Capitolo 99 - Ultimo Atto

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Lysander non capiva.

Nonostante tutto il flirtare della coppia alle sue spalle, i quali erano palesemente capaci di aumentare il suo imbarazzo alle stelle, Logan - l'ormai soprannominato nella sua testa come 'lo stronzo' - non si era minimamente fatto vivo.

Forse l'attrazione sessuale di quei due non era quello che il rosso cercava, forse stava cercando di non uscire allo scoperto seppur la tentazione, lottando contro sé stesso o robe simili in una stupida strada qualsiasi, forse stava loro vicino, ma senza esserlo troppo - ne dubitava altamente, anche perché sennò, in altro caso, almeno un poco Lysander stesso lo avrebbe percepito, non era distratto da niente in quegli istanti, quindi se ci fosse stato, avrebbe cominciato con i suoi piani di morte e distruzione nei confronti del demone - ...

Fatto stava che, davvero, lui non si era fatto vivo e questo dettaglio bastava a farlo sentire in trappola, sia parlando della tempistica, sia del fatto che la rabbia ed il disprezzo che provava, misto ad ennesimo disgusto nei confronti di sé stesso, lo appesantivano, tendendo nella sua testa una ragnatela in cui il giovane stesso era intrappolato.

Voleva poterla rompere ed uscirne fuori, ma sapeva che l'unico modo per ottenere risultati era abbattere lo stronzo, quindi o lo trovava sul serio, o si doveva arrendere al proprio stato momentaneo.

La seconda, lo sapeva sopratutto nel mentre che il volto di Nat compariva nella sua 'macchina fotografica mentale', era esclusa in partenza.

Quindi sì, o lo trovava, o lo trovava, addio altre opzioni merdose e negatività estremista.

Voltò in un nuovo vicolo, dirigendosi in esso casualmente, cercando di ragionare su dove potesse essersi nascosto.

Le opzioni erano veramente troppe, ma il suo istinto, seppur non esattamente certo, gli diceva due mete precise come in una mantra.

Forse avrebbe dovuto affidarsi al proprio istinto, in quanto difficilmente lo tradiva: di tante cose poteva protestare dal momento in cui era stato gettato nel videogame, ma del fatto che aveva sviluppato una capacità nuova di visuale delle situazioni, beh, quello era un punto a favore, lo avrebbe accettato come una sottospecie di ringraziamento a sé stesso per essere ancora vivo.

Lanciò un occhiata ai piccioncini che lo seguivano, chiedendosi per qualche istante qualche domanda stupida, scacciandole poi in seguito, sapendo alla perfezione che non doveva distrarsi.

E con tale pensiero, di netto, vide con pieno shock ed altrettanta sorpresa, il corpo di Nicholas che si faceva trasparente, crollando a terra, mentre Philip, agitato - no, terrorizzato era la parola esatta - , cercava di sorreggerlo, finendo col vederlo passare attraverso alle sue braccia, neanche questo fosse un fantasma.

-Ma che cosa...? -

-Nicholas é stato fatto uscire dal gioco- rispose in fretta il corvino, cercando di calmare l'altro, riuscendoci solo parzialmente - il biondo si mordeva le labbra come se volesse strapparsele e i suoi occhi celesti erano spalancati a tal punto che sembrava incapace di battere le ciglia -

-Okay. Quindi... - provò a dire, prendendo un gran respiro dopo di ciò - Devo supporre che o é stato fatto uscire da uno dei tuoi 'colleghi' della Coral o... È stata la rossa-

Una parte della mente del corvino urlò di gioia, l'altra parve quasi congelarsi lì, ghiacciata dall'idea palese di non esser riuscito a sterminare in tempo né il cagnolino, né i padroni del gioco.

Magari poteva uscire da Ventiquattr'ore senza farli fuori, ma uno, non gli piaceva l'idea, due, probabilmente uscire con i nemici ancora disponibili ad estinguerlo era un sogno ad occhi aperti.

- Che si fa, dunque? Lui da qui non sembra volersi muovere -

- Mi sa proprio che dovrò andare da solo - rispose Lysander, alzando il sopracciglio - Se é Natalie, tra poco, tu sarai nello stesso stato di Nicholas. Se non lo è, ritornerà. Credo di sapere dove si ritroverà Nat una volta entrata, quindi cercherò di raggiungerla, nel caso in cui invece il tuo amato ritorni indietro, digli di raggiungere la postazione provvisoria di cui abbiamo parlato. Quella sulla tettoia.-

-Va bene- Philip fece una pausa - Tu però fai attenzione.- il biondo gli scoccò un occhiata che diceva in maniera chiara - cristallina - del suo essere a conoscenza dei suoi istinti sacrificali e non curanti dei danni per sé stesso - Nicho gliene aveva parlato, molto probabilmente... E come il fidanzato non sembrava affatto d'accordo con essi, già. -

A tratti, con quell'occhiata, Lysander avrebbe voluto rispondergli piccato un -Cosa sei? Mia madre? Tu e Nicholas volete adottarmi, per caso?-  ma che trattenne, soprattutto al pensiero della genitrice che gli lampeggiava nella testa, limitandosi a sbuffare appena.

" Non sono un masochista. Se posso, cerco di evitare di farmi male, non è che vada a cercarmela" pensò tra sé, rendendosi conto, dopo una serie di secondi, che non era propriamente vero, contando che il suo cervello sembrava continuare a gridargli di andare a cercare lo stronzo e di ingaggiare attacchi su attacchi , fregandosene delle conseguenze che ne sarebbero giunte.

Sí, forse un tantino quello sguardo era necessario, doveva ammetterlo, negarlo sarebbe stato solo inutile, in un certo senso equivaleva all'atteggiarsi da deficiente.

-Sopravviverò- rispose solamente, non dando vere e proprie certezze su cui fare affidamento, ma porgendo almeno l'idea che, più o meno intero, ne sarebbe uscito, stringendosi nelle spalle, voltandosi, con una mano alzata che diceva un - A dopo - nel più totale dei silenzi.

Lysander dunque si divise da Philip, prendendo vari respiri e focalizzandosi sul modo migliore per raggiungere il punto in cui, probabilmente, la ragazza sarebbe sbucata una volta dentro.

Sentiva una strana sensazione che gli correva lungo la pelle, come dicendogli che forse, davvero, forse, quello era l'ultimo atto.

L'ultimo atto di una sottospecie di commedia estremamente tragica e, beh, stupida - a suo parere - di cui sperava la conclusione da troppo tempo.

"Solo l'ultimo atto" insistette mentalmente varie volte, stringendo i pugni e cominciando a correre senza neppure accorgersene, lasciando che l'adrenalina coprisse tutto l'affanno dovuto ai vari danni che decoravano il suo corpo come tatuaggi indelebili ed impossibili da contare se non prendendosi del tempo per provarci sul serio.

La corsa poté soltanto interrompersi nel momento in cui un colore a lui familiare si fece strada nella sua vista.

All'istante, alzò la difesa agli estremi, tirando fuori l'arma precedentemente allacciata al suo fianco.

Non ho aggiornato da secoli, shiiiiitMi sento in colpa haha

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Non ho aggiornato da secoli, shiiiiit
Mi sento in colpa haha.
Causa scuola, capitemi please
E nonostante siamo in vacanza, adesso, non riuscivo a scrivere per vari motivi
1 - mi stanno obbligando ad andare in palestra (uccidetemi)
2- parte di me teme l'ultimo atto haha. È come se mi sbattessero in faccia che devo risolvere tutte le cose e farle uscire ben scritte... E mi sale l'ansia da Vergine pignola e perfezionista
3 - c'è caldo. UF

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