Capitolo 115- Collottola

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Il tempo rallenta e viaggia a rapidità inaudita allo stesso tempo, nella mia testa, nel mio corpo, nelle mie azioni

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Il tempo rallenta e viaggia a rapidità inaudita allo stesso tempo, nella mia testa, nel mio corpo, nelle mie azioni.

Ho un calore, tutto addosso, che semplicemente mi fa sentire come se stessi bruciando, avvolto in delle fiamme affamate e per certi versi opprimenti, seppur non capaci di ferirmi.

Lo scontro procede, senza pause vere e proprie, se non in quei brevi istanti, non voluti da me, in cui Max salta all'indietro per poi tornare all'attacco con maggiore forza e una spinta a cui spesso fatico a rispondere.

Posso sentire il mio stesso respirare, pesante, discontinuo ed il mio battito cardiaco rimbombare, pulsando violentemente quasi ovunque .

Lo percepisco nella testa, nel petto, nella gola, nei polsi... A volte perfino senza che mi concentri troppo per trovarlo : sale su da sé, giocando con la mia concentrazione.

Posso sentire lo sforzo, il tremore della mia carne ai vari impatti, il bisogno costante di controllare come Nat stia andando, seppur il mio udito parli abbastanza chiaro e mi dica che anche lei sta continuando a combattere.

Posso sentire anche il suo, di respiro, a tratti.

E tutto avanza, indomito, seppur ancora incompleto, incompleto nella sua portata a termine che a tratti sembra più vicina mentre in altri si allontana, diventando quasi una sagoma scomposta, impossibile da toccare.

Maximilian risponde ai miei colpi di spada a doppia lama con sia calci che denti, le sue zampe che cercano di afferrare la mia arma, strapparmela dalle mani o perfino rompermela, fortunatamente fallendo ad ogni tentativo.

Con la coda dell'occhio, noto come la rossa si sbilancia per una serie di secondi, quasi perdendo l'equilibrio, ma riprendendo la battaglia come se niente fosse e non mostrando alcun cenno di bisogno di aiuto.

Sono totalmente sbalordito dalla sua prestazione... No, non è la cosa corretta da dire.

Sono totalmente sbalordito da lei, in ogni situazione che abbia superato.

Se fosse stato un altro momento, un altro posto, se avessimo già sistemato la situazione, sinceramente, avrei già iniziato a farle i complimenti... Ed è più che sicuro che lo farò quando concluderemo, in ogni caso.

Sono indeciso se provare ad utilizzare di nuovo i fuochi fatui, sperando di ottenere più risultati in generale.

Vorrei farlo, anche perché probabilmente funzionerebbe, ma qualcosa - probabilmente la parte più negativa di me - mi dice che in caso contrario, finirei solo per sprecare la magia che Klaus mi ha ceduto e tornerei dunque in posizione di totale svantaggio.

Però...

Il tempo scorre, troppo, come una cascata che scivola verso il suolo, laddove si mischia ad altra acqua già posatasi in precedenza.

Non posso tenere questa situazione per le lunghe, lo so benissimo.

Lo so.

Lo so io e lo sa Nat.

E per certi versi, sento che ne sono a conoscenza anche i due Grimm stessi.

No, neanche sentirlo e basta, è più che ovvio che se ne rendano conto, come è ovvio anche da loro il desiderio di chiudere la situazione, nonostante sappiano anche che la tempistica è a loro vantaggio.

Già, lo è sempre stata, sia dentro al videogioco in sé, sia fuori.

Lo è, ma probabilmente non lo è abbastanza per loro, non abbastanza da renderli totalmente soddisfatti.

E per tale motivo, semplicemente entrambi si allontanano da me e Natalie, mettendo più spazio possibile tra di noi tramite i salti energici di uno ed il farsi trasportare in conseguenza dell'altro.

Non riesco neanche a capire il motivo preciso di questa scelta, dovendo o non dovendo ragionare rapidamente, ma qualcosa mi dice che qualsiasi cosa abbiano in testa non sarà minimamente piacevole.

"Di sicuro. Dannazione, lo avevo detto io in precedenza che qualsiasi cosa io faccia non è mai semplice. Su, quindi, tirate fuori la vostra stramaledetta carta dal mazzo e vediamo cos'altro vi inventate."

Io e Nat ci guardiamo negli occhi, riprendendo ad avvicinarci ai due, più che pronti ad attaccare normalmente come se non fosse importante l'atteggiamento dei due fratelli, ma venendo bloccati davanti al veder Max andare dietro all'altro e mordergli così la collottola, strappandogliela di netto.

Tale gesto ha provocato un rumore secco, disgustoso, addirittura capace di rivoltarmi un poco lo stomaco, ma che fa solo rabbrividire appena, alla fine, mentre porta il cambiare colore del volto di Nat, la quale sbianca vistosamente, diventando perfino quasi verde a tratti, per poi riscuotersi, inghiottendo a vuoto, quasi sforzandosi per riuscire a deglutire.

Il cadavere del fratello maggiore dei Grimm rimane lì, brevemente fermo, come se non volesse neppure cadere e poi crolla a peso morto verso il suolo, ma prima di sfiorarlo, accade qualcosa che lascia Natalie letteralmente a bocca aperta, mentre io semplicemente lo fisso, un poco confuso .

Ogni parte di lui si volatilizza, diventando dei pixel che si buttano addosso al castano ed entrano in lui, proprio come la lucina di Klaus ed il suo stesso corpo ha fatto in precedenza.

Segni di sangue inizialmente erano comparsi sul mento e sul collo del Gioco, a tale gesto, ma anche questi svaniscono, lasciando solo Max, pulito, quasi normale, forse troppo normale, nel mentre che un ghigno si dipinge sulle sue labbra ed i suoi occhi oro mandano una sottospecie di scintilla.

Il terreno a ciò riprende a tremare, dapprima innotabile, fiebile come il sussurro del vento tra le fronde leggermente scosse di un albero, poi aumenta man mano un po' di più, quasi a gradi, fino a diventare estremo ed impossibile da non notare e quasi arrivando a farci cadere entrambi nel mentre in cui una, due, tre lastre a ripetizione emergono dal suolo, accompagnate da degli error e delle X rosse.

Mi ritrovo a guizzare prima da una parte e poi dall'altra, afferrando istantaneamente Nat per il polso per poi prenderla in braccio e schizzando nei lati momentaneamente sicuri che riesco a trovare e raggiungere .

I miei occhi tornano a dirigersi al Gioco, vedendo come sia diventato la Volpe completa : prima era stata solo parziale, come il fratello, ora era letteralmente ed interamente una volpe, anche se disposto su due zampe, con una sottospecie di anello d'oro al di sopra dell'altezza occhi.

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