Capitolo 124 - Verrà bloccato

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La madre di Philip mi aveva detto tutto, dall'inizio alla fine

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La madre di Philip mi aveva detto tutto, dall'inizio alla fine.

Mi aveva raccontato come i miei genitori, lei e suo marito avessero tentato di fare ricerche praticamente ovunque, chiedendo in giro quando fosse stata l'ultima volta in cui ci avevano visto pur di trovarci, fallendo miseramente ogni volta, siccome ogni ricerca era stata un buco nell'acqua dopo l'altro .

Mi aveva raccontato che dopo due anni di continui no, i miei avevano deciso di cambiare città, siccome quella in cui erano sempre vissuti dava loro troppi ricordi, facendoli stare male da impazzire e portandoli quasi a diventare ossessionati delle fotografie mie dentro agli album, la maggioranza delle quali erano accompagnate da Philip.

Avevano deciso perfino di passare dall'America all'Inghilterra, per giunta, scegliendo di abitare nella vecchia casa dei miei nonni da parte di mamma, in cui lei aveva vissuto fino a che non si erano trasferiti negli Stati Uniti per opportunità di lavoro.

A sette anni compiuti, mia madre si era trovata in un altro stato, a sette anni aveva conosciuto Dea Collins ed erano diventate amiche per la pelle, tanto che, appunto, io e Philip eravamo cresciuti insieme.

Ed il fatto che avesse davvero deciso di andarsene, tornando in Inghilterra, per quanto la casa dei nonni, in totale disuso e mai venduta, risultasse una catapecchia... Bhe, la diceva lunga sul loro stato mentale dopo quel periodo di tempo.

Ovviamente si erano tenuti in contatto con i genitori di Philip, ma non vi era stato più lo stesso legame, non vi erano più quelle famose chiamate di tre ore, fatte se magari non si vedevano per tre, quattro giorni di fila, per cui io e mio padre le prendevamo tanto in giro - conversazioni che poi, in ogni caso, se eravamo io e Philip al telefono, duravano più o meno nella stessa maniera, se non perfino di più a volte, contando che c'erano occasioni in cui al telefono, se qualcuno dei due diceva qualcosa di buffo, uno iniziava a ridere, l'altro prendeva a farlo a sua volta e tali risate duravano perfino ore, senza riuscire a dire nulla se non con il dolore alla mascella... e finivano con me e con lui che chiedevamo con insistenza di fare cene insieme, di dormire insieme e tutto- .

A quanto pareva, vi erano stati solo discorsi corti e poco piacevoli, lunghi silenzi e conversazioni che spesso finivano male, che non avevano più sapore.

Solo il sentire queste cose, mi aveva oppresso il cuore e me lo avevano stretto con prepotenza, togliendomi il fiato.

Non riuscivo ad immaginarmeli, non così: solo provarci era come un cazzotto allo stomaco che bruciava, lasciando la sua impronta, ogni singolo dito segnato sulla pelle, l'angoscia ferma in gola come un nodo, non facile da inghiottire.

Ovviamente, però, questo stato di vuoto era pronto ad essere gettato a terra, siccome Dea avrebbe chiamato i miei, dicendogli del mio ritorno.

Speravo davvero che tornassero nel loro stato originale, una volta dopo averlo saputo.

Però, siccome il destino, nello specifica data di tre giorni fa, sembrava tirarmi su di morale per poi gettarlo a terra e calpestarlo con la suola della sua scarpa,  ella mi aveva detto anche una cosa perfino peggiore dello stato dei miei.

-Philip ha un tumore, Nicho.- aveva detto, fissando in basso, gli occhi celesti buttati a terra con così tanta fermezza che sembravano incapaci di spostarvisi - Io non potrò svolgere nessun tipo di azione, secondo la legge. Non posso lavorare, ma mi hanno assicurato che faranno di tutto per ottenere i risultati richiesti e per aiutarlo, partendo dagli studi in generale-

Queste frasi mi risuonavano tutt'ora nella mente, come un eco.

Non mi era stato permesso di alzarmi dal letto neppure una volta, neanche per andare in bagno, lasciandomi una sottospecie di bottiglia di plastica particolarmente brutta in quanto a forma, cosa che aveva solo aggravato il mio umore.

Poi, dopo appunto quei tre giorni di niente e nervosismo alle stelle, Dea era rientrata nella mia stanza con un lieve sorriso dipinto sulle labbra.

- Si è svegliato - aveva detto solo questo.

In seguito a tale frase, si era udito il finimondo.

Una donna che gridava a gran voce, più e più volte, altre voci che si univano a quella sua, un uscire rapido accompagnato da uno sbattere di porta ed un correre via impazzito.

- Ma che...? - Dea si affacciò, fissando il fuori dalla porta, una mano appoggiata al muro.

-Caroline? Qual'è il problema? - le sentii domandare, avanzando ancora un po' fuori dalla porta per poi scomparire da essa, lasciandomi in camera da solo a cercare di elaborare.

In questo preciso momento avevo il pieno desiderio di alzarmi dal letto per svignarmela ed andare da Philip, ma sapevo anche che era una scelta non molto intelligente, siccome non avevo idea di dove lui si trovasse di preciso nell'edificio e... C'era più possibilità che mi beccassero che quella del caso che lo raggiungessi per davvero.

Come se non bastasse, avevo un che di incuriosito nei confronti di quell'improvviso caos totale che era nato dal nulla.

Cosa cavolo era successo?

Provai ad alzarmi comunque dal letto, sentendo però dolore ad ogni singolo tentativo, percependo il punto in cui avevo il foro da pallottola andare letteralmente a fuoco.

Con l'ultimo tentativo, prima di ricadere esasperato sul letto, una mano a coprirmi gli occhi ed un digrignare i denti offeso, la porta tornò ad aprirsi, facendo rientrare Dea.

- A quanto pare, perfino il ragazzo dai capelli corvini, quello che era con te, Philip e la giovane rossa si è svegliato. Sembra che fosse piuttosto agitato e che quindi ha spaventato una delle nostre nuove infermiere- si scrollò nelle spalle - Comunque, quello che volevo dire, prima, è che, siccome è sveglio, abbiamo avuto il suo permesso per la chemioterapia. E che... Bhe, il tumore potrebbe perfino essere benigno, quindi facile da sopprimere, seppur mai in definitivo. Verrà ristretto, mai tolto, ma tenuto sott'occhio ogni anno, altrimenti con un operazione potrebbero esservi rischi molto più gravi, come ad esempio la perdita della parola.

Annuii appena - Quindi... Verrà bloccato, se benigno -

- Già.-

- Nel caso in cui invece possa dimostrarsi maligno?-

- In quel caso... - Dea serrò le labbra - Dovremo solo sperare che tutto vada a buon fine con l'operazione in sé, per quanto sia stramaledettamente pericoloso-

 - Dea serrò le labbra - Dovremo solo sperare che tutto vada a buon fine con l'operazione in sé, per quanto sia stramaledettamente pericoloso-

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