Capitolo 117- Non Ancora

90 15 10
                                    

Comincia l'assalto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Comincia l'assalto .

Saetto rapidamente tra le lastre già innalzate, evito quelle nuove che si aggiungono, come se stessi percorrendo una corsa ad ostacoli ed ignoro palesemente le X e gli Error che cercano di intromettersi.

Non importa se tentano di bloccarmi.

Non importa se mi si stanno bruciando i muscoli, uno ad uno, tutti di fila, simili ad una catena e che questi mostrino tutta la loro sofferenza, protestando vistosamente a più non posso, che sia tramite crampi lievi o dolore vero e proprio .

Corro, accelerando al punto tale che potrei anche sentirmi volare, corro e corro ancora, aspettando il momento esatto.

"Non ancora" penso, non staccando lo sguardo dal percorso e soprattutto non staccando la testa dal dove mentale di che posto devo raggiungere.

Se perdessi il punto preciso, probabilmente il piano andrebbe al diavolo e non lo permetterò.

Se perdessi il punto preciso, probabilmente avrei mandato a puttane un occasione buona tra migliaia.

"Non accadrà" mi dico, evitando un ennesimo rialzo, riuscendo a vedere il volto animalesco di Maximilian erigersi, non più così distante, in mezzo a quelle sottospecie di colonne che lui stesso ha formato in precedenza.

Sono disposte in maniera sparsa, ma tre in preciso sono più vicine e sono messe simili ad una scala, parzialmente coprendo il Gioco.

Una serie di pixel mi accerchiano ed iniziano a ruotarmi attorno, ma prima che provino anche solo ad avvicinarmisi, si forma una barriera bianca attorno a me e questi si polverizzano.

La barriera sparisce, riprendo a correre, ingrandendo la lunghezza del passo a più non posso, continuando a schivare, a difendermi, sputando parte dell'acqua che mi sale in bocca quando la inizio a percepire, mettendola come un dettaglio ignorabile, nonostante io senta il peso farsi sempre più presente, sempre più su di me.

"Non ancora!" urla di nuovo la mia testa, mentre il mio corpo schizza di nuovo, i miei stessi piedi che quasi slittano a tratti, soprattutto se si avvicinano troppo ad una lastra pronta ad innalzarsi in aria.

La tensione su di me si può tagliare con il coltello, opprimente quanto incapace di frenarmi a lungo, risultando soltanto una piccola, minuscola problematica tra un miliardo di altre che sono riuscito già a superare, con più o meno fatica, qualcosa che, se fosse un entità pensante, non mi infliggerebbe danni neppure a volerlo con tutto se stesso .

Ed i secondi sembrano andare a cristallizzarsi quando finalmente raggiungo il punto definitivo, il punto scelto da Nat, quello che ha aperto l'idea, la possibilità.

Le mie gambe sprofondano di nuovo nel suolo, mentre la lastra su cui sono mi fa letteralmente saltare in aria.

Solo che invece di mantenere tutte le due gambe appoggiate, permettendo al rialzo di sbalzarmi dove gli pare, mi lancio dritto nel vuoto davanti a me, guardando come tutto sembri sospeso, la gravità che mi spinge verso il basso.

Vedo l'espressione di Maximilian, il quale sembra sorridere vagamente soddisfatto.

Di tutta risposta, a mia volta, io ghigno, un espressione che lo lascia forse parzialmente stranito, anche se non lo mostra affatto.

Sotto i miei piedi compare una sottospecie di scala vera e propria, la quale si dispone sulle tre lastre disposte davanti a Max: la scala parte esattamente da dove il rialzo mi ha schizzato in aria e semplicemente percorro ogni singolo scalino il più in fretta possibile.

Maximilian fa crollare tutti e tre i pilastri che sostengono la scala, ma da questo lato, ormai, è troppo tardi.

Mi ritrovo nuovamente in aria, sì, siccome la scala crolla, ma sono a distanza minima dal Gioco.

E seppur mi attacchi in aria, mentre sferra attacchi anche a Natalie, il potere che Klaus ci ha dato reagisce, provocando nuovi scudi contro pixel e tutto.

Max tenta perfino di attaccarmi dal cielo, ma la barriera mi protegge anche la testa, quasi solidificandosi ogni istante un po' di più.

Erge dunque un ennesima colonna davanti a sé, poi un altra, un altra ancora, ed ancora.

Ne erge così tante che risulta impossibile anche solo tentare di tenere il conto di quante siano di preciso.

Si forma un cerchio tutto attorno, formato da questi pilastri che fanno vibrare terra ed aria, ma Natalie mi rialza in aria a sua volta, permettendomi di saltare all'interno di questo buco, non troppo grande, non troppo piccolo, ma della dimensione giusta per portare me praticamente al di sopra di lui, con la spada a due punte ben pronta a colpire.

Sento il cuore battere come impazzito: lui cerca di difendersi ancora con vari colpi: pixel che sembrano fulmini e che cercano di rallentare la mia discesa, altre lastre che sembrano sempre più a punta, ma che comunque non scalfiscono la barriera, potenziata da Nat stessa.

Posso sentire il potere di entrambi che mi aleggia nel sangue e nella pelle in generale dalla testa ai piedi, facendomi sentire l'adrenalina a pieno, simile ad una droga, solo ancora più esaltante, difatti se prima il mio battito cardiaco sembrava rapido ora è totalmente impazzito, come se questo stia per uscirmi dal petto per quanto sbatte contro la mia cassa toracica.

È una sensazione assurda; non mi farei troppe domande se questo ritmo mi uccidesse da sé appena dopo aver concluso in definitivo l'azione, se appena dopo averla portata a termine il muscolo che batte così, scalmanato ed animale, sia veramente fuori dal mio stesso essere.

La barriera attorno a me sta brillando di una luce così intensa che non mi meraviglia che Maximilian faccia di tutto per distruggerla, ma il fallimento è inscritto nella sua espressione, siccome continua a resistere, continua a mostrare la sua forza a pieno e la lama che sorge, stretta tra le mie dita, brilla perfino più della preziosa struttura protettiva che mi fa vibrare tutto.

Semplicemente, vedo Maximilian ruggire, agitando la coda, mostrando unghie e denti per scalfire, anche negli ultimi istanti in cui il virus, tramite la spada, va a ficcarsi dritta dritta al centro del suo petto, aprendolo letteralmente in due, sprigionando numeri su numeri di colore verde che si sollevano in aria, partendo proprio da quella ferita, ma sprigionandosi anche dalle parti attorno ad essa man mano che la lama a doppia punta va a fondo.

N

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


N. D. A.

Vi giuro.
Mentre scrivevo questo sentivo il mio stesso battito cardiaco che saltava a ritmo assurdo xD
Ero tipo aAAAAAAAAAAAAA
E SONO TUTT'ORA AAAAAAAAAAAAAA
Sto tremando xD
Spero di non essere l'unica ad essere stata in ansia per tutto il tempo. Lol.

Killian

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora