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Paige indietreggia con le palpebre spalancate, dando l'impressione di avere gli occhi fuori dalle orbite. Non so dire se è sbalordita o spaventata, fatto sta che mette paura a me. Si è allontanata da me, come Ryan, che è ritornato spiaccicato alla parete, ed Henry, nascosto dietro la ragazza. Hanno paura di me? Subito intervengo, spaventandomi ancor di più se la risposta fosse sì.

- No, no. Tranquilli, non vi faccio niente. Sono innocua, giuro - forse la mia espressione preoccupata li ha risvegliati. Appena guardo Ryan non riesco a trattenere una risata. - Vi faccio così...paura? - ho il coraggio di domandare.

- No, ma che dici, sei innocente quanto un ermellino, almeno lo sembri. È solo che...ci ha destabilizzato questa notizia. Come te lo posso spiegare...pensavamo...-

- Credevamo che Crystal Roden fosse, un'adulta, ecco. -, anche qui mi scappa un sorrisino.

- Un'adulta? -

- Si, sai, visto che tutti i Maggiori hanno paura di lei, credevamo che fosse una donna esperta, che mettesse K.O. tutti in cinque secondi - mi risponde Henry, muovendo freneticamente le mani. - Non che tu non sia esperta...Bè, in realtà non lo so...-

- Non sappiamo neanche se hai detto la verità. Vogliamo una dimostrazione, cara. Solo delle tue capacità, nient'altro. - continua Ryan, fermando l'amico. Si, è vero, hanno ragione, per loro potrei benissimo mentire. Ma non l'ho fatto. Sfrego le mani, in imbarazzo, indecisa sul da farsi. Se urlo forte...no, non è conveniente.

- Potrei rischiare di rompere la maggior parte degli oggetti qui dentro - li informo, guardandomi intorno, esaminando il salotto. Non sono sicura, è da più di otto anni che non la uso, la prima volta è stata la mia prima fuga, che è andata a rotoli. Non so se riesco a risvegliare a mio comando la Banshee in me, negli altri casi era per puro istinto di sopravvivenza. Provo comunque, non si sa mai.

- Tranquilla, domani ce ne andremo da qui, aspettavamo giusto Thomas - mi squadra da capo a piedi, forse per capire se si può fidare. Sono sempre stata leale con tutti, quindi può rilassarsi, sono gli altri che non lo sono stati, con me. Annuisco, girandomi verso la finestra.
Sono agitata e questo è abbastanza per far muovere la TV, alcuni mobili e io tavolino. Paige fa due più due e mi fissa. Sorride, eccitata. Apro le mani e al tempo stesso chiudo le palpebre, concentrata, creando poi un mugolio, spaccando qualunque cosa è posizionata davanti a me, compresa la finestra, che si rompe in mille pezzi. E non era niente, un piccolo è normale mugolio ha creato questo scompiglio. Sono sorpresa: se urlo con tutta la mia voce, fin quando non ne rimarrà altro che un fievole sussurro, che cosa potrò fare? Cosa creerò?

- Scusatemi! Non era mia intenzione...volevo fare un piccolo urlo, non sono molto brava a controllarlo...scusatemi -, abbasso il capo, mortificata. Silenzio. Mi giro verso di loro, trovando solo Thomas che alza gli occhi al cielo con la sua indifferenza. Sono impietriti, l'unica cosa che si muove del loro corpo sono gli occhi, che si alternano da me al disastro, più volte.

- È stato fighissimo! Sei...sei...-

- Un tornado - finisce Paige, stupita. Batte le mani, applaudendo. È così...strano. Nessuno ha mai sorriso per quello che sono, nessuno ha mai applaudito dopo aver visto che cosa posso fare. Nessuno ha fatto mai quello che stanno facendo loro: si stanno congratulando. Mi sento al centro dell'attenzione e questa cosa non mi va a genio, non sono mai stata una ragazza che vuole di sua volontà o meno essere posizionata al centro dei riflettori. Mi mette a disagio. Metto su un sorrisino, resto con gli occhi inchiodati al pavimento.

- Che cosa sei? È...telecinesi? - domando formale Ryan. Mi decido a guardarlo, perplessa. Telecinesi? Credevo che lo avessero capito subito, su questo campo sono più esperti di me.

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