POV'S Cameron
D'improvviso penso sempre a lei.
Che mi piacerebbe sentirla anche per un istante.
Che mi piacerebbe lasciare indietro quello che non serve.
Che mi piacerebbe abbracciarla come ho fatto sempre...ma non accadrà.
Tutto quello che feci tre anni fa è stato un grande errore.
Valentina ha cambiato numero di telefono e io ho ancora il suo vecchio numero dove le lascio ogni giorno un messaggio in segreteria, ma che non riceverà mai.
I ragazzi stanno anche bene, nonostante senza di lei.
Gaia e Camilla sono a Londra e mi hanno accennato di averla incontrata, ma che non ne vuole sapere di me...
Cosa mi dovevo aspettare? Che sarebbe corsa da me? Che avrebbe urlato 'Ti amo' a squarciagola?
Sono un povero illuso, ora a New York per lavoro, nell' azienda che ho tirato su con l'aiuto dei miei nonni che erano molto ricchi e che mi hanno lasciato un eredità abbastanza generosa.
"Signore Dallas, la sua ragazza Anscelinè l'aspetta fuori dal palazzo" Entra Gregor, il mio segretario.
"Grazie, vai pure a casa dai figli e moglie che è tardi" Dico e lui mi saluta con un cenno.
"Passi una buona serata" Dice prima di dileguarsi.
Prendo un respiro profondo e mi giro verso l'enorme vetrata tutta di vetro che mi fa vedere tutta la città.
Sarebbe bellissimo ora essere qui, con lei, a contare le stelle mentre mangiamo Tailandese.
Prendo le ultime cianfrusaglie e esco dal mio ufficio, la vedo, la mia fidanzata.
"Ciao amore, com'è andata oggi?" Mi domanda baciandomi a stampo.
"Bene, te?" Domando entrando in macchina e lei mi segue.
"Bene, quand'è che abbiamo il matrimonio della tua cara amica?" Domanda guardando il telefono per gli impegni.
Ci siamo conosciuti a Parigi, di lei mi ha colpito il suo carattere.
Determinato ma anche amorevole, come Valentina.
O andiamo Cameron, non puoi paragonare la tua fidanzata alla tua ex, lei si è rifatta una vita e ti escluso da tutto, basta, fallo anche tu.
Me lo ripeto ogni santo giorno.
A volte mi capita che di notte la sogno e urlo il suo nome e Anscelinè, mi chiede sempre chi sia questa Valentina, e io non so mai rispondere.
Oramai siamo fidanzati da sei mesi e non mi sembra neanche di amarla, so che mi sto prendendo gioco di lei, ma non posso restare solo, so che impazzirei.
Mi sembra a volte di sentire ancora la sua voce, la sua risata, il suo profumo e mi sembra anche di vederla in viso con gli occhi colmi di lacrime dal dolore che le ho provocato...
Mi sento un viscido verme, ma nessuno sa la vera storia al di fuori di me e Eleonor.
Tutto è iniziato quando conobbi Tommaso, ai tempi lui era un mio amico molto importante specialmente perché lui era il fratello di Melissa, la ragazza che mi aveva stregato semplicemente.
Bhe lei scomparve e nessuno mai pronunciò più il suo nome, tranne me.
Io volevo sempre e solo capire perché e dove si era cacciata.
Tommaso sosteneva di sapere tutto, e lui allora mi fece una proposta.
Siccome a lui piaceva una ragazza, ma che era impegnata con Alex, si quel fatidico Alex, dovevamo farlo fuori.
Forse ora che ci penso se non avessi fermato l'ossigeno loro due starebbero ancora insieme.
Ma cosa ho fatto di male per distruggere la vita della ragazza che ho amato più di tutti?
Bhe comunque sappiamo bene com'è andata la storia di Alex, quando Vale lo venne a sapere io passai dalla parte del torto, ma con me doveva affondare anche Tommaso, perché lui era la mente e io il braccio.
Tommaso uscì fuori di testa, non sopportava l'odio di Valentina, e quindi fu chiuso in una clinica per psicopatici, forse dovevo andarci anche io...
Bhe sta di fatto che la storia finì.
Ma poi iniziò 'X', chi lo avrebbe mai detto, che fosse proprio lui...
Comunque il fatto è che: io mi sono alleato con 'X' per il semplice fatto che mi aveva minacciato.
Avrebbe fatto del male a Valentina e ai miei genitori adottivi.
Eleonor si trovò coinvolta quando suo padre morì, 'X' ne approfittò per dire che in realtà era stato ucciso dalle persone che ci circondavano.
Ovviamente Eleonor non era in grado di ragionare, era sotto shock, non era lucida di mente.
E lei non ci vide più, provava talmente tanto odio verso Nash, Tay, Vale, Cami, Gaia e me che mi spaventava.
Comunque lei non vedeva l'ora di usare tutto quel odio contro di noi, e 'X' lo sfuttò al massimo.
Era tutta una catena, tutti eravamo sospesi da un filo sottile, eravamo tutti dei pezzi di legno comandati da una persona che faceva il teatrino come con le marionette.
Eravamo dei pezzi di puzzle che si stavano man mano staccando l'uno dall'altro, 'X' stava riuscendo molto bene nel suo intento.
Io l'ho fatto per lei, l'ho fatto per salvarla dal male.
L'ho fatto per farla vivere.
L'ho fatto per noi.
E io stupido, che non l'ho rincorsa.
Anzi me ne sono andato, mi sono arreso, non sono stato un uomo.
L'ho fatto perché l'amavo, e la amo ancora.
Forse dovrei smetterla di pensare a lei, dovrei smetterla di fissare la sua foto in camera mia nel cassetto del comodino.
Dovrei smetterla di portare con me sempre il braccialetto con il sole, perché i brutti ricordi affiorano ogni volta che lo sfioro.
'la luna dipende dal sole, come il sole dipende dalla luna e io dipendo da te'
Questa frase ogni notte la immagino nella mia testa.
Con lei al matrimonio, il nostro.
Con dei figli, con una femmina e un maschio, una casa al mare, forse Miami o forse a New York.
Mentre facciamo l'amore e lei mi graffia la schiena e urla il mio nome.
Si, sarebbe tutto troppo bello.
'X' ha rovinato le nostre vite.
Le vite di tutti noi.
'X' è un codardo in fin dei conti perché si è sempre rifugiati dietro ad una maschera o telefono.
'X' io l'ho visto, è stata la cosa più brutta della mia vita, e sapere che ora sia a piede libero mi fa venire i brividi.
Eleonor a distanza di anni, non ha smesso di odiare nessuno di noi.
E mi sa che ritornerà all'attacco se la conosco bene.
So che 'X' non ha finito il suo lavoro, e che presto tutto tornerà a galla sconvolgendo tutti ancora una volta.
Mi suona il telefono.
"Rispondi" Mi dice Anscelinè.
Lo prendo e rispondo.
"Cam, sono arrivati, sono qua in America, Vale è tornata" Dall'altra parte del telefono sento la voce di Taylor.
Il cuore mi batte a mille, gli occhi di uno spettro.
Il telefono mi cade di mano, Anscelinè grida.
Un clacson forte di un camion mi risveglia dal mio stato di trance.
"Ma sei impazzito?! Stavamo per morire giù dal ponte" Urla con le vene che le pulsano dalla testa.
La guardo, e lei sbuffa.
Valentina è qua.
Ai miei occhi lei è stata tutto.
E dovrò usare al meglio le mie carte per riconquistarla...***
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, buona settimana e buona domenica a tutti❤️❤️❤️❤️
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E poi arriva lui...Cameron Dallas 3 -Un nuovo inizio-
FanficSono passati ben tre anni, e la vita è andata avanti, forse, troppo velocemente. Londra è una bellissima città, dove Valentina, dopo le sue esperienze, si è trasferita. Logan Whitmore è oramai quasi l'uomo delle sua vita, un londinese davvero dolce...