Da quando siamo partiti per andare a Manhattan non ho mai aperto l'argomento Daisy, non mi sembrava né opportuno né il momento esatto. Ma, è inutile negarlo, volevo sapere se anche i suoi amici ne erano a conoscenza, anche solo di una minima parte insomma. Ho preferito invece lasciar stare, perchè se non lo avesse detto, lo avrebbe comunque fatto prima o poi. È solo che non pensavo che me lo avrebbero detto così, di punto in bianco, come se non sapessero che era tanto anche per me. Forse è per questo che l'hanno detto così spontaneamente, perchè non sanno. Appena sento l'ultimo sorso d'acqua scendere nella mia gola e appoggiato il bicchiere a tavola, fingo un attacco di tosse.
- La conoscevi? - mi domanda incredula Paige. Appena ha sentito il nome della ragazza ho subito notato un cambiamento di espressione, il modo con cui ha abbassato gli occhi e cambiato cera non mi è sfuggito. Hanno tutti il capo chino, come se fossero stati appena offesi. Annuisco. - Era nello stesso piano vostro? -
- Come hanno potuto metterla lì? - bisbiglia Ryan.
- No, no. Non so perchè si trovava qualche volta lì visto che non parlava quasi mai con il fratello. - rispondo velocemente, correggendo i dubbi del ragazzo.
- Thomas ci ha detto che era triste....era nel reparto...come si chiama....-
- B3? -
- Si! si, B3. - esclama lui.
- È il reparto per depressi penosi. - ragiono ad alta voce.
- Thomas non ci ha detto altro, quello...stronzo di m...-
- Paige! Non pensi a quello che potrebbe aver provato lui? Non pensi a quello che pensava mentre ce lo diceva? - la rimprovera il vecchio.
- Sa quanto eravamo vicine. Per me era tantissimo! - sbraita senza controllo lei.
- Anche per lui, non lo dava a vedere ma anche per lui. Era l'unica cosa che gli rimaneva. Aveva solo lui lì dentro, non ci ha detto altro, era sola per quanto ne sappiamo. -
Ho avuto la prova concreta che Thomas non ha detto assolutamente niente del rapporto che avevamo instaurato io e lei. Non so se dire che anche io la conoscevo o rimanere zitta. Perchè non ha detto altro? Mi risveglio dai miei pensieri per colpa del rumore delle mani di Paige sbattute sul tavolo. Rompe due bicchieri e un piatto cade a terra. Salto sul posto, spaventata. Vedo solo la sua ombra che si allontana. Pochi secondi dopo Ryan la segue. Si vede che anche Henry vorrebbe correre dietro ai due, ma è indeciso. Mi guarda, come per cercare il permesso. Gli sorrido e lui lo prende come un si, quindi si alza e va via.
- Era bravissima come cacciatrice, come ribelle. La più brava tra le femmine. Avrebbe dovuto toglierlo subito dai piedi. - parla, catturando la mia attenzione.
- Come è morta? - domando confusa.
- Accoltellata. Erano in tre ha detto Thomas. - mi risponde, confermando la mia incertezza. In poche parole, Thomas ha mentito a tutti, a parte un fattore. Robert si alza con l'aiuto del bastone, emettendo un grugnito. È stanco.
- Posso sparecchiare io, per me non è un problema. - dico, affiancandomi.
- Tranquilla, c'è la cameriera. La paghiamo per questo, sai. - sorride e io lo ricambio. - Va a dormire, Crystal. Hai avuto una giornataccia. -, annuisco ma prima che giri per la casa per tre ore domando:
- Dove si trova la mia camera? -
- Oh giusto. Ehm, non ti arrabbiare, ma per ora dormirai con Thomas. Ci sono due letti tranquilla; non abbiamo finito di sistemare la tua nuova stanza – risponde rilassato il vecchio. I miei bulbi penso che possano anche rotolare per la cucina.
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| Darkness in the Light | (Completa)
FantasyCrystal non sa cosa vuol dire essere libera. In passato, l'aveva vissuta, ma era troppo piccola per comprenderla. Tuttavia, ora brama la libertà, come un pirata brama la ricchezza. La desidera. La sogna. Ma vivere dentro a quella che lei chiama "pri...