12- Perdono

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<<Errare è umano, perdonare è divino>>

Pov's Anna
Anna, Anna, Anna

Qualcuno mi chiama. Non capisco.

Apro gli occhi lentamente; mi guardo intorno e cerco di mettere a fuoco.

Accanto a me c'è Gilbert e mi trovo in una stanza ospedaliera.

"Oh, Anna, menomale!" esclama Gilbert abbracciandomi.

Cerco di alzarmi ma non riesco.

"No no no, non muoverti. Non puoi"

Non l'avevo mai visto così premuroso che mi sembra ancora più carino del solito.

"Ma che è successo? Io pensavo di essere ancora in campo..."

"Mentre ballavi sei caduta. Ma ora..."

"No, aspetta. Sono caduta? Ma come è possibile? Non ho sbagliato nulla. L'avevo riprovata tante volte" inizio ad alzare la voce ma Gilbert mi accarezza la guancia.

"Sì, infatti. Avevo notato che ti muovevi benissimo" ammette e arrossisco "ma... è stato qualcun altro a farti cadere"

"Josie Pye" dico senza pensarci.

"Ehm... sei sicura? Proprio sicura? L'hai detto così in fretta..."

"Sì, lo sono. Gilbert è stata lei, ne sono certa. Mi invidiava tantissimo, aveva tutti i motivi per rovinare ciò che le ho tolto e ciò in cui riesco meglio"

Gilbert non sa che dire. Sembra pensieroso.

"Non posso credere che sia potuta arrivare a tanto..." dice riflettendo" comunque per fortuna non hai avuto niente di grave. Io ho lasciato tutto in campo e sono venuto da te

Gli prendo la mano e gli sorrido "grazie Gilbert. Sapere che tu ci sei mi rende tranquilla e felice"

Lui mi bacia e risponde "di niente piccola"

Gli sorrido, giro lo sguardo verso la porta e gli chiedo "mio fratello?"

"È fuori. Vado a chiamarlo?"

"Sì, grazie"

Pov's Gilbert

Esco dalla stanza e chiamo Jerry, ma noto una persona che mai mi sarei aspettato: Billy Andrews.

Cerco di non arrabbiarmi e mi avvicino "con quale faccia vieni qui?"

Lui si gira verso me. Non sembra avere il solito ghigno sul viso.

"Sono venuto a scusarmi"

Lo prendo per la maglietta e gli dico "non dire cazzate, Andrews"

Lui si libera dalla presa e ribatte "è la verità, e non m'interessa nulla se non ci credi"

"Non devi avvicinarti a lei, non devi"

"Cos'è Blythe, hai paura che si possa innamorare di me?"

Con tutte le mie forze mi contengo rispondendogli "no, perché ho la certezza che lei neanche ti vuole vedere"

"Beh, questo lo vedremo. Di certo non sarai tu a impedirmelo, Blythe"

"Io sono il suo ragazzo"

"E quindi ti senti importante?"

"No, mi sento in dovere di proteggerla"

"Non la voglio uccidere"

"Stavi per ucciderla invece l'altra volta, per ucciderla dentro, per uccidere la sua dignità"

"Stavo scherzando"

"Certo... scherzando... come con tutte, no?"

Ho ormai i pugni contratti da non so quanto tempo.

"Impara a scherzare di meno allora. Perchè ciò che stavi per fare è un reato, non è uno scherzo"!

Lui mi guarda attento alle mie parole.

"Ora vattene da qui" gli ordino.

"Tu non sei nessuno per cacciarmi. Questo è un luogo pubblico. È un ospedale, non fare scenate Blythe- mi dice guardandosi intorno.

"Ah ora sono io quello che da fastidio alle persone e tu saresti la vittima. Sono senza parole..."

Vorrei continuare ma Jerry esce dalla porta e Billy si alza entrando nella stanza.

Vorrei tanto correre dentro e ucciderlo.

Pov's Anna

Sono nel letto quando sento entrare qualcuno. Mi giro e noto una visita inaspettata.

-Billy...

Sembra dispiaciuto dall'espressione facciale.

Mi si avvicina piano chiedendomi:- come stai?

Abbasso gli occhi. Non so se fidarmi di lui...

"Anna ti prego, perdonami"

Mi prende la mano delicatamente, non con la forza che ebbe quella volta.

"Io..."

Mi trema la voce. Non so cosa mi stia prendendo.

"Lo so, lo so. Posso capire come ti senti, anzi non potrei capirlo, ma vorrei chiarire, essere in pace con me stesso e con te"

"Perchè lo desideri?" gli domando scettica spostando la sua presa come scossa da quel suo tocco.

"Perchè... ho riflettuto molto in questi giorni. Ciò che ho fatto non ha giustificazioni e me lo sono meritato. Vorrei solo cercare di ricominciare... meglio, ovviamente. Sempre se me lo permetti. Io... Blythe... ehm...

Sorrido per come parla. Non l'avevo mai visto così imbarazzato e aprirsi in questo modo. Quindi indossa una maschera dietro quel suo "fascino" strafottente.

"Va bene, ti perdono"

Lui mi guarda e mi prende la mano baciandola.

"Grazie. Non sai che peso mi hai tolto..." mi sorride.

Sembra un sorriso sincero. Mi rende spaesata. Davvero ho fatto cambiare Billy Andrews?

"Spero che tu guarisca presto"

Lo dice lentamente, guardandomi negli occhi e cercando di essere il più sincero possibile- non so se lo sia.

"Grazie" rispondo con un piccolo sorriso.

Si alza e mi saluta, ma prima di uscire dalla porta mi si riavvicina dandomi un bacio sulla guancia e un ciondolo molto carino.

"L'ho visto e ho pensato di portartelo" mi sussurra all'orecchio.

"Vedilo come un portafortuna" mi fa l'occhiolino per poi uscire.

Prendo in mano il ciondolo e vedo dietro un bigliettino:

Perdonami, Billie

Sei sempre stata tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora