Pov's Anna
Senza pensarci ho detto di sì a Gilbert e ora mi trovo a casa sua completamente inzuppata.Controllo i libri nello zaino e noto per fortuna che non si sono bagnati, così come il tablet.
"Fai come se fossi a casa tua" mi dice gentilmente appendendo la giacca all'ingresso.
Lo ringrazio e mi accompagna verso la sua stanza.
Entro timorosa mentre lo vedo intento a prendere dei vestiti asciutti.
"Tieni, metti questi. So che sono grandi ma non voglio che ti ammali" dice porgendomi una maglia e un pantalone e baciandomi successivamente la fronte.
Lo abbraccio d'istinto e lui mi accarezza i capelli.
"Se fai così però rendi tutto difficile" sussurra con voce roca all'orecchio.
Sento un brivido sulla schiena e chiudo gli occhi arrossendo.
Mi scosto un po' sorridendogli e lui si ferma a guardarmi negli occhi.
Il suo sguardo è irresistibile così come le sue labbra. I suoi occhi color cioccolato si posano sulle mie labbra e poi si avvicina piano.
Quando sta per toccare le mie labbra mi sposto correndo.
"Ehi!" Ride rincorrendomi "è sleale!"
Io continuo a ridere mentre di tanto in tanto lancio dei gridolini nella corsa.
Arrivo in cucina ma sono intrappolata tra i piani di lavoro e il tavolo.
"Hai fatto male a fuggire, carotina" mi minaccia sorridendo e avvicinandosi pericolosamente.
"Non chiamarmi carotina!" Ribatto.
"E tu non fuggirmi" continua mettendomi le mani sui fianchi e baciandomi con ardore.
È la stessa sensazione di prima. La mia mente è offuscata. Non sono lucida. Ci provo a rimanere razionale ma fallisco.
La sua bocca percorre il collo e si sofferma tra le clavicole. Sento la pelle tirare: mi ha lasciato un segno.
"Sei mia" sussurra sorridendo.
Io ho gli occhi chiusi. Non so cosa mi stia prendendo ma mi piace tutta questa intimità che si sta creando tra noi.
Con la mano sta per tirare su la maglietta ma lo fermo timorosa.
"G-gilbert" riesco a dire "vado a cambiarmi"
Ha gli occhi chiusi ed è ancora molto vicino a me. Ciò non mi aiuta per niente a ritornare lucida.
"Va bene" sembra scontento.
Arrossisco. Trova difficile fermarsi, lo so. Ma non posso farci nulla. Ho detto che mi piace, è vero, ma non che non sono in imbarazzo. Lui è abituato ma io no. Deve rispettare il mio volere.
Gli faccio un sorriso accarezzandogli il braccio come per scusarmi, anche se non ce n'è motivo, e vado a cambiarmi.
Come l'altra volta in cui venni qui provo i suoi abiti che sono molto più grandi di me. Sembro davvero buffa.
I capelli si sono asciugati ma li raccolgo in uno chignon veloce.
Quando esco e percorro il corridoio lo trovo già cambiato e seduto sul divano a guardare la televisione.
Mi avvicino piano da dietro e gli tocco le spalle iniziando a massaggiargliele.
"Anna però oggi mi stai tentando troppo"
Sorrido e continua: "lo sai che ti rispetto ma così c'è il rischio che ti salti addosso e sono un gentiluomo" puntualizza.
Rido e mi siedo accanto circondata dalle sue forti braccia.
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Sei sempre stata tu
FanfictionFanfiction sulla serie "Chiamatemi Anna" Trama: La vita di Gilbert Blythe, liceale diciottenne, sembra scorrere tranquillamente come sempre tra amici, scuola e divertimento. È il più conteso tra le ragazze della classe. Ha una ragazza ed è convinto...