" lo avviso.

Mi rassicura e poi esco entrando nella macchina di Gilbert.

"L'hai detto a tuo fratello?"

"Sì. Gli ho detto di non essere geloso e di non dirlo per il momento a nessuno. Inoltre gli ho chiesto scusa per ieri sera"

Lui guida e quando ci fermiamo al semaforo si gira verso di me e mi sorride per poi baciarmi. Non si accorge che il semaforo è diventato verde così sentiamo i clacson dietro di noi. Io e Gilbert ridiamo e lui si rimette in moto.

Non avevo pensato ad un particolare: possono sospettare della nostra relazione vedendomi uscire dalla sua macchina. Ma ormai è troppo tardi. Arrivati davanti alla scuola usciamo dalla sua macchina e non pochi sguardi vengono puntati su di me. In lontananza noto le ragazze che mi squadrano. Ringrazio Gilbert e mi avvicino a loro.

"Ciao Anna. Che è successo ieri sera?" Mi chiede Diana "Sono stata in pensiero per te..."

Io abbasso la testa e dico "i miei genitori sono morti in un incidente stradale"

Le ragazze cambiano espressione e Diana mi abbraccia.

"Mi dispiace Anna, davvero. È terribile" cerca di consolarmi.

"Già. Non vorrei che capitasse a me. Non riuscirei neanche più a stare in piedi" dice Ruby.

"Mi dispiace" aggiunge Jane.

Josie non dice niente ma non mi aspetto infatti nulla da lei.

La campanella suona e andiamo in classe. Gilbert mi guarda, più di prima ovviamente, ma stavolta lo guardo anche io. Lo faceva dal primo giorno ma non lo degnavo di uno sguardo. Ora ovviamente è diverso.

Finite le lezioni Cole mi si avvicina e mi parla.

"Ho saputo ciò che è successo. L'ho sentito da Josie Pye. Mi dispiace molto Anna"

Io lo ringrazio ma sento uno sguardo alle mie spalle: Gilbert. Mi sta guardando molto; forse è geloso. Saluto Cole e vado all'armadietto. Anche Gilbert come sempre mi raggiunge ma appena chiudo l'armadietto, dopo aver lasciato lo zaino, mi si avvicina.

"Gilbert..."

Spero capisca ciò che penso. Che non è questo il posto più adatto per passare del tempo insieme. Potrebbe vederci chiunque.

"Vieni con me"

Lo seguo incuriosita. Andiamo al piano superiore passando per la palestra coperta e saliamo ancora le scale fino ad arrivare ad un piccolo corridoio mai visto.

"Che posto è questo?" Chiedo guardandomi intorno.

"È una specie di... sgabuzzino" mi risponde "potremmo passare del tempo insieme senza che nessuno ci veda, se vuoi"

Io annuisco e gli chiedo "Non hai fame?"

Lui sorride avvicinandosi alle mie labbra "preferisco te"

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