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Canzoni per il capitolo: Boom Clap/Charli XCX
Ora vi allego una foto di Harry, l'unica cosa diversa da come viene descritto nel libro sono i capelli ricci e castani dorati, nella foto, invece, l'attore ha i capelli molto biondi e leggermente mossi:

Canzoni per il capitolo: Boom Clap/Charli XCXOra vi allego una foto di Harry, l'unica cosa diversa da come viene descritto nel libro sono i capelli ricci e castani dorati, nella foto, invece, l'attore ha i capelli molto biondi e leggermente mossi:

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Dopo aver mangiato una bella pizza, ci siamo tutti coricati a letto, tutti tranne quell'Harry che ho già inquadrato nel mio mirino:

Harry é il classico ragazzo bello che sa di esserlo, potrebbe fare bagnare le mutandine a qualche ragazza solo con un sorriso e uno sguardo ammaliante.
Carattere scontroso, selvaggio, che pretende di avere tutto perché ha un ego smisurato, peggio di Cameron oserei dire.
Sarà il classico bello e dannato, uno di quelli che si sarà portato a letto metà se non totalmente le povere ragazze del college, comprese le professoresse solo per avere qualche voto in più agli esami.
Magari, sotto sotto, é pur un bravo ragazzo, ma per reputazione, quella cosa a cui gli uomini tengono più della loro stessa vita, frequenta persone poco raccomandabili e poco sante.
In poche parole Harry, é un diavolo travestito da angelo che ti tenta, ti ammalia con la sua bellezza, ti porta all'apice della felicità quando il suo sguardo t'intercetta tra mille ragazze, ti fa scalpitare il cuore nel petto quando, per portarti a letto, ti offre qualcosa e ti fa sentire importante e desiderata, ti fa spettegolare con le amiche dalla mattina alla sera dopo che avete trascorso la notte di fuoco insieme, ma sono solo ingenue quelle ragazze.
Harry, non ha bisogno di nessuno, tantomeno di una ragazza al suo fianco, penso che la sua etica filosofica sia: 'chi fa per se fa per tre' ebbene, Harry si basta da solo.
Le ragazze per lui sono solamente dei mezzi sessuali, qualcosa da prendere, usare e gettare.
Non oso immaginare quelle povere donzelle quante lacrime abbiano versato per lui, per un suo categorico no alla sfigata di turno.
Quando ad un suo risveglio dopo una notte di bum bum, non si ricorda neanche il loro nome e le caccia via malamente.
Quando ti deride con gli amici davanti a te sulle tue varie figure di merda durate la prestazione sessuale, prendendoti in giro, umiliandoti e facendoti sentire una cosa anziché una persona.
Bhe, che dire, Harry l'ho già inquadrato, perché so chi é, so come sono fatti i tipi come lui, so bene il perché certe volte si ricorre al metodo del bad boy, per paura di mostrare se stessi.
Magari Harry ha paura di mostrare la persona che é davvero, ma perché ha paura?
Il mio telefono lampeggia e noto con mio grande interesse che é un'annuncio sulla bacheca del college:
"La tortura inizia dopo le vacanze passate a mangiare con i propri parenti, e come non iniziare bene questa rimpatriata nell'inferno del college se non con una delle super feste del Black Angel?!
Fatevi avanti donzelle e cavalieri, sarà la festa più bella per inaugurare anche l'inizio dell'anno nuovo.
Matricole ammesse!!
Per info contattare il numero scritto sopra, nel caso non voleste spargere il numero fatevi avanti a scuola!
-Clark Manson.
Subito dopo aver letto l'invito sento la porta aprirsi e vedo apparire sia Ale che Abbi, so a cosa stanno pensando e la risposta é categoricamente no!
"Vale! Sai che ti vogliamo tanto bene vero?" Si buttano sul mio letto, iniziando a fare moine sul mio conto.
"Oh, risparmiatevi queste cose da lecchine, non verrò alla festa" Dico mettendomi comoda sul letto.
"Dai! Ti prego, così potremmo vedere meglio cosa si cela in quel posto!" Dice Abbi con gli occhi pieni di speranza.
Sono in un bivio: starmene per i fatti miei, fare finta di non conoscerle, di non volermi immischiare in questa faccenda oppure di fare come ho sempre fatto, immischiandomi in guai.
Ma cosa potrà mai succedere ad una festa?
"E va bene, ma non berremo nulla, dovremo essere lucide, anche perché se ci metteranno qualcosa nel bicchiere, dovremo riconoscerlo visto il traffico di droga" Dico e loro si buttano a capofitto su di me.
"Ma il vero problema é: come facciamo con Harry?" Domanda Ale.
"Bhe, lui andrà prima da loro no? Essendo uno di loro, dovrà pur farsi trovare lì prima!" Pensa giustamente Abbi.
Penso che sia un'idea di merda, per un periodo mi ero presa una lunga vacanza dalla tua mente, ma devo intervenire!
Ma da quanto tempo coscienza!
Ti prego, non cacciarmi ancora nei guai.
Quando mai!
Davvero? Devo elencarti tutti i casini in cui ti sei cacciata?
Okay, hai ragione.
"Vale, ci sei?" Mi sventola la mano davanti alla faccia Abbi.
"Si! Scusate ragazze, ma sono stanca morta e domani avremo tanto da fare" Dico e loro si sistemano meglio sotto le coperte.
"Buonanotte!" Urla Abbi e io non capendo mi giro.
"No, voi andate nel vostro di letto!" Dico con tono severo ma anche divertito.
"Buonanotte!" Urla questa volta  Ale.
Ridendo mi giro di un lato e con queste due pazze mi addormento.
Forse New York é ancora più strana di Los Angeles.
Il mattino seguente:
"Ma non si sveglia! É la terza volta che la scuoto a destra e a sinistra, secondo me ha avuto una paralisi nel sonno!" Urla disperata Abbi.
Apro lentamente gli occhi perché la luce mi dà molto fastidio, mi guardo un po' in giro e noto la faccia sollevata di Abbi dopo aver costato che non fossi morta nel sonno e la faccia da te l'avevo detto di Ale mi fanno già sorridere.
"Buongiorno! Pensavamo fossi morta nel sonno!" Urla buttandosi tra le mie braccia Abbi.
"Non mettere il plurale anche dove non serve, tu lo pensavo io ti ho detto che era una grande cazzata e che aveva il sonno molto pensante!" Sbuffa spazientita Ale e come darle torto? Abbi al mattino sa essere molto pesante con la sua parlantina accentuata.
"Bhe, vestiti che andiamo al bar del college per la prima volta! Sono così emozionata! Chissà chi ci sarà quest'anno!" Urla Ale che invece é al secondo anno di college e che infatti ci farà conoscere i suoi amici classificati simpatici e molto eccentrici.
"Non ho voglia! É proprio come il primo giorno di scuola!"Urlo sprofondando nel cuscino.
"Alza il tuo bel culetto e vedi di muoverti altrimenti verrai in pigiama, a me anzi, a noi, non cambia nulla!" Abbi trascina fuori dalla stanza Ale lasciandomi il tempo e la privacy di potermi cambiare.
Scosto il mio bel piumone da sopra le mie gambe e a passo poco svelto mi dirigo verso la scrivania dove la sera precedente vi avevo messo i vestiti per oggi.
Prendo i jeans a vita alta blu chiaro e una felpa bordeaux con il logo di Los Angeles fatta a crop top.
Prendo poi le mie Stan Smith e vado in bagno per lavarmi i denti e rendere il mio viso meno da zombie, é proprio vero che il mascara e un po' di matita per le sopracciglia fanno il miracolo, ma mai come compie i miracoli il correttore!
Esco dal bagno e prendo la mia borsa con dentro solo due quaderni che uso per tutte le lezioni.
"Bene! Andiamo!" Urla Abbi e un Harry assonnato e a dir poco sexy esce dalla cucina con dei boxer addosso e una tazzina di caffè in mano.
Ormoni impazziti?
A dir poco! Questa é una visione!
Bhe, come darti torto, però attenta alla bava che si vede.
Istintivamente mi porto la mano alla bocca e grugnisco silenziosa per il fastidio, la mia coscienza ha fottutamente ragione!
Io ho sempre ragione la cosa é leggermente diversa.
Ora non sbilanciarti, sei appena tornata!
Appunto, se non fossi tornata adesso saresti già un mezzo burattino o chissà cos'altro del Black Angel, ops.
Sai, non mi sei mancata per niente.
Invece tu si, mi mancava romperti le palle e farti ragionare!
Santa pazienza!
"Bhe, se non ci vuoi portare tu allora andremo da sole! Comunque Harry le promesse si mantengono! Lo avevi promesso!" Sbraita dalla cucina Abbi.
"Ma...mi sono persa qualcosa?"Domando fissando Ale che si sta mordicchiando le unghie.
"Si, siamo già in ritardo e Harry é ancora in mutande e tranquillamente si sta bevendo il suo caffè, ci doveva portare lui a scuola perché il traffico di New York con i mezzi pubblici é come tentare di uscire dalle sabbie mobili!"Si prende la testa fra le mani come se fosse una tragedia assurda.
"Ma un taxi?"Domando e subito la testa di Abbi spunta dalla porta della cucina e la testa di Ale si tira su di scatto.
"Ottima idea!" Urla Ale che si tira in piedi correndo verso la porta.
"Tu con me non hai ancora finito sappilo!" Sbraita ancora Abbi contro Harry che mi fissa e basta.
"Ci vediamo dopo, grazie!" Urlo mentre vengo trascinata da Abbi verso le scale.
"Se mi fai cadere per le scale giuro che ti ammazzo e metto la tua testa sul mio comodino!" Urlo dietro di lei che se la ride mentre Ale chiama un taxi che si é appena fermato davanti a noi.
Che fortuna! Così oggi é assicurato che farai figure di merda!
"Muovetevi!" Urla la rossa da dentro il taxi arrivo anche io nella vettura con il fiatone insieme ad una Abbi che potrebbe svenire da un momento all'altro.
"Mai più.
Non correrò mai più così di prima mattina tentando il suicidio sulle scale per colpa di questa pazza!" Indico Abbi che mi fissa sorridendo mentre si specchia rimettendosi il rossetto rosa.
"E non mi voglio più svegliare con tutte quelle urla di stamani okay?!" Urlo perché svegliarmi male indica essere estremamente isterica e nervosa.
"Okay, o hai i il ciclo o un risveglio così energico non fa per te" Si rilassa sul sedile Ale che chiude un po' gli occhi.
Sbuffo e guardo la grande mela che mi passa sotto gli occhi, donne in gonna e tacchi vertiginosi con i capelli svolazzanti chiuse in un cappotto con delle borse costose, uomini in giacca e cravatta che parlano vivacemente al telefono che tentano di schivare tutte le persone che vanno in varie direzioni.
Senzatetto che elemosinano le persone che passano per caso che lasciano qualche soldo.
"Sono trenta dollari" L'autista si ferma e diamo dieci dollari a testa, e ci troviamo davanti un'edificio a dir poco maestoso.
Ha davvero un'imponente entrata, costituita da varchi con una scalinata dinanzi a se, davvero bellissima.
In confronto al liceo questa struttura é tutt'altra cosa.
"Benvenute alla Columbia university!" Esclama Ale che ci prende sottobraccio contenta.
Noto subito dei gruppetti: gli intellettuali che hanno tutti lo stemma del club di scacchi, mi sembra di tornare al liceo un po'.
Le classiche ragazze con i soldi che gli escono persino dalle orecchie, si atteggiano perché sanno di essere belle.
"Quella é Ashley Greene, una ragazza con più odio e tette che sangue nel corpo" Sussurra Ale che la fissa truce.
La fisso anche io finché non vedo spuntare dietro di lei un'altro gruppo, quello di Harry.
Lui, insieme a altri ragazzi si sono avvicinati alle ragazze che e iniziano a starnazzare e a ridere alle varie battute squallide dei teppisti.
Ashley é in braccio a Harry che la guarda con malizia, come avevo presupposto, Harry vede le donne come un giochino sessuale.
Distolgo lo sguardo e ci incamminiamo verso gli amici di Ale.
Abbi non sta nella pelle, voleva salutare suo fratello, ma per lei, sfortuna vuole, che non può.
Harry non ha detto a nessuno che lei é sua sorella, forse perché é la prima volta che entra nel college? Lo spero tanto per lei.
"Cole!" Urla Ale e mi spacca i timpani da quanto urla, un ragazzo molto carino, Moro e occhi azzurri si volta nella nostra direzione sorridendo.
Ha i capelli tutti in disordine, ma gli stanno molto bene, una maglietta molto attillata nera e dei cargo neri con delle Nike ai piedi.
Un ragazzo molto bello, non carino.
"Piacere Cole Jones e voi donzelle?" Punta i suoi occhi glaciali nei miei altrettanto azzurri.
"Valentina Taro" Tendo la mano e lui la bacia e mi sorride ed arrossisco.
"Nome italiano o sbaglio?" Domanda mentre ci avviamo al bar del campus per mangiare qualcosa.
"Ma Megan ci sta aspettando li?" Domanda Cole ad Ale che annuisce mentre si fuma una sigaretta.
"Si però mi sa che ci sono pure, Jeremy, Iris e Jonas" Dice mentre si stringe nel suo cappotto.
Stamattina fa davvero freddo non vedo l'ora di entrare nel bar per bere qualcosa di caldo e rilassarmi prima delle varie lezioni.
E magari scambiare qualche parola con Cole eheheh
Non iniziare! Sei una pervertita!
Oh avanti! Non dirmi che non hai notato le sue braccia muscolose che flettono ad ogni movimento, i suoi addominali che mamma mia vorrei...
Okay! Ho afferrato il concetto!
"Eccoci! Mi aspettavo fosse meno pieno, ci vorrà un po' per la fila" Cole entra facendo suonare delle campanello e che sono poste sulla porta.
Mi guardo attorno e noto subito che sono tutti indaffarati a studiare, okay, in questa scuola sono tutti dei secchioni o sbaglio?
Ti sbagli, ci sei pure te.
Sempre molto carina vero?
Dico solo la verità!
La verità per te! Se non fossi stata brava a scuola non mi avrebbero preso!
Pensala come vuoi, io rimango della mia idea!
Sei un caso perso!
"Quindi da dove vieni...Vale giusto?" Mi domanda Iris.
Ci siamo seduti ad un tavolo che, grazie a Dio, gli amici di Ale ci hanno riservato.
"Si giusto, vengo da Los Angeles, ma fino all'età di quindici anni ho vissuto in Italia, precisamente a Milano che é la mia città natale" Dico mentre sorseggio il mio caffè macchiato.
"Che bella l'Italia! La pizza, la pasta i cannoli siciliani!" Appoggia la testa sopra il suo polso con aria sognante.
"Dicono tutti così!" Ridacchio e finisco anche la mia brioches al cioccolato.
"Bhe, io dico che dobbiamo andare o faremo tardi, chi avete la prima ora?" Domanda Cole e ci alziamo per andare verso l'uscita visto che abbiamo pagato prima.
"Ma dove dobbiamo andare per sapere l'orario delle lezioni?" Domando ad Ale che spiega a me ed Abbi che dobbiamo andare in segreteria e li ci daranno tutte le informazioni.
"Quindi si chiama 'posto info'?" Domando mentre entriamo nell'enorme edificio.
"Esatto, io e Cole abbiamo finanziamento e marketing.
Iris, Jeremy e Jonas hanno matematica.
Voi due invece mi sa che dovrete fare il giro dell'università" Ridacchia mentre ci salutiamo con la promessa di tenere un posto in mensa.
"Dai, avviamoci a questo posto 'info'" Mi prende sottobraccio Abbi contenta.
La seguo e devo ammettere che questa scuola se da fuori risultava enorme, dentro é maestosa.
Ci sono file e file di armadietti, i corridoi sono ben illuminati dalle numerose finestre, le pareti sono tutti ben pitturati e ci sono anche delle frasi celebri dette dai grandi della storia.
Davvero una bellissima idea.
"Buongiorno! Avrei bisogno di due cose" Inizia a parlare Abbi alla segretaria che ci guarda scocciata dagli occhiali che gli ricadono sulla punta del naso che fa provincia!
"Buongiorno signorine, cosa posso fare per voi?" Domanda con tono scocciato, con quello che la pagano penso che sia una frase d'obbligo quella che ci ha rifilato.
"Le chiavi magnetiche delle stanze 101 B e anche gli orari delle lezioni" Dice sorridendo Abbi.
"Va bene, ma prima dovete compilare dei moduli su informazioni private e dovete dirmi nome, cognome e il corso che frequentate" Dice mentre si abbassa per prendere dei moduli da sotto la scrivania.
Ci passa i fogli da sotto un vetro che ci separa e con essi anche delle penne.
"Potete dirmi nome, cognome e il corso? Così vi do già gli orari" Si stiracchia sulla sedia.
Ne ho abbastanza dei suoi modi scorbutici.
"Scusi signora, anche noi vorremmo essere al trove eppure stiamo studiando, quindi, visto che siamo anche gentili, le chiedo di avere un minimo di contegno nei nostri confronti" Dico mentre Abbi mi guarda con aria allibita.
"Si, mi scusi" Dice diventando rossa la signora che molto probabilmente mi starà insultando nella sua testa.
"Valentina Taro, corso finanza e marketing, primo anno" Dico mentre compilo il mio modulo per la stanza.
"Abigail Smithers, corso finanza e marketing, primo anno" Ripete le mie stesse cose Abbi che mi sorride.
"Bene, io ho finito, con chi sarò mai in stanza?" Domando alla signora che mi guarda ora con più calma.
"Oh signorina, lei é in stanza con Abigail Smithers, mettiamo in stanza chi é dello stesso corso e dello stesso anno, siete state fortunate, siete sorelle?" Mi domanda mentre sorride.
"Oh no! Siamo amiche, perché nota una certa somiglianza?" Domanda Abbi ridendo.
"Oh, si, avete gli stessi occhi, che bei colori, azzurri" Dice e guardo Abbi che si sta trattenendo dal ridere.
"Signora mi sa che lei é daltonica, mia sorella ha gli occhi verdi, come i miei" Una voce che riconosco giunge alle mie orecchie.
Harry Smithers, il puttaniere!
"Ciao anche a te fratellone" Sorride Abbi, Harry gli stampa in bacio sulla fronte e continua a parlare con la signora.
"Harry, sempre così scorbutico, le vacanze non ti hanno addolcito un po'?" Domanda la signora ridacchiando mentre si sbottona un po' la camicia.
Che orrore!
Harry fa colpo anche sulle vecchiette, che uomo.
Che schifo semmai!
Sei solo gelosa!
Ma di chi? Della signora o di Harry?
Sono confusa.
Non sai quanto.
"Bhe, Alice dovresti sapere che c'è solo un modo per addolcire Harry Smithers" Dice scansanomi e mettendosi al mio posto appoggiando i gomiti sulla lastra di marmo.
Alzo gli occhi al cielo mentre Abbi lo guarda con aria schifata.
"Okay Harry abbiamo afferrato il concetto, ora però smettila di fare il play boy con le donne mature e vedi di andartene perché mi sta salendo la colazione" Dico con aria schifata mentre Abbi inizia a ridere incontrollata.
"Qualche problema Valentina?" Mi domanda il play boy con tono provocante.
"Nessuno a differenza tua evidentemente" Sorrido beffarda davanti al suo viso che si sta indurendo ad ogni mia risposta.
"Che caratterino, dovresti scopare un po'" Dice mentre si sistema e fa per andarsene.
"E tu un po' di meno" Urlo per il corridoio mentre io e Abbi salutiamo la signora.
"Bene, che lezione hai?" Domando.
"Io ho latino e tu?" Abbi alza gli occhi al cielo.
"Biochimica, odio le materie scientifiche e non le capirò mai! Voglio già andarmene" Dico mentre mi tiro una ciocca di capelli frustata.
"Oh avanti, su con la vida chica! Siamo a New York, la grande mela, la città dei sogni, e tu ti annoi?
Tralasciando il fatto che siamo anche in una delle scuola più prestigiose al mondo!
Quindi, cara amica mia, su col morale perché questa scuola ci aprirà un sacco di porte e ci farà anche conoscete qualche bel fusto" Dice alzando e abbassando le sopracciglia.
"Sei unica, davvero" Dico mentre cerco di controllare la mia risata.
"Dai, tienimi il posto in mensa se arrivi prima tu!" Urlo nel corridoio.
Stai urlando troppo per i miei gusti, ti farai riconoscere subito idiota!
Sono dettagli okay?
Buoni propositi per fare figure di merda? Chiamate Valentina Taro!
Nuovo slogan?
Non hai speranze, sei un caso perso.
Entro in classe e il professore mi guarda per pochi secondi per poi voltarsi e continuare a spiegare.
L'università é completamente diversa dal liceo, nessuno é obbligato a frequentare le lezioni, quindi i professori se ci sei o meno se ne fregano altamente.
Giusto così comunque.
Nessuno ti fissa in malo modo, perché sostanzialmente a nessuno importa di qualcuno in questo edificio, sono tutti qua a studiare per promuoversi il prima possibile e soprattutto di dare gli esami in tempo.
La lezione di biochimica avanza e io mi sento sempre più confusa con tutti questi atomi e particelle che mi confondono e basta.
Quando suona la fine dell'ora sento un coro angelico, la fine della lezione é giunta e ora devo fare matematica, finalmente.
Ho detto che odio le materie scientifiche, ma non la matematica e la chimica, solo biochimica e in parte biologia non la capisco.
"Ei Vale!" Qualcuno urla il mio nome nel corridoio, mi giro e vedo Harry con i suoi amici venire verso di me.
Mi giro sbuffando e alzando gli occhi al cielo, aumento il passo e mi dirigo verso l'aula di matematica, non mi deve proprio calcolare quel babbuino!
Babbuino? Seriamente?
É la prima cosa che mi é saltata in mente!
"Dove vai così di fretta?" Mi raggiunge il depravato.
"In classe" Dico togliendo il mio braccio dalla sua presa ferrea.
"Come siamo scorbutici oggi, ti ho già detto un rimedio che funziona sempre?" Dice facendo ridacchiare i suoi amici depravati quanto lui.
Che gruppo di idioti.
"Io invece, ti ho già detto che non devi rompermi le palle?" Dico facendo zittire i suoi amici che ora stanno ridacchiando sottovoce.
"Che spiriti bollenti" Si avvicina al fianco di Harry un ragazzo Bruno con occhi color miele.
Molto particolari.
"Eh sì Emmett, dovresti sapere che Valentina é molto, come dire..." Fa finta di pensarci su.
Ma che cavolo di nome é Emmett?!
Sembra un nome da postino.
Da postino?!
Si, Emmett il postino.
Poi dici che io sono un caso perso.
"Senti coso, non m'interessa quello che pensi di me ne tanto meno dei tuoi babbui-" Mi correggo in tempo.
"Dei tuoi amici, non é stato un piacere conoscervi, adios!" Mi giro per andarmene definitivamente, ma qualcuno mi prende per il gomito.
Mi giro sbuffando.
"Ci stavi per chiamare babbuini per caso?" Domanda quell' Emmett.
"Si, noto una certa somiglianza" Dico e lui scoppia a ridere.
Magari sa fare solo quello.
"Sei troppo forte, dovresti venire alla nostra festa!" Urla un ragazzo con le lacrime agli occhi.
"Piacere Luke" Mi porge la mano che non stringerei manco sotto tortura.
"Valentina, piacere" Anche se non é stato un piacere.
"Bene, questa volta devo proprio andare, ciao babbuini!" Urlo per il corridoio ed entro velocemente nell'aula di matematica prima che mi prendano, di nuovo.
Ah, prevedo un lungo giorno, per essere solo il primo.

E poi arriva lui...Cameron Dallas 3 -Un nuovo inizio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora