Canzoni per il capitolo:
Sure of my self/ Shawn Mendes
Life of the party/ Shawn Mendes
Cold in California/ Shawn MendesMi sveglio con i raggi del sole che mi illuminano il viso troppo stanco e troppo pesante.
Non sono più la ragazza di un tempo spensierata, solare, allegra, simpatica, con tutto da perdere.
Ora invece non ho nulla che mi resti a cuore.
Nulla che mi faccia ripensare a quello che ho in mente, non sono più in grado di andare avanti, non ho più una motivazione per stare qua.
Tutto quello che sta succedendo, ovunque io sia, mi perseguiterà.
Sollevo lo sguardo e mi affaccio alla finestra vedendo dei bambini giocare, sorridono l'un l'altro.
Sono così malinconia, rivoglio la mia vecchia vita.
Lydia, Scott, Alison e Logan non li sento più.
Non so che fine abbiano fatto e sinceramente non ci sono rimasta male come pensassi.
Sono abituata a non fidarmi più di nessuno e questa é stata l'ennesima dimostrazione che non ci si può fidare.
Anche chi ti sembra importante prima o poi ti volterà le spalle, lasciandoti imbambolata riflettendo sui millesimi
Perché.
Una lacrima salata solca le mie guance pallide e senza quel colorito rossastro che avevo un tempo.
Giuro cazzo, giuro che ci ho provato.
Ci ho provato davvero ad andare avanti, ma non é servito a nulla.
Altri buchi nell'acqua da aggiungere alla collezione.
Il pensiero si sposta velocemente a Cameron e alla conversazione di ieri sera.
Non so perché ma non sento quella soddisfazione di avergli detto quelle cose, come se non mi fossi svuotata del tutto.
Sento il rumore di pentole e trovo stranamente mio padre intento a fare colazione preparando i miei pancake preferiti con la Nutella.
Sorrido perché é come se il mondo si fosse fermato e ritornasse indietro nel tempo, come se tutto quello che é successo tre anni fa non fosse mai successo, ma non é così cazzo!
Non é così!
Non sarà mai più tutto come prima, ma avverto un peso al petto che mi Martella da tre lunghi anni.
Devo chiarire, devo svuotarlo questo peso che opprime il mio petto e che ogni notte balza fuori facendomi sudare nei miei incubi.
Ho perso la mia strada, me lo sento, sono in questo vicolo buio, non so cosa devo fare.
Mi sento che questo é l'ultimo libro della mia vita, sento che questo é il libro che deve completare l'opera, come se tutto dovesse finire adesso e ne sarei completamente grata al destino de dovesse scegliere di mettere fine alle mie pene.
Osservo mio padre con occhi spenti di chi deve riiniziare a vivere.
"Dormito bene? Ho sentito dei rumori!" Dice fissandomi con i suoi occhi verdi così profondi da sentirmi a disagio.
Si papà, Cameron si é intrufolato a casa nostra per chiarire e abbiamo sbraitato!
"Ah...non ho sentito nessuno rumore! Si vede che stavi sognando oppure qualche procione rovistava tra la spazzatura!" Dico nonchalance scrollando le spalle.
Procioni? Ma che cazzo dico!
Lui sembra non credermi ma lascia stare e gliene sono grata, finisco i miei pancake e metto a lavare il piatto.
"Erano squisiti, grazie mille" Dico e lui mi sorride per poi chiamare la domestica Hanna.
"Salve signorina Valentina, tutto bene?" Mi dice avvicinandosi per abbracciarmi.
Ma tutta questa confidenza?
Resto rigida e poi noto lei mentre si risistema la divisa e con le mani tutte piene di rughe per il suo lavoro, si mette a pulire la cucina.
"Da quando abbiamo una domestica?" Domando a mio padre nel suo ufficio.
"Da due anni a questa parte, ho parlato con lei di te infatti é come se ti conoscesse... Scusala comunque, é molto emotiva e non bada agli abbracci e agli spazi personali!" Dice sorridendo.
Io annuisco e mi dirigo in camera mia per vestirmi e uscire per andare dagli altri.
Ho voglia di rimettere i tasselli a posto.
Mio padre é un tassello che si ricollega al puzzle, quindi non tutto sta andando a rotoli!
Metto dei leggins neri e una felpa grigia larga per poi mettere i miei capelli in una crocchia disordinata.
Non mi preoccupo più del mio aspetto e questo si vede.
Sono dimagrita tanto, le mie unghie si spezzano facilmente, il mio viso é scavato, i miei capelli sono spenti, i miei occhi sono cupi e freddi tant'è che intimoriscono alcune persone...
Sono un morto che cammina, ma finché respiro, voglio sapere solo la verità e poi potrò lasciarmi andare.
"Papà io vado a farmi un giro!" Dico e lui mi saluta sbucando con la testa dall'ufficio.
"A dopo signorina Valentina, scusi per l'abbraccio di prima ma sembrava che lei ne avesse bisogno!" Dice Hanna.
"Hanna, dammi pure del tu, non sono così vecchia!" Dico sorridendo lievemente.
"Come preferisci Signorina!" Dice e si allontana verso il salotto con uno straccio umido in mano.
Esco di casa e l'aria pungente di novembre mi colpisce in pieno viso.
Cammino e sento una fitta alla gamba ma non ci do peso, é da un po' che mi fa male.
Mi fermo davanti alla casa di Taylor, mio fratello anche se ora non lo reputo più tale.
Si é rotto qualcosa tra di noi.
Suono al campanello però non sento nessuno arrivare ad aprire la porta.
Forse il destino ha deciso che oggi non devo sistemare le cose per poi lasciarmi andare, sconfitta e con quel poco che rimane di me stessa scendo il gradino e me ne vado.
Solo questione di secondi e sento la porta aprirsi e vedo un Taylor assonnato anche se sono le dieci di mattino!
"V-vale?!" Domanda con voce tremante.
"Si, io in carne e ossa, forse solo ossa per ora" Dico sarcastica e lui mi fissa con compassione notando come sono ridotta.
"Entra pure! É da tanto che non ci sentiamo e vediamo!" Dice euforico, so che si sta trattenendo dal abbracciarmi.
Ma sono fredda, cupa e rigida, non sono più quella di un tempo e penso che sia proprio questo che lo blocchi dall'abbracciarmi.
"Sei solo?" Domando osservando la casa che non é cambiata in questi anni.
In ogni angolo di questa casa vedo il mio passato, i pomeriggi passati qui, a ridere e scherzare, mentre ora con la mia presenza sembra che un vento gelido abbia spezzato la magia.
"Bhe-" Viene interrotto dalla comparsa di Gaia.
Non ha più il pancione, non cosa ci faccia lei qua.
Sgrano gli occhi sorpresa comunque.
"Ah" Esce solo questo dalla mia bocca.
In questo momento mi sento di troppo e a disagio.
"Vale?! Oddio non ti avevo r-riconosciuta" Dice e io non sorrido, non saluto ma la fisso soltanto.
"Sì bhe, sai bene che il tempo passa e le persone cambiano" Dico mandandole una frecciatina.
Lei abbassa lo sguardo colpevole, mentre Taylor é pietrificato.
"Dai Taylor, non mi presenti la tua ragazza?" Dico ridendo amaramente.
Sembra che solo a me interessi quello che sia successo in passato? Sembra che gli altri se ne siano dimenticati cazzo!
"Bhe-" Dice Taylor ma lo interrompo.
"Taylor, lascia stare, quando puoi, anzi potete chiamare tutti? Io non ho fretta chiamateli pure ora, ho tempo da perdere" Dico e loro si guardano confusi.
"Avete sentito o siete sordi?" Domando stronza e fredda.
"Non potremmo parlare prima?" Dice Gaia scendendo definitivamente le scale e la sua presenza mi urta.
"Cosa vuoi dirmi? Che sei diventata una che scopa tutti? Ah già scusa, troppo volgare per i tuoi gusti!" Dico sorridendo amaramente, lo so di essere stronza ma loro non si meritano un cazzo da me.
Ma Taylor non era gay?!
"Ma Taylor non eri gay? Cosa ti é successo il tuo cazzo ha preso una direzione nuova?" Domando e lui si irrigidisce.
Gaia non proferisce parola, cosa pensava? A Londra quando ci siamo incontrate ho fatto la carina per non destare sospetti agli altri.
"Ma a Londra s-sembrava che fosse tutto a posto" Dice in un sussurro.
Rido di gusto e per poco non mi metto ad urlare subito dopo.
"Mamma mia Gaia sei sempre la stupida ingenua che ricordavo! A parte che ora sei diventata una-" Ma mi blocco per trovare le parole giuste.
"Un po' troia?" Dico e Taylor tossisce mentre Gaia ha gli occhi lucidi.
"No perché, fammi capire: prima Shawn, poi Nash con il bambino e ora Taylor! Insomma ti dai da fare amica"
Dico e lei si asciuga una lacrima mentre Taylor prende parola.
"Cosa ti é successo? Perché sei così?" Domanda quasi urlando.
Lo ignoro e mi siedo sul divano e anche loro mi seguono.
"Bhe fratello hai avuto una perdita di memoria? No perché solo io ricordo quello che é successo e succede con 'X'?" Domando e lui si irrigidisce e Gaia sussulta.
Come mi aspettavo, facevano i finti tonti.
"Mica sono nata ieri amici miei" Dico sorridendo amaramente.
"Vale ti prego chiariamo insieme mi manchi! Anzi ci manchi!" Dice Gaia venendo verso di me.
La guardo con il mio sguardo cupo e ghiacciato, lei sorride ma le si spegne quando nota il mio ghigno malefico.
"Gaia, ma che cazzo hai nella testa?"Dico ridendo e lei abbassa la testa.
"Vi manco?!
Dovevate pensarci tipo" Faccio finta di pensarci.
"Tre anni fa!" Dico sbattendo il pugno sul tavolo.
Sono diventata molto irascibile, non riesco a controllare la rabbia.
"M-mi dispiace! Ma cosa hai fatto? I tuoi occhi, i tuoi capelli, il tuo corpo e il tuo carattere!" Dice fermandosi Gaia.
"Sono cambiati vero? Ti ho risparmiato la fatica di pensare!" Dico trovando le parole per lei.
Lei annuisce e Taylor invece non dice nulla.
"Gaia un consiglio scompassionato: fatti i cazzi tuoi" Dico e lei abbassa lo sguardo.
"Bhe che dire, io faccio un giro per la casa e attendo che voi chiamate gli altri bastardi, ci sarà da divertirsi ragazzi, contenti che la vostra Vale sia tornata?!" Domando con un sorriso che metterebbe paura a tutti.
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E poi arriva lui...Cameron Dallas 3 -Un nuovo inizio-
FanfictionSono passati ben tre anni, e la vita è andata avanti, forse, troppo velocemente. Londra è una bellissima città, dove Valentina, dopo le sue esperienze, si è trasferita. Logan Whitmore è oramai quasi l'uomo delle sua vita, un londinese davvero dolce...