Capitolo 104- Troppo sangue

99 17 22
                                    

Un urlo di piena sofferenza mi esce di bocca, in parte quasi gorgogliante

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Un urlo di piena sofferenza mi esce di bocca, in parte quasi gorgogliante.

Il dolore é talmente tanto forte che a tratti la mia lucidità va a puttane e rischio di svenire, facendomi quasi sentire fuori dal mondo.

Percepisco il sangue gocciolare e porto istintivamente la mano libera alla ferita che, nel caso in cui non fossi stato in grado di spostarmi almeno un po', mi avrebbe ucciso senza il più piccolo dei ripensamenti - ovviamente, perché avrebbe dovuto anche solo averne? Non ha senso -  e avrei potuto dire ciao ciao a tutte le mie speranze.

La mia faccia.

Il taglio che ho ricevuto mi trancia probabilmente dall'occhio fino alla mandibola.

Sangue scende a cascate, mi percorre il collo, scivolando e macchiandomi la maglia, percorrendo il mio petto, già martoriato abbastanza da tutte le ferite, strappandomi brividi a ripetizione .

Il mio respiro riprende di colpo, con l'acqua che si interrompe, sostituita dal liquido cremisi.

Logan fa per attaccare di nuovo, stavolta cercando di centrare definitivamente il mio cervello, ma non glielo permetto, schivando con un rotolare -mentre che ho ricevuto la ferita, sono caduto a terra, non riuscendo più a reggermi - prima da un lato e poi dall'altro, poi rispondendo all'aggressione con la sciabola che fortunatamente é ancora ben stretta nel mio palmo, mentre esso sanguina a sua volta: per evitare di mollarla, mi sono ficcato le unghie nella carne, stringendo al punto tale da perforarla.

Come prima della ricaduta, il suo premere della sua arma contro la mia sembra capace di distruggermi gli arti.

La sua espressione sa di estremo sadismo e dalla sua bocca esce un accenno di bava, abbastanza da ricordarmi il bacio forzato in casa di Klaus.

Abbastanza da farmi sentire l'irritazione per quello stramaledetto contatto e da ravvivare la mia furia, per quanto annebbiata dalla debolezza provocata dalla perdita continua di sangue.

Troppo sangue.

Cazzo, davvero.

Se devo sopravvivere devo finire questa cosa e poi, in seguito, medicarmi in qualche modo.

Stringo i denti per l'ennesima volta, cercando di trovare un nuovo piano, una nuova tecnica per abbattere lo stronzo.

Lo osservo, studio la sua posizione.

E proprio per via di come é messo, grazie al fatto che lui troneggi al di sopra di me, in piedi, con l'arma inclinata abbastanza da mostrare il piccolo dettaglio che le mie gambe si trovano letteralmente sotto l'apertura delle sue, mi illumino.

La cosa che mi viene piú istintiva da fare é, semplicemente, mollargli un calcio totalmente castrante, facendogli fare un verso di dolore che é come musica per le mie orecchie.

Il Demone molla l'arma ancora una volta, io invece la afferro.

E sento la voce di Natalie che urla il mio nome.

Mi illumino di netto, alzandomi in piedi come se l'energia fosse rientrata nel mio corpo tutta in un colpo, sentendo il cuore perdermi un battito, per poi provocarne una valanga.

All'inizio credevo fosse stata un illusione, ma in seguito ne sorge un altro, un altro richiamo.

La sua voce mi fa sorridere: non quei sorrisi costretti, ma quelli veri e propri, quelli che non credevo di essere più capace di fare da tempo, con una sensazione di salvezza che mi stravolge in ogni più piccola particella.

Cavolo, vi è davvero riuscita.

Apro bocca per rispondere, ma di colpo qualcuno mi prende alle spalle e mi copre la bocca, impedendomi di rispondere e cercando di soffocarmi.

Mi dimeno, agitandomi come un animale, arrabbiato e stordito allo stesso tempo dalla nuova presenza.

Non vedo chi sia.

Non capisco chi sia.

Sento solo la sua mano che mi zittisce e la sua forza, una forza che mi opprime.

Non è un demone, questo è ovvio, sennò, sicuro come la luce del sole, avrebbe perso la mano da quel suo toccarmi.

Mi agito ancora, ed ancora, ma la debolezza della perdita sta prendendo sempre più possesso del mio corpo e i miei tentativi sembrano quelli di un bambino, un bambino che lotta, ma pur sempre un bambino.

Per disperazione, sentendo la sua mano così contro alla mia bocca, gli mordo un dito, assaltandolo con tutta l'energia che ero capace di portare in quel morso, stringendo al punto tale da sentire il sangue scivolarmi sul palato e quasi strappandoglielo dalla mano stessa - dettaglio che mi da tanta di quella soddisfazione da essere incapace ad esprimerla - .

L'avversario urla a tale gesto, mi lascia andare, ma ormai Logan é di nuovo in piedi, non sentendo piú il dolore per il calcio ricevuto.

Provo a chiamare di nuovo Natalie al sentire ancora il suo urlare il mio nome a gran voce, mentre semplicemente cerco di riaffermare sia la spada sia la falce che mi sono cadute all'aggressione, ma fallisco di nuovo.

La voce non mi esce se non in un verso frustrato, flebile, totalmente e assolutamente inudibile, mentre le mie braccia tremanti puntano le due armi, una da una parte, l'altra dal nuovo avversario, abbastanza da permettermi di vedere chi sia il mio nuovo nemico.

Barba e capelli brizzolati entrano nella mia visuale, occhi oro mi scrutano con la stessa gelidità di come avevano già fatto in precedenza nel momento esatto in cui avevano fatto saltare in aria il mio rifugio.

"... Schifoso, stramaledetto Grimm!"

Ringhio, assottigliando lo sguardo, tenendo d'occhio l'arma che lui tira fuori.

"Oh beh, avrei dovuto immaginare una simile svolta... Dopotutto..."

Lascio che la sciabola con il crocifisso tagli la testa di netto a Logan anche prima che egli se ne accorga.

Il Demone era stato a distanza da me, ma non abbastanza... Ed era stato soprattutto troppo impegnato a chiedere il permesso di muoversi al suo capo per rendersi conto del pericolo di morte che incombeva su di lui.

La sua testa rotola al suolo, eseguendo un piccolo cerchio, poi il suo corpo cade a terra con un tonfo.

Il trionfo sul demone, mentre il suo sangue si sparge al suolo fu tale da strapparmi un ghigno, ma la mia allegria dura poco, con la mia attenzione che si butta addosso al più grande dei fratelli Grimm.

"Dopotutto, tu e Maximilian siete o non siete il gioco stesso?"

"Dopotutto, tu e Maximilian siete o non siete il gioco stesso?"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

N. D. A : ringrazio indominus_rex9_ per il magnifico meme xD

E comunque

Zan zan zaaaaaaan

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora