Capitolo 80- Lei

147 22 26
                                    

Può capitare che ci si senta vuoti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Può capitare che ci si senta vuoti.

Nel momento in cui ci si affanna per respirare, tra la vita e la morte, vedendo tutta la tua esistenza che ti passa davanti agli occhi in un lento filmato.

Nel momento in cui la tua vista cede al buio, perdendo quell'equilibrio luminoso e lucido... e tutto quello che ti avvolge è acqua nera che mandi giù tra gli spasmi, sentendo freddo, così freddo che la tua pelle sembra essere accoltellata da mille lame che ti attraversano da parte a parte.

Ci si sente vuoti, fragili come pezzi di carta già mal ridotti in precedenza, schiacciati fino a livelli estremi che mai avresti voluto conoscere in tutta la tua esistenza.

E ti dici, con affanno, che è la fine, ti dici che il tuo momento è arrivato e tu non puoi scappare da essa, ti dici che lo sapevi, ormai e... Che quindi non dovresti sorprendertene.

Però qualcosa, qualcosa picchia nel tuo cervello dicendoti che devi provare a sopravvivere almeno un po'.

Un po'. Non tanto. Un altro po'. Abbastanza da allungare la tua esistenza e da non concluderla in questa maniera.

Qualcosa dice che non ci sarà un modo per rivedere l'unica persona che davvero vuole che tu viva, se ti lasci andare.

E allora non puoi.

Non puoi per il semplice motivo che tieni a quella persona.

Non puoi perché vuoi stare un altro po' con quella persona.

Non puoi.

Lei non vorrebbe.

Semplicemente ti dibatti, tremi, scalci, lotti contro quella bestia che ti si infiltra in bocca, nel naso e nei vestiti, sentendo i polmoni a fuoco, percependo nuovamente quel desiderio che ti scalda il petto.

La speranza.

Come può una ragazza riempirti di speranza non lo sai nemmeno tu, ma non ha importanza.

L'importante é lei.

Lei e basta.

Concentri perciò la tua testa sul suo sguardo, sulle sue espressioni... La rendi la tua ancora.

La tua fonte di lucidità.

Lei ti spinge a resistere: anche se dovessi definitivamente sentire i polmoni scoppiare, lotteresti ancora e ancora.

Per lei e solo per lei potresti.

Ma tutto si spegne di colpo, con l'ossigeno che sparisce del tutto, facendo sfuggire tutto quello che saresti potuto essere.

**

- Lys. Tesoro, vieni qui per favore-

-Mamma?- mi avvicinai al letto, sentendo le sue mani accarezzarmi i capelli, gustandomi di quel tocco delicato e percependo i suoi occhi scuri, uguali ai miei, che mi scaldavano con il loro affetto, proprio come avevano sempre fatto.

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora