27.

37 3 0
                                    

Da quando siamo partiti per andare a Manhattan non ho mai aperto l'argomento Daisy, non mi sembrava né opportuno né il momento esatto. Ma, è inutile negarlo, volevo sapere se anche i suoi amici ne erano a conoscenza, anche solo di una minima parte insomma. Ho preferito invece lasciar stare, perchè se non lo avesse detto, lo avrebbe comunque fatto prima o poi. È solo che non pensavo che me lo avrebbero detto così, di punto in bianco, come se non sapessero che era tanto anche per me. Forse è per questo che l'hanno detto così spontaneamente, perchè non sanno. Appena sento l'ultimo sorso d'acqua scendere nella mia gola e appoggiato il bicchiere a tavola, fingo un attacco di tosse.

- La conoscevi? - mi domanda incredula Paige. Appena ha sentito il nome della ragazza ho subito notato un cambiamento di espressione, il modo con cui ha abbassato gli occhi e cambiato cera non mi è sfuggito. Hanno tutti il capo chino, come se fossero stati appena offesi. Annuisco. - Era nello stesso piano vostro? -

- Come hanno potuto metterla lì? - bisbiglia Ryan.

- No, no. Non so perchè si trovava qualche volta lì visto che non parlava quasi mai con il fratello. - rispondo velocemente, correggendo i dubbi del ragazzo.

- Thomas ci ha detto che era triste....era nel reparto...come si chiama....-

- B3? -

- Si! si, B3. - esclama lui.

- È il reparto per depressi penosi. - ragiono ad alta voce.

- Thomas non ci ha detto altro, quello...stronzo di m...-

- Paige! Non pensi a quello che potrebbe aver provato lui? Non pensi a quello che pensava mentre ce lo diceva? - la rimprovera il vecchio.

- Sa quanto eravamo vicine. Per me era tantissimo! - sbraita senza controllo lei.

- Anche per lui, non lo dava a vedere ma anche per lui. Era l'unica cosa che gli rimaneva. Aveva solo lui lì dentro, non ci ha detto altro, era sola per quanto ne sappiamo. -

Ho avuto la prova concreta che Thomas non ha detto assolutamente niente del rapporto che avevamo instaurato io e lei. Non so se dire che anche io la conoscevo o rimanere zitta. Perchè non ha detto altro? Mi risveglio dai miei pensieri per colpa del rumore delle mani di Paige sbattute sul tavolo. Rompe due bicchieri e un piatto cade a terra. Salto sul posto, spaventata. Vedo solo la sua ombra che si allontana. Pochi secondi dopo Ryan la segue. Si vede che anche Henry vorrebbe correre dietro ai due, ma è indeciso. Mi guarda, come per cercare il permesso. Gli sorrido e lui lo prende come un si, quindi si alza e va via.

- Era bravissima come cacciatrice, come ribelle. La più brava tra le femmine. Avrebbe dovuto toglierlo subito dai piedi. - parla, catturando la mia attenzione.

- Come è morta? - domando confusa.

- Accoltellata. Erano in tre ha detto Thomas. - mi risponde, confermando la mia incertezza. In poche parole, Thomas ha mentito a tutti, a parte un fattore. Robert si alza con l'aiuto del bastone, emettendo un grugnito. È stanco.

- Posso sparecchiare io, per me non è un problema. - dico, affiancandomi.

- Tranquilla, c'è la cameriera. La paghiamo per questo, sai. - sorride e io lo ricambio. - Va a dormire, Crystal. Hai avuto una giornataccia. -, annuisco ma prima che giri per la casa per tre ore domando:

- Dove si trova la mia camera? -

- Oh giusto. Ehm, non ti arrabbiare, ma per ora dormirai con Thomas. Ci sono due letti tranquilla; non abbiamo finito di sistemare la tua nuova stanza – risponde rilassato il vecchio. I miei bulbi penso che possano anche rotolare per la cucina.

| Darkness in the Light | (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora